Una Nazionale che, dotata di grandissimo talento, riuscì ad andare a un passo dal sogno di accarezzare la Coppa. Nella giornata che Sky Sport Uno dedica all'Orgoglio Azzurro, risfogliamo l'album dei ricordi e delle figurine Panini e scopriamo cosa fanno oggi gli eroi di Euro 2000
Quasi 20 anni ci separano da quell'Europeo che vide la nostra Nazionale straordinaria protagonista e mancata vincitrice davvero per una questione di secondi. L'orgoglio, come spesso ci ha caratterizzato, fu la componente fondamentale per superare tutti gli ostacoli e trascinarci fino all'ultimo atto. Una difesa quasi impossibile da perforare, un centrocampo ricco di grinta, un attacco dotato di fantasia e bomber di razza. Dopo aver vinto il girone - composto da Turchia, Belgio e Svezia - a punteggio pieno, il cammino proseguì con il 2-0 netto ai quarti con la Romania e l'indimenticabile semifinale vinta contro l'Olanda ai calci di rigore, dopo averla giocata quasi interamente in inferiorità numerica e aver sventato due penalty nei 90 minuti di gioco. Nella finale contro la Francia solo la rete di Wiltord in pieno recupero e il successivo golden-gol di Trezeguet - che si sarebbe poi trasferito proprio in Italia - ci tolse la possibilità di alzare al cielo il secondo Europeo della nostra storia. Grazie alle figu Panini dell'epoca, ripercorriamo le carriere dei protagonisti di quel torneo, da chi è rimasto nell'ambiente del calcio a chi ha voltato pagina e scelto strade totalmente differenti
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DINO ZOFF. Il Ct di quella Nazionale era l'ex portiere classe '42, campione del Mondo da capitano nel 1982. Aveva già assunto il ruolo di selezionatore per l'Italia alle qualificazione per le Olimpiadi di Seul del 1988 (poi guidata al torneo da Francesco Rocca), la sua prima vera esperienza da mister. Poi Juve e Lazio prima della grande occasione della panchina azzurra a seguito della parentesi di Cesare Maldini. Al primo tentativo riuscì a condurre la squadra fino alla finale dell'Europeo, ma non ci fu il lieto fine. Lasciata la Nazionale tornò ad allenare i biancocelesti, mentre oggi si gode la pensione
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FRANCESCO TOLDO. Straordinario protagonista di quell'edizione fu il portiere classe '71, punto fermo della Fiorentina e della Nazionale ormai da lungo tempo. Dopo aver incassato solo due gol nelle prime quattro partite del torneo (con un errore in uscita al debutto), si prese la scena nella semifinale contro l'Olanda: durante i 90 minuti parò il primo rigore a Frank De Boer, poi si ripeté altre due volte nella successiva lotteria dagli 11 metri, trascinando gli azzurri verso l'ultimo atto. Dopo il ritiro, è entrato nello staff dirigenziale dell'Inter e in seguito ha assunto il ruolo di collaboratore tecnico dell'U21, mentre attualmente è fermo in cerca di un nuovo progetto
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FRANCESCO ANTONIOLI. Reduce da una decennale esperienza in Serie A, l'ex portiere della Roma fu scelto come 'secondo' per l'Europeo, alla vigilia dell'anno che lo avrebbe visto vincere lo scudetto con la formazione giallorossa. Già campione d'Europa con l'U21 nel 1992, non riuscì tuttavia a collezionare alcuna presenza con la Nazionale maggiore. Dopo aver chiuso la carriera con il Cesena è rimasto nella squadra romagnola, dove tuttora fa il preparatore dei portieri
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CHRISTIAN ABBIATI. Non registrò alcuna presenza anche l'ex portiere, reduce da due ottime stagioni tra i pali del Milan e chiamato in extremis per sostituire Gigi Buffon, infortunatosi all'anulare della mano sinistra in occasione di uno degli ultimi test pre Europeo contro la Norvegia. Chiusa la carriera da calciatore, è tornato in rossonero per assumere l'incarico di team manager fino al 2018. Oggi gestisce una concessionaria di Harley Davidson, sua grande passione
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FABIO CANNAVARO. L'ex difensore, capitano campione del mondo nel 2006, fu uno dei giocatori sempre presenti, fatta eccezione per i primi 45 minuti contro la Svezia, terza e ultima gara del girone con la qualificazione già acquisita. Punto fermo del Parma di fine secolo scorso, fu anche perno centrale della difesa azzurra in grado di concedere pochissimo agli avversari. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore e oggi guida i cinesi del Guangzhou Evergrande
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CIRO FERRARA. Leader da anni della retroguardia della Juve, l'ex difensore chiuse proprio a Euro 2000 la sua avventura con la maglia della Nazionale. In quell'edizione giocò solo i 90 minuti contro la Svezia, non riuscendo a evitare il gol del momentaneo pari firmato da Larsson. Terminata la carriera, diventò collaboratore tecnico di Lippi al Mondiale 2006 e poi allenatore, assumendo la guida della Juve, della Samp e del Wuhan Zall, in quella che resta la sua ultima esperienza. In attesa di un nuovo incarico, oggi è opinionista tv
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MARK IULIANO. Altro bianconero presente in quella rosa fu il difensore classe '73. Protagonista solo da subentrante durante la gara d'esordio contro la Turchia, diventò titolare inamovibile a partire dal successivo match contro il Belgio e da quel momento non lasciò più il posto fino alla finale. Le sue prestazioni furono un tassello fondamentale per raggiungere l'ultimo atto. Dopo essersi ritirato nel 2012, è diventato anche lui allenatore, assumendo la guida della prima squadra del Latina e successivamente di Como e Partizani Tirana. L'ultima sua esperienza è quella di vice di Tudor all'Udinese
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PAOLO MALDINI. Il capitano dell'Italia a Euro 2000 fu proprio l'ex difensore del Milan, affermato da tempo come uno dei migliori interpreti della storia nel suo ruolo. Partì titolare in tutte e sei le partite della competizione, trascinando da leader la Nazionale fino alla finale. Dopo essere rimasto a lungo lontano dal mondo del calcio, dopo il suo ritiro, è rientrato nello staff dirigenziale del club rossonero e oggi ne è il Direttore Tecnico
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PAOLO NEGRO. Da anni alla guida della difesa della Lazio, l'ex giocatore classe '72 giocò contro la Svezia la sua unica partita del torneo nonché l'ultima della carriera con la maglia della Nazionale. Una vittoria per chiudere al meglio il girone, poi la sua avventura proseguì con il Siena dove appese gli scarpini al chiodo. Dopo il ritiro ha voluto dedicarsi ai giovani e oggi allena gli esordienti del Cragnotti FC, società fondata da Massimo Cragnotti, figlio di Sergio, presidente dell'ultimo scudetto della Lazio
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ALESSANDRO NESTA. Un altro biancoceleste, fresco vincitore dello scudetto, era presente in quella rosa. Pedina inamovibile nell'11 titolare di Dino Zoff, fu fatto riposare solo per i primi 42 minuti della sfida contro la Svezia e si confermò anche con la maglia azzurra come un giocatore formidabile nel suo ruolo. Dopo aver vinto tutto, si è ritirato nel 2014 e successivamente ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha cominciato nel Miami Fc, proseguendo poi con Perugia e Frosinone, dove attualmente allena
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GIANLUCA PESSOTTO. Terzino di grandissima affidabilità, dopo una lunga carriera alla Juve diventò anche uno dei giocatori più utilizzati di Dino Zoff a Euro 2000, sebbene perse progressivamente il posto dopo l'infortunio subito in occasione della gara inaugurale contro la Turchia. A segno in uno dei rigori decisivi contro l'Olanda e titolare nella finale contro la Francia, al termine della sua carriera da calciatore ha assunto vari ruoli dirigenziali all'interno della società bianconera: oggi è il team manager della Primavera
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GIANLUCA ZAMBROTTA. Reduce dal suo primo anno alla Juve, l'ex terzino fu un altro dei titolari fissi all'Europeo del 2000. Dino Zoff lo risparmiò inizialmente solo per l'ultima gara del girone contro la Svezia, poi nella semifinale contro l'Olanda si rese protagonista di un pessimo avvio di partita che gli costò due gialli nei primi 34 minuti. Lasciò gli azzurro in 10 per il resto del match e dovette saltare la finale con la Francia a causa della squalifica. Dopo essersi ritirato nel 2014, ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando prima Chiasso e Delhi Dynamos e poi facendo da assistente tecnico al Jiangsu Suning. Oggi è Consigliere Federale della Figc e uno degli ambasciatori dei prossimi Campionati Europei
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DEMETRIO ALBERTINI. Reduce da quasi 10 anni di alto livello con il Milan, Euro 2000 rappresentò l'ultimo grande torneo disputato dall'ex centrocampista con la Nazionale. Perno inamovibile a centrocampo, riposò solo contro la Svezia e brillò da veterano anche in quella competizione. Dopo qualche altra esperienza tra Italia e Spagna, si ritirò definitivamente nel 2005 e subito dopo cominciò la sua carriera da dirigente, diventando anche vicepresidente della Federcalcio. Oggi è il presidente del settore tecnico della Figc
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MASSIMO AMBROSINI. Ormai consacratosi nel centrocampo del Milan, l'ex centrocampista fu chiamato da Zoff per l'Europeo ma raccolse poco meno di 200 minuti all'interno della competizione. Giocò da titolare solo il match contro la Svezia e entrò a gara in corso nella finale contro la Francia. Conclusa la carriera da calciatore nel 2014, è uno degli opinionisti di Sky Sport e dal 2018 è anche il capodelegazione dell'U21 azzurra
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ANTONIO CONTE. Euro 2000 rappresentò l'epilogo in Nazionale anche per l'ex centrocampista bianconero. Fu proprio lui, con una splendida rovesciata, a realizzare il primo gol degli azzurri nella competizione. Partito come titolare, fu costretto a dare forfait per la semifinale e la finale a causa di un infortunio subito - per un fallo di Hagi - contro la Romania. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è diventato allenatore e ha raccolto trofei sia alla guida della Juve che al Chelsea, con in mezzo una parentesi importante da Ct in occasione di Euro 2016. Oggi allena l'Inter
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LUIGI DI BIAGIO. Reduce dalla prima stagione con la maglia dell'Inter, l'ex centrocampista fu un tassello importante per la Nazionale di Zoff. Il debuttò personale all'Europeo arrivò in occasione della sfida contro la Svezia e lo bagnò con il gol - di testa - del vantaggio; il Ct lo promosse poi titolare in occasione della semifinale e della finale. Chiusa la carriera, è diventato allenatore, assumendo la guida dell'Italia U20 e U21. Da febbraio è il mister della Spal
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ANGELO DI LIVIO. Reduce dal primo anno con la Fiorentina, l'ultima squadra della sua carriera, il classe '66 fu uno dei giocatori meno utilizzati da Zoff all'Europeo. Disputò, infatti, appena 71 minuti senza riuscire a lasciare il segno. Appesi gli scarpini al chiodo, ha provato a fare l'allenatore, ma successivamente ha preferito dedicarsi ad altro, pur restando nel mondo del calcio. Da un po' di anni è opinionista radio e tv
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STEFANO FIORE. L'unico giocatore dell'Udinese chiamato a Euro 2000 fu l'ex centrocampista, uno di quelli presenti in tutte le partite della competizione. Durante il torneo, riuscì a mettere anche il timbro personale contro il Belgio, con uno splendido destro a giro da fuori area che indirizzò definitivamente la gara a favore degli azzurri. Complessivamente fu uno dei giocatori più continui e apprezzati della Nazionale. Dopo il ritiro ha assunto vari ruoli dirigenziali e in questa stagione è stato collaboratore atletico nello staff di Massimo Oddo al Perugia, prima dell'esonero del mister
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ALESSANDRO DEL PIERO. Considerato da anni uno dei giocatori più forti al mondo e alle prese con una forte concorrenza nel suo ruolo, l'ex n° 10 bianconero fu chiamato in causa in tutte le partite dell'Europeo, ma solo contro Svezia e Olanda da titolare. Propriò contro gli svedesi segnò il suo unico gol nella competizione, con un bel sinistro dal limite sotto la traversa. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2014, ha recentemente fondato una squadra americana - i Los Angeles 10 FC - e da tempo è uno degli opinionisti di Sky Sport
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MARCO DELVECCHIO. Dopo un'altra ottima stagione con la Roma, l'attaccante milanese fu chiamato da Zoff per Euro 2000. Nonostante fosse stato coinvolto per appena 67 minuti (compresi i supplementari contro l'Olanda), fu schierato a sorpresa titolare nella finale contro la Francia e fu proprio lui a trovare al 55' la rete del momentaneo vantaggio, con un tocco mancino da posizione ravvicinata, prima della rimonta dei Bleus. Dopo il ritiro, avvenuto nel 2009, si è progressivamente allontanato dal mondo del calcio
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FILIPPO INZAGHI. Il bomber di quella Nazionale fu, invece, SuperPippo, alla vigilia di quella che sarebbe stata la sua ultima stagione alla Juve. Fu schierato titolare per 4 partite su 6, saltando la finale contro la Francia e chiudendo la competizione con 2 reti: la prima su rigore alla Turchia, la seconda ai danni della Romania. Dopo il ritiro è diventato allenatore, assumendo la guida di Milan, Venezia, Bologna e Benevento, dove allena tuttora
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VINCENZO MONTELLA. Dino Zoff si affidò per l'Europeo a quasi tutto l'attacco della Roma, compreso l'Aeroplanino. Fu, tuttavia, uno dei meno utilizzati, trovando spazio solo contro la Svezia e nei tempi supplementari contro la Francia, senza riuscire a sbloccarsi in zona gol. Terminata la carriera di calciatore, è diventato anche lui mister e ha già guidato 7 diversi club: l'ultima esperienza è quella con la Fiorentina, conclusa lo scorso dicembre
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FRANCESCO TOTTI. Euro 2000, infine, fu il torneo che consacrò sulla scena internazionale l'ex capitano della Roma. Reduce da un'altra stagione di alto livello, divenne grande protagonista anche con gli azzurri, segnando due gol contro Belgio (di testa) e Romania (di destro). Partito dalla panchina contro l'Olanda, riuscì a lasciare il segno realizzando il famoso cucchiaio nella lotteria dei calci di rigore. Dopo il ritiro, avvenuto nel 2017, è rimasto per due anni nello staff dirigenziale del club giallorosso e ora è un procuratore sportivo alla ricerca di nuovi talenti