Il Ct della Nazionale ha parlato del primo impegno di qualificazione agli Europei del 2024 contro l'Inghilterra: "Ormai è un classico, loro sono forti ma è importante iniziare bene perché il nostro girone non è facile. Poi non si sa mai, magari vinciamo un altro Europeo... Ma prima dobbiamo qualificarci". Poi ha spiegato le convocazioni e ha commentato il momento del calcio italiano: "Tre squadre ai quarti di Champions, ma non si può parlare di rinascita del nostro movimento"
Stop ai campionati, adesso è tempo degli impegni ufficiali per le Nazionali. Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, l'Italia di Roberto Mancini è pronta ad iniziare il percorso per difendere il titolo europeo conquistato nel 2021. E proprio l'avversaria della finale di Euro2020, l'Inghilterra, sarà la squadra da affrontare nel primo match di qualificazione agli Europei del 2024. Intervenuto in conferenza stampa, il Ct azzurro ha parlato della sfida e del momento attraversato dalla Nazionale.
"Fondamentale iniziare bene, magari vinciamo un altro Europeo..."
"Italia-Inghilterra ormai è diventato un grande classico - ha esordito Mancini -, un po' come Italia-Germania qualche tempo fa. Loro sono una grande Nazionale da diverso tempo, piena di giocatri di talento, di foza e di tecnica. Sarà una partita dura, così come lo sono state tutte le altre con loro. Rispetto a noi hanno più scelta per tanti motivi, ma a Napoli vogliamo giocare bene, facendo un bella partita per iniziare al meglio queste qualificazioni. Certo è che loro sono veramente forti. È importante inizare bene perché il nostro non è un gruppo semplice. C'è l'Ucraina, che di sicuro non è tra le ultime, e tutti vogliono giocare Europei e Mondiali. Le motivazioni sono tante, i giocatori sono anche sotto stress ma noi abbiamo questi giorni e dobbiamo provare a recuperare per giocare al meglio giovedì. Poi nella vita non si sa mai, magari riusciamo a vincere un altro Europeo... Ma prima dobbiamo qualificarci".
"Zaccagni e Zaniolo torneranno"
Mancini ha poi parlato di diversi singoli, spiegando alcune assenze: "Perché non ci sono Casale e Zaccagni? Casale lo seguiamo così come seguiamo i pochi italiani che ci sono. Zaccagni sta facendo un ottimo campionato, non c'è nessuna motivazione particolare. È già stato qui quando giocava con il Verona e se continua così ci sarà altre volte. Zaniolo non è stato chiamato perché ha ripreso da poco e non è ancora al massimo della condizione, non avendo ancora giocato partite intere. Se farà bene al Galatasaray, tornerà in Nazionale. Speriamo che anche Kean possa migliorare. È vero però che il tempo passa, quindi la speranza è che possano capire che hanno grandi qualità e che alla Nazionale servono. Locatelli? È sempre stato con noi, ma a centrocampo siamo tanti e può capitare che non venga convocato. Quella contro l'Inter è stata una delle sue migliori partite e deve continuare così"
"Chiesa non credo verrà. Dimarco? Vediamo"
Nel corso di Inter-Juventus sono usciti per infortunio Federico Chiesa e Federico Dimarco, che difficilmente dunque saranno a disposizione di Mancini per i due impegni contro Inghilterra e Malta: "Chiesa farà un esame a Torino - ha chiarito il Ct - ma non credo che verrà, Dimarco deve fare un esame e vedremo quali saranno le sue condizioni: se non ce la farà, chiameremo qualcun altro".
"Retegui speriamo possa diventare importante"
Tanta attesa per Mateo Retegui, attaccante argentino naturalizzato italiano alla prima chiamata in azzurro: "Di italiani che segnano non ce ne sono molti. Lo seguivamo da tempo, ha qualità ed è un ragazzo giovane. Non pensavamo accettasse, abbiamo un po' tergiversato invece ci ha detto subito di sì. Speriamo che possa essere importante per noi perché è un giovane sveglio. Anni fa dissi che in Nazionale dovevano giocare i calciatori nati in Italia, ma questo problema non c'era ancora e il mondo è cambiato. Tutte le Nazionali europee hanno diversi giocatori naturalizzati, noi abbiamo parecchi ragazzi che hanno fatto tutta la trafila con noi e poi sono stati convocati dalla Nazionale maggiore di altri Paesi, quindi stiamo facendo la stessa cosa. Se c'è la possibilità di prendere nuovi giocatori, li prendiamo".
"I giovani non giocano: perché nessuno ha preso Gnonto?"
"I giovani italiani non giocano - ha avvisato ancora Mancini -. Ad esempio, perché nessuno in Italia ha preso Gnonto? Poteva giocare per la Sampdoria o la Fiorentina, invece non lo ha preso nessuno e gioca titolare in Premier League. In Olanda c'è Oristanio che sta facendo bene in Eredivisie. Zaniolo è un po' l'emblema, non giocava e poi si è ritrovato titolare in Champions League. Quindi dobbiamo cercare di scovare giocatori da qualche parte, in tutti i modi".
"Prima Pafundi, poi tutti gli altri"
Infine il Ct ha spiegato il perché della convocazione del giovane Simone Pafundi, che in campionato non viene impiegato dall'Udinese: "Prima lui, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha appena compiuto 17 anni, ha qualità incredibili e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un giocatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui".
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"In Italia non si gioca più per strada"
I problemi degli azzurri sono principalmente in attacco: "Perché? Nessuno gioca più per strada. Noi giocavamo tre o quattro ore per strada - ha spiegato Mancini -, poi andavamo ad allenarci. Oggi questo non accade più. Non è un caso se i grandi giocatori nascono in Paesi come Uruguay, Argentina o Brasile, dove si gioca ancora molto per strada".
"Non si può parlare di rinascita del calcio italiano"
Sul momento del calcio italiano Mancini non ha dubbi: "Ci sono tre squadre ai quarti di Champions, ma non si può parlare di rinascita del calcio italiano, al massimo dei club di Serie A. Su tre squadre, gli italiani al massimo sono sette o otto. Ci fossero 50/60 giocatori italiani sarebbe diverso, magari anche la metà, ma così no".
"Il Napoli può arrivare in fondo anche in Champions"
Sguardo sul campionato: "Vedo un po' di nervosismo soprattutto tra le squadre che giocano per un posto in Champions League, perché il Napoli ha già tre quarti di scudetto sulla maglia meritatamente. Quella di Spalletti è una squadra che gioca un calcio davvero internazionale, si merita di vincere il titolo e chissà, magari anche la Champions: visto che è lì in questo momento, può arrivare in fondo".
"Proveremo a fare bene per Vialli"
Chiusura sul primo ritiro azzurro senza Gianluca Vialli: "Ne ho già parlato con i ragazzi - ha concluso Mancini -, per noi sarà importante ricordarlo. È come se fosse qui con noi: lui aveva i suoi spazi, per noi non è semplice ma dobbiamo provare a fare bene anche per lui".