Il ct azzurro ha parlato al Salone d'Onore del Coni: "Sull'addio al Napoli dico che ho i miei motivi per averlo fatto. Io voglio bene a tutti, perdono tutti ma non dimentico niente. Non dico perché sono andato via, ma non per paura". Sugli Europei: "C'è bisogno di fare qualcosa di superiore a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Sono molto fiducioso". E su Scamacca: "È un giocatore con delle potenzialità enormi. Se continua così abbiamo a disposizione un calciatore forte"
"C'era a Napoli la paura di non replicare quel successo? A Napoli avevamo tutto per dare seguito a quella cosa. Io decido perché ho i miei motivi. Io voglio bene a tutti, perdono tutti, ma non dimentico niente. Non dico perché sono andato via, ma non per paura". Sono queste le parole di Luciano Spalletti durante il World Meeting on Human Fraternity al Salone d'Onore del Coni. Il commissario tecnico della Nazionale ha parlato così delle ragioni che lo hanno spinto a lasciare il Napoli dopo la vittoria dello scudetto. "Vincere quella cosa lì a Napoli è particolare – ha ammesso –. Dopo averla vinta mi sono accorto che la cosa più importante è stata il percorso e quello che siamo riusciti a restituire alla città. Non ricordo le coppe, ma i visi pieni di gioia della gente li saprei dipingere. Noi abbiamo vinto non per merito mio, ma per merito di una città che ha una passione tremenda".
"Scamacca ha delle potenzialità enormi"
Ora, però, Spalletti è focalizzato sull’Italia e sugli Europei del mese di giugno: "C'è bisogno di fare qualcosa di superiore a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Sono molto fiducioso perché abbiamo la possibilità di essere nelle condizioni di esprimere qualcosa in più di quello che abbiamo fatto vedere. Il nemico è la presunzione; allo stesso tempo ci vuole coraggio e autostima. Dobbiamo diventare di un livello più alto per competere con le squadre che ci sono superiori, e ce ne sono 4 o 5 fortissime. Ma sono convinto che questo si possa fare vista la disponibilità dei ragazzi e della qualità del nostro calcio". E sull’attacco, in particolare sul rendimento di Scamacca: "È un giocatore con delle potenzialità enormi. Se continua così abbiamo a disposizione un calciatore forte. È stato molto bravo Gasperini, si vede che è un allenatore forte. I meriti delle cose che fa sono prima di tutto di Scamacca, poi di Gasperini. Io dal mio punto di vista per quello che ho visto voglio una reazione. Se tu reagisci io sono contento. Ed è quello che ho fatto".
"Il Bologna tra le squadre che esprime il miglior calcio"
Sulla Serie A, invece, Spalletti non ha dubbi: il Bologna è tra le squadre che esprime il miglior calcio del campionato. "Una delle squadre che esprime il miglior calcio è il Bologna – ha spiegato –. Gioca un calcio in cui tutti sanno fare un po' tutto e si crea quella disponibilità ad essere più belli e di conseguenza a piacere di più a tutti quelli che amano questo sport". Infine, sui rapporti con Totti e Icardi: "Sono state due situazioni che mi hanno dato forza. Avere il 100% contro non è stato facile. Mio babbo, scherzando, me lo diceva sempre che stavo facendo un lavoro perfetto. Sono quelle situazioni che ti fanno capire chi sei. Tutti si aspettavano che smettessi a breve di fare l'allenatore e invece no. In quelle situazioni dovevo essere giusto per la Roma e per l'Inter e cercare la vittoria prima di tutto. O vinco o dovete perdere tutti, non è uno slogan che posso accettare da un calciatore che alleno".