Il capitano della Nazionale, Gigio Donnarumma, ha parlato in conferenza stampa a Coverciano: "Non vedevo l'ora di andare al City ed essere allenato da Guardiola. Nelle ultime partite con l'Italia è mancata la voglia di reagire, dobbiamo ritrovarla. Ma vi assicuro che il talento c'è e sono sicuro che lo dimostreremo. Conosco Gattuso, sta già dando la sua impronta. Sinner? Lo sento sempre e fa ridere perché parliamo di tutto, tranne che di calcio e tennis"
Termina qui la conferenza stampa.
Un messaggio conclusivo di Donnarumma a Tomas, il giovane portiere aggredito da un padre avversario in un torneo U-14: "Siamo tutti con lui. Condanniamo ogni forma di violenza, sono cose che non dovrebbero accadere. Mandiamo un abbraccio dal tutto mondo Italia, lo aspettiamo a Coverciano per stare un po' con lui"
Che gara ti aspetti venerdì? Come stai vivendo l'avvicinamento alla gara contro Israele?
"Sulla partita bisogna partire subito forti, far capire chi siamo e prenderla con umiltà, dimostrando il nostro valore. Il mister sta preparando la partita nel migliore dei modi e ci sta dando una sua impronta. Sicuramente sarà una partita complicata, come tutte, e si deve andare in campo convinti. Ringrazio tutti gli italiani che ci sono vicini. Su Israele Io sono papà da poco e fa male vedere certe immagini e sentire certe notizie. Ma è una situazione più grande di noi e non voglio entrare in merito, noi pensiamo a giocare a calcio. Sicuramente l'obiettivo è riportare la pace, fa male vedere certe situazioni"
Tutta questa storia ti ha fatto venire il pensiero di essere scarso con i piedi? Qual è la tua favorita in Serie A?
"No, perché dai 16 anni che ho cominciato a giocare ho fatto sempre grandi cose. Gli errori ci saranno sempre, ma ho fatto grandi cose. La Serie A la vedo combattuta, ci sono tante squadre che possono puntare alla vittoria finale. Secondo me sarà un anno molto duro, difficile dire una favorita: in 4-5 lotteranno per vincere il campionato"
Come si vivono giorni così turbolenti? Come si ritrova la condizione? Quando hai vinto la Champions avevi già capito che non saresti rimasto?
"No, non lo sapevo. Mi hanno parlato dopo l'inizio del ritiro. Intanto mi sono allenato col preparatore dei portieri, ho fatto tutto alla grande. Non vedevo l'ora di venire qui, ricominciare un nuovo percorso e sono super contento"
Cosa chiedi alla stagione appena iniziata? Vi siete sentiti con Sinner in questo periodo?
"L'obiettivo è sempre lo stesso: vincere il più possibile. Non è facile, bisogna lavorarci, ma voglio vincere col City e riportare l'Italia dove merita. Dobbiamo avere la voglia e la consapevolezza che siamo in gradi di farlo perché siamo una squadra forte. Con Sinner ci sentiamo sempre, ma di tutto parliamo tranne che di calcio o tennis. Abbiamo un rapporto semplice, è un ragazzo come me, semplice, che ama la famiglia e la privacy. Gli faccio l'in bocca al lupo per stasera, il derby tutto italiano è sempre speciale. Che vinca il migliore"
Come ti spieghi che alla Nazionale sia venuta meno la voglia nelle scorse partite? Cosa sta cambiando?
"Io penso che la cosa più importante che non c'è stata contro la Norvegia è la voglia di rialzarci. Può capitare che prendi gol. E bisogna ritrovare quella forza italiana, su quello con mister Gattuso ci stiamo lavorando e stiamo ritrovando le nostre consapevolezze. Sta facendo sentire tutti importanti, l'importante è anche fare gruppo e tornare a divertirci e avere più scioltezza in campo. Ci deve essere la pressione, ma non troppa perché poi ti fa mancare qualcosina in campo"
Qual è stato il motivo dell'addio: il modo di giocare con i piedi o il fatto che avevi il contratto in scadenza tra un anno? Cosa non ha funzionato con Spalletti?
"Come detto ogni allenatore fa la sua scelta, il motivo non lo so e non voglio sapere. Sono orgoglioso di essere allenato da Guardiola, posso migliorare tanto con lui e possiamo toglierci tante soddisfazioni. Saluto mister Spalletti perché mi ha dato tanto, lo sento spesso. Qualcosa non è andato, ma anche per demeriti nostri perché in campo andavamo noi. Dovevamo fare qualcosa in più, la decisione di cambiarlo è poi presa dal presidente e non entro dentro. Sono contento di aver instaurato un rapporto con Spalletti perché merita, ha dato tanto al calcio e sono contento di far parte della sua storia"
Il fatto che ci sia una colonia di giocatori qui che giocano in Premier è da prendere come un attestato di laurea o significa che la Serie A ha perso quel tipo di competitività?
"Penso di no. Seguo ogni tanto la Serie A e penso che è un campionato combattuto e che è cresciuto tanto. Si dice che manca il talento, ma io vi posso assicurare che c'è. Siamo una nazionale giovane ma molto forte e su quello sono tranquillo. Col tempo crescerà la fiducia e tutti prenderemo più consapevolezza. Sono sicuro che l'Italia farà un grande lavoro e ci toglieremo grosse soddisfazioni"
È stato l'anno migliore della tua carriera come prestazioni? Mancare di nuovo il Mondiale cosa significherebbe?
"A quello non ci penso. Penso che è stato l'anno migliore perché abbiamo vinto tanto. Ho passato 4 anni stupendi, ma a livello di trofei credo l'ultimo anno sia tra i più belli in carriera, spero di togliermi tante altre soddisfazioni. Il segreto è il lavoro che ogni giorno si fa, gli obiettivi che hai in mente. Il primo adesso è la Nazionale: abbiamo due partite importanti e bisogna battagliare perché bisogna dimostrare da subito che siamo una squadra affamata. E sono sicuro che lo dimostreremo"
Nel 2021 lasciavi il Milan dopo l'ultima partita a Bergamo, oggi a Bergamo inizi un nuovo capitolo. Come la vivi? Qual è la cosa che ti ha fatto più male nell'ultimo periodo?
"Ho chiesto io al presidente di firmare qui. Sono sereno perché come ho già detto prima, quando sei voluto così fortemente da un club come il Manchester City significa che hai lavorato bene. Essere voluto da uno degli allenatori più forti al mondo è un'emozione indescrivibile. Deluso da niente, ogni allenatore fa le sue scelte. Il mister è stato subito diretto con me e quello mi ha fatto piacere, sentire tutto l'affetto dei compagni e dell'ambiente Psg mi ha emozionato tanto"
Quanto sei dispiaciuto per aver lasciato il Psg? Le tue impressioni su Gattuso?
"Quattro anni a Parigi sono stato benissimo, mi sono sentito a casa. E quindi non posso che essere felice per quello che ho lasciato. Il mister lo conosco perché ho avuto la fortuna di averlo come allenatore al Milan. So che persona è, cosa può dare e sono contento di averlo ritrovato qui. Daremo tutto per riportare l'Italia in alto, ma bisogna pensare passo dopo passo, essere umili, affiatati, fare gruppo. Ma su questo non ho dubbi, perché abbiamo una squadra giovane e forte che vuole emozionare. Penso che faremo un grande passo in avanti"
Quanto ti ha deluso Luis Enrique? Può dire quelle parole un allenatore così?
"Ho sempre avuto un ottimo rapporto col mister. È stato diretto con me, fin dai primi giorni di ritiro. Deluso non lo so, ognuno fa le sue scelte. Il tecnico ha il potere di decidere, ma avere il supporto di tutti, soprattutto dei miei compagni, ha fatto capire cosa avevo dato al Psg e questo credo sia la cosa più importante"
Quali sono le tue sensazioni?
"La verità è che negli ultimi giorni ho risentito della mia situazione, ma ho continuato ad allenarmi bene. Sono sempre stato sereno e non vedevo l'ora di andare al City perché mi volevano fortemente, Guardiola mi voleva fortemente, e questo mi ha lusingato. Essere voluto da una società prestigiosa come il City mi rende orgoglioso, sono emozionato e contento”
Inizia ora la conferenza stampa.
Tra poco inizierà la conferenza stampa di Donnarumma.
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Vai al contenutoIniziato il ritiro della Nazionale, è anche tempo di lasciare spazio alle parole. Oggi è il turno del capitano Gianluigi Donnarumma che interverrà in conferenza stampa alle 13.50.
