Italia, i giocatori con la maglia numero 9 prima di Joao Pedro
Il 10 del Cagliari entra in un circolo di fenomeni assoluti, per lo più dominatori dell'area di rigore col killer instinct del gol, ma c'è qualche sorpresa: l'hanno indossata anche terzini come Torricelli e Tassotti o centrocampisti. C'è un ristretto club di chi ha avuto l'onore di indossare in carriera sia la 9 che la 10 azzurra. E il numero del bomber era finito (molto raramente) anche sulla schiena del Ct Mancini
ANDREA BELOTTI - L'ultimo 9. Il 9 campione d'Europa in carica. Ha segnato la sua ultima rete col numero del bomber per eccellenza contro San Marino, pre Euro 2020, dove ha giocato, lottato ma senza trovare il gol.
RASPADORI, PAVOLETTI, LASAGNA - Si sa, nelle amichevoli o durante le qualificazioni i numeri cambiano spesso. La 9 hanno avuto l'onore di indossarla anche loro. Tutti con fortuna: Raspadori ci fa gol nella sua prima partita da titolare (Lituania). Pavoletti fa lo stesso nella sua unica presenza in azzurro (Liechtenstein). Lasagna la indossa nella sua prima di sempre dove (da subentrato) sforna l'assist per il gol partita nel recupero (per Biraghi contro la Polonia).
NICOLA SANSONE - Lui la indossò nella sua seconda partita di sempre in azzurro: curiosamente nel primo storico faccia a faccia tra la nazionale italiana e la Macedonia (non ancora "del Nord") del 2016, con vittoria nel recupero grazie a Immobile.
CHI C'ERA NEL PRIMO MACEDONIA-ITALIA DI SEMPRE
CIRO IMMOBILE - Siamo abituati a vederlo col 17, ma un bomber come lui non poteva non aver indossato quel numero così simbolico.
OSVALDO, MATRI &CO - Ma nel gioco dei 9 - come quel vecchio programma tv - ci sono anche loro. Matri ci ha segnato una rete contro l'Ucraina nel 2011. Osvaldo lo ha fatto all'Armenia nel 2012. Lui che è nel club di chi ha indossato almeno una volta sia la 9 che l'altrettanto storica 10, esattamente come Franco Vazquez. Una volta il numero del bomber finì anche sulle spalle di Simone Verdi, che però faceva il trequartista. Contro chi? Manco a farlo apposta: la Macedonia.
GRAZIANO PELLÈ - Mo je faccio er cucchiaio, mimava lui dirigendosi verso uno dei migliori portieri al mondo, Manuel Neuer. Forse meglio farlo: Pellè e il suo numero 9 calciano incrociato, basso e fuori. Erano i quarti di Euro 2016 (dove lui segna due gol).
MARIO BALOTELLI - Una maglia numero 9 famosissima per lo più per essere stata "gettata". E' lì per terra, lui scultoreo dopo la doppietta ai tedeschi in semifinale a Euro 2012.
Ecco, qui il 9 è in bella vista. Mario lo userà anche nel Mondiale 2014, dove segna alla prima (con l'Inghilterra) ma poi delude. Anche Balo è nel club di chi, in Nazionale, ha indossato anche la numero 10.
VINCENZO IAQUINTA - Col 9 chiude la sua storia in azzurro, non esattamente in bellezza. Segna sì alla Nuova Zelanda, ma nella disastrosa Coppa del mondo del 2010 usciamo ai gironi dove c'erano anche Paraguay e Slovacchia. Nel trionfale 2006 indossava invece la 15.
LUCA TONI - Numero 9, nel vero senso del termine. L'attaccante di mestiere. La mossa della mano all'orecchio la ripetè due volte nei quarti del Mondiale 2006 contro l'Ucraina. Suo quel numero anche ad Euro 2008.
CHRISTIAN VIERI - Centravanti di mestiere, dicevamo. Bomber vero. Bobo-gol, cantavano per lui. Il primo centro in azzurro lo fa col numero 9 contro la Moldavia. L'ultimo (il ventitreesimo) lo fa col numero 9, sempre contro la Moldavia. In mezzo segna anche nel gelo di Mosca nel playoff del 1997 contro la Russia.
Nelle grandi competizioni - nell'abbondanza di fenomeni (come lui) del calcio italiano anni Novanta - lo indossa solo ad Euro 2004.
FILIPPO INAGHI - Perché a Euro 2000 (due gol, alla Turchia nei gironi e alla Romania nei quarti) e nel Mondiale coreano del 2002 è Superpippo a vestire il numero che lo accompagnerà per tutta la vita. Anche lui ha avuto il privilegio di indossare sia la 9 che la 10 (evento rarissimo, ma ci segnò una tripletta al Galles nel 2003 a San Siro).
DELVECCHIO, RAVANELLI, MONTELLA - Abbondanza, sì. Per quanto abbiano indossato spesso altri numeri (Montella 18 e 20, Delvecchio 21 e Ravanelli 11 e 20) anche loro sono stati dei 9.
PIERLUIGI CASIRAGHI - Per esempio, il giorno del primo playoff Mondiale della storia azzurra Ravanelli indossava l'11, mentre fu Casiraghi (col 9) a segnare il gol partita contro la Russia al San Paolo.
GIANLUCA VIALLI (E MANCINI) - Si intravede lì, sulla sua schiena. Numero da attaccante come un altro grande attaccante della storia azzurra. Curiosità: lo indossò, seppur pochissime volte, anche l'altro gemello del gol Mancini.
DEMETRIO ALBERTINI - Al Mondiale del 1998 il 9 era insolitamente associato al metronomo di centrocampo. Non particolarmente fortunato: sarà suo uno degli errori ai rigori nei quarti contro la Francia.
MORENO TORRICELLI - Lo trovate sulla destra (e sullo sfondo) della foto: terzino spinta e grinta. Insolito numero 9, e infatti lo usò soltanto per 14 minuti nella sua unica presenza a Euro 1996 nell'ultimo match del girone (dove mancammo la qualificazione) contro la Germania.
MAURO TASSOTTI - Non certo il numero che ti aspetteresti di leggere sulla schiena (e sul petto, come accade in nazionale) di un terzino destro. Fu così nel Mondiale 1994. Baggio aveva la 10, gli altri attaccanti: Casiraghi col 18, Massaro col 19, Signori col 20 e Zola col 21.
CARLO ANCELOTTI - Lo trovate lì in basso a destra, sul pantaloncino. Anche lui - altro giocatore tatticamente lontano dall'area di rigore - è stato un 9 azzurro. Tre volte: Mondiali 1986 e 1990, ed Euro 1988.
GIANCARLO ANTOGNONI - Mentre nello storico Mundial '82 il 9 era sulla schiena di uno dei simboli del calcio italiano. Qui in foto mentre porta in trionfo Paolo Rossi nel giorno della storica tripletta al Brasile di Pablito.
SCIREA, CHINAGLIA, ALTAFINI - Anche uno storico numero 6 come Scirea ha usato la 9, accadde a Euro 1980. Ai Mondiali del 1974 era di Chinaglia, mentre nel primo storico europeo vinto dagli azzurri nel '68 di Angelo Domenghini. E prima ancora: Puia, Janich, Altafini e Carlo. Galli
