Fabinho al Liverpool, un trasferimento "voluto" da Dio

Premier League

Il brasiliano, come qualunque decisione importante nella sua vita, ha aspettato un segnale da Dio prima di accettare di traferirsi ai Reds. Una devozione fondamentale anche nella scelta della moglie e non solo...

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In Premier League non ha ancora avuto modo di debuttare nelle prime 4 giornate, ma questo non basterà a farlo pentire del suo trasferimento ad Anfield Road. Fabinho è approdato in estate al Liverpool - che ha sborsato 45 milioni al Monaco - e a convincerlo ad accettare l'offerta dei Reds è stato ... Dio. Il brasiliano è infatti molto credente e, come confidano gli amici, non prende mai una decisione senza prima chiedere aiuto alla religione. Quando è arrivata l'offerta della squadra di Klopp, il centrocampista - in grado di ricoprire più ruoli - ha mandato un messaggio audio Whatsapp ai suoi amici di infanzia, chiedendo loro di pregare affinché Dio gli fornisse i giusti segnali su quale decisione prendere. Andare a Liverpool e giocare in Premier League è stato sempre il sogno della sua vita, ma non avrebbe accettato la proposta inglese se avesse sentito dentro di lui che Dio non lo voleva. "Sono così felice, Dio è stato fedele nella mia vita e ora grazie a lui sto facendo un grande passo nella mia carriera" ha detto al suo amico Diego Castro, come riportato dal Sun, a trasferimento concluso.

Fabinho iniziò la sua giovane carriera nel club della sua città, il Paulinia, prima di aggregarsi a 19 anni alle giovanili della Fluminense. A fine stagione fu convocato in prima squadra, ma senza scendere in campo, e qualche settimana compì il grande salto in Europa, al Rio Ave. Il club portoghese lo cedette dopo meno di un mese in prestito al Real Madrid Castilla (la squadra B dei Blancos), dove giocò un ottimo campionato senza però essere riscattato. A quel punto cominciò, sempre in prestito, la sua avventura con la maglia del Monaco, la stessa che lo ormai da mesi lo ha consacrato ad alti livelli nel calcio europeo. Dopo oltre 200 partite nelle file dei monegaschi, mettendo a referto 31 gol e 21 assist, Fabinho ha fatto l'ennesimo salto della sua vita, senza mai dimenticare però il suo passato. "È ancora incredibilmente umile e molto legato alle sue radici - ha dichiarato William Sander, uno dei suoi allenatori ai tempi del Paulinia FC -. Sono rimasto impressionato dal modo in cui ha combattuto per farcela e dai sacrifici fatti da suo padre per aiutarlo. Il suo sogno era giocare in Premier League e ce l'ha fatta. Mi ha mandato un messaggio dopo il suo passaggio al Liverpool, ringraziandomi per averlo aiutato ad arrivare dove è oggi. Ogni volta che torna in città, incontra tutte le persone che hanno fatto parte della sua vita passata".

"Ho un appuntamento con Dio"

La fede è stato sempre un punto fermo di Fabinho, fin dalla tenera età. Anche più del calcio, come confermato da uno degli ex compagni di squadra ai tempi del Paulinha FC, tanto da saltare le partitelle con gli amici nel campetto vicino casa, a Campinas, per andare alle riunioni della chiesa insieme ai genitori e a tutta la sua famiglia. "Di sera organizzavamo spesso una partita o giocavamo in strada con i bambini del posto, ma quando chiamavamo Fabinho ci diceva «non posso, ho un appuntamento con Dio» - ha raccontato Paul Conrado -. Era l'unico ragazzo che volevamo non mancasse mai, ma lui il più delle volte era assente perché era in chiesa o a un incontro di preghiera. Anche quando lo invitavamo a bere dopo un match ci rispondeva di no perché quell'atteggiamento non sarebbe stato gradito dal Signore. Ancora oggi non calcia un pallone senza prima pregare, neanche la fama è riuscito a cambiarlo". Se il brasiliano ha raggiunto il successo a livello calcistico il merito è anche dei suoi genitori: "Vivevamo nella stessa periferia e prendevamo lo stesso autobus per andare agli allenamenti - ha spiegato un altro dei suoi amici, Pal Dik -. Non aveva grandi disponibilità economiche, ma riusciva a non mancare mai: o chiedendo un passaggio, o venendo a piedi o fermandosi a dormire a casa di un altro giocatore. Il padre, un metalmeccanico, a volte guidava fino a notte fonda, anche le 5 del mattino, per portarci in trasferta".

La fede legata all'amore

La fiducia nella religione e il suo richiamo per prendere le decisioni più complicate lo hanno caratterizzato anche per quanto riguarda la sfera sentimentale: "Ricordo una volta in cui gli iniziò a piacere una ragazza e pensò di chiederle di uscire - ha aggiunto l'amico -. La maggior parte di noi non ci avrebbe pensato due volte, ma lui prese la cosa molto seriamente. Ne parlò con alcune persone e con la sua famiglia, passando molto tempo a pregare per questo. Alla fine decise di non uscire insieme perché sentiva che una relazione avrebbe intralciato il suo calcio e i progetti futuri. Non credo che abbia frequentato un'altra ragazza fino a quando non ha incontrato Rebeca Tavares, un'altra ragazza cristiana, che ha sposato nel 2015. È molto rigido in quello che crede, sono sicuro che ha aspettato a fare sesso per la prima volta fino a quando non si è sposato".