Blackout nello spogliatoio: il Manchester City canta Wonderwall

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I Citizens, che martedì hanno espugnato il campo del Burnley, prima della gara hanno trasformato lo spogliatoio in un concerto. Senza luce a causa di un blackout, i giocatori hanno tirato fuori i cellulari per illuminare la stanza intonando Wonderwall degli Oasis

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Reagisce il Manchester City, che dimentica il pareggio sul campo del Newcastle battendo il Burnley per 4-1. Un'altra trasferta, questa volta portata a termine con il sorriso. Il Liverpool resta lontano, perché Klopp sta andando troppo veloce. Dietro i Reds, quasi il buio. Come quello che ha avvolto lo spogliatoio ospite al Turf Moor prima del calcio d'inizio. Colpa di un blackout, che ha costretto Aguero e compagni a farsi luce con i propri cellulari e con l'illuminazione d'emergenza necessaria per aiutarli a orientarsi prima che il problema venisse risolto. Tuttavia i campioni in carica non si sono persi d'animo, anzi. Hanno sfruttato l'occasione per creare un clima da concerto in cui cantare la classica canzone degli Oasis Wonderwall, inno degli ultimi successi del club inglese, visto che l'ex leader del gruppo Noel Gallagher è da sempre un grande tifoso dei Citizens. Una performance che ha portato bene, dal momento che sul campo la doppietta di Gabriel Jesus e le reti Rodri e Riyahd Mahrez hanno regalato i tre punti al City. 

Festa con Lapsus

Una serata cominciata con un imprevisto, anche se raggirato con il sorriso e la fantasia. Poi il successo sul Burnley e infine la festa nello spogliatoio, nonostante la classifica non possa accontentare del tutto. Compreso Guardiola, che nella passata stagione ha vinto tutto quello che poteva vincere in Inghilterra e che quest'anno tenterà nuovamente l'assalto alla Champions. Proprio l'allenatore catalano si è reso protagonista di un curioso lapsus nella conferenza post partita, quando si è trovato ad elogiare Rodri: "Credo sia perfetto - le sue parole - e credo che il Bayern Monaco... scusate, il Manchester City. Non so a cosa stessi pensando". Ha sbagliato il nome della squadra, ma i suoi ragazzi non hanno sbagliato la partita. Nonostante la luce, che poi hanno ritrovato.