Maguire, il racconto della rissa a Mykonos: "Ho temuto per la mia vita durante l'arresto"

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Condannato a 21 mesi e 10 giorni di reclusione, pena sospesa con la condizionale, il capitano del Manchester United è tornato sulla rissa con la polizia greca avvenuta a Mykonos dove si trovava in vacanza. "Non sento di dovermi scusare - ha detto alla BBC -, perché non ho fatto nulla di sbagliato. So cosa è successo quella notte, ero in preda al panico"

La giustizia greca lo ha condannato a 21 mesi e 10 giorni di reclusione, pena sospesa con la condizionale per i prossimi tre anni, ma Harry Maguire non ci sta. Il difensore e capitano del Manchester United, 27 anni, è tornato sull’episodio che lo ha coinvolto durante le vacanze a Mykonos e che lo ritenuto colpevole di condotta violenta, tentata corruzione e insulti. L’accusa nei suoi confronti era di aver provocato una rissa con la polizia greca, imputazione per la quale Maguire aveva subito annunciato il ricorso alla sentenza avanzato dai suoi legali. Insieme al calciatore erano stati condannati a 13 mesi il fratello Joe e l'amico che lo accompagnava. Secondo la loro ricostruzione, il taxi che li doveva portare in ospedale per curare la sorella Daisy 'narcotizzata' da una banda di albanesi avrebbe condotto il gruppo direttamente al posto di polizia, dove sarebbe nato il parapiglia. Una serata da incubo rivissuta nell'intervista alla BBC: "Non sento di dovermi scusare con nessuno, le scuse si fanno quando hai fatto qualcosa di sbagliato. Non lo auguro a nessuno. Ovviamente la situazione ha reso le cose difficili per uno dei club più grandi del mondo, quindi mi dispiace aver messo in mezzo i tifosi e la società, ma non ho fatto nulla di sbagliato".

Maguire: "Poteva succedere a chiunque"

Visibilmente emozionato nel corso della chiacchierata, Maguire ha raccontato a Dan Roan (redattore sportivo della BBC) che alcuni agenti in borghese (senza identificarsi) avevano fermato il minibus del suo gruppo: una volta buttato fuori dal mezzo, lo avrebbero colpito alle gambe dicendogli che la sua carriera era finita. Lo stesso Maguire ha confidato di aver cercato di scappare (nonostante una manetta al polso) poiché non aveva idea di chi fossero gli uomini e temeva un rapimento: "Mi hanno picchiato molto sulle gambe, ero in preda al panico. Paura, paura per la mia vita. Mi sono trovato in una situazione che poteva succedere a chiunque e ovunque. Io so cosa è successo quella notte, so la verità". Una pagina difficile da dimenticare per il difensore del Manchester United che, nel momento in cui ha sentito il verdetto della giustizia greca, ha commentato: "È stato orribile, non potevo crederci. La mia coscienza è pulita. Quando ne parlo mi agito, ma è perché mi sento ancora arrabbiato. Andrò avanti, sono mentalmente abbastanza forte". Sicuramente non ci sarà nei prossimi impegni in Nations League dell’Inghilterra, complice l’esclusione del Ct Southgate dopo quanto accaduto in Grecia.

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