Tutti vogliono Alexander Isak, uno dei migliori attaccanti al mondo

Che un ragazzo svedese di origini eritree cresciuto a Bagartorp - quartiere di Solna, Stoccolma - di nome Alexander Isak potesse diventare uno degli attaccanti più forti al mondo il Newcastle lo aveva capito prima di tutti. Altrimenti non avrebbe speso 63 milioni di sterline nell’agosto del 2022 per acquistarlo dalla Real Sociedad: la cifra più alta mai pagata nella storia del club bianconero. Ma mai come oggi è forte la sensazione che quell’ipotesi si sia trasformata in realtà. E che quella cifra - che a qualcuno all’epoca era sembrata esagerata - possa essere considerata quanto meno un ottimo investimento. Non è un mistero che Isak avesse già scatenato l’interesse del Chelsea in estate. Ma soprattutto ora è l’oggetto del desiderio della prime due della classifica. Non solo l’Arsenal è rimasto ‘spuntato’ negli ultimi mesi per colpa degli infortuni di Havertz e Gabriel Jesus, ma soprattutto un centravanti con le caratteristiche e la qualità dello svedese non ce l’ha da anni. E poi c’è il Liverpool che pensa a Isak come suo futuro numero 9 in sostituzione di Darwin Nunez, mai davvero all’altezza delle attese in queste sue tre stagioni in rosso. Una finestra di dialogo tra Liverpool e Newcastle è sempre rimasta aperta dall’estate scorsa, dai tempi della trattativa - mai davvero sbocciata - che avrebbe potuto portare l’ex Toffee Anthony Gordon ad Anfield. Il problema per il Liverpool - e per ogni altro potenziale acquirente - è che al momento il Newcastle non sembra aver nessuna intenzione di cederlo. In più con Isak sotto contratto fino al 30 giugno del 2028 per provare a tentare i Magpies di sicuro ci vorrebbe un’offerta superiore ai 100 milioni di sterline. Il valore di Isak, del resto, è certificato da una stagione super: nelle cifre e nell’apporto dato alla manovra offensiva della squadra di Howe. I gol segnati in Premier League sono già 19 solo due in meno rispetto ai 21 segnati nell’intero campionato scorso, la sua stagione migliore in carriera. Con i suoi gol, non a caso, lo svedese ha trascinato la squadra nel momento migliore in campionato: sei vittorie consecutive contro Leicester, Ipswich, Villa, Man Utd, Tottenham e Wolves tra metà dicembre e metà gennaio sempre con almeno un gol segnato da lui. Del resto a livello personale quello è stato un periodo da record: Isak è andato a segno in otto partite consecutive in Premier League, nessun giocatore ci era mai riuscito nella storia del Newcastle. Persino il leggendario Alan Shearer si era fermato a sette. Ecco. Il paragone con l’icona per eccellenza di questo club è probabilmente ingiusto e forse ancor più improprio per caratteristiche tecniche e non solo. Shearer viveva per il gol ed è sempre stato impiegato al centro dell’attacco. Isak è più portato ad allargarsi e all’occorrenza ha anche lasciato la posizione di centravanti a Callum Wilson in alcune partite in questi anni. Forse più appropriato e sicuramente più gettonato dalla critica il parallelo con un altro grande della storia della Premier League: Thierry Henry. Alcune movenze e l’innata tendenza ad allargarsi sulla sinistra per colpire d’interno destro verso la porta, in effetti, hanno reso facile l’accostamento a molti opinionisti. La suggestione della maglia n.14 indossata da entrambi e il desiderio dell’Arsenal di acquistarlo hanno fatto il resto. Di certo di Henry Isak ha la modernità nell’interpretazione del ruolo: per come sa svariare su tutto il fronte d’attacco creando spazi con i suoi tagli e per la capacità di palleggiare con i compagni. Doti che lo svedese unisce a quella disponibilità al pressing che Howe chiede da sempre ai suoi attaccanti. Ma la cosa più importante di questa sua terza stagione in bianconero è la crescita della sua freddezza davanti alla porta. Ad oggi Isak vanta la miglior overperformance della sua carriera nel raffronto tra gol segnati ed expected goals avuti: + 3.4 . Il suo record precedente era il +1.8 della sua prima stagione al Newcastle . E per uscire dalla freddezza delle cifre, che possono dare indicazioni interessanti a patto di non abusarne, possiamo passare ad un esercizio mai sterile quando si parla di attaccanti: non limitarci a contare i gol, ma pesarli. Ed è qui che forse la stagione di Isak diventa ancora più luccicante. In campionato ha segnato contro tutte le top 4 della classifica: Chelsea, Forest , Arsenal e Liverpool… gol capolavoro con una formidabile sassata di destro da fuori area, quella sì alla Shearer. E nel trionfale cammino in Coppa di Lega, che ha permesso al Newcastle di tornare a vincere un trofeo nazionale dopo 70 anni, Isak ha timbrato ancora il Chelsea agli ottavi, l’Arsenal in semifinale e il Liverpool in finale. Tre squadre, guarda caso, che lo hanno messo al primo posto dei loro sogni per il futuro. Veloce, tecnico, altruista e disponibile al sacrificio. E ora anche cinico come mai in passato. A 25 anni uno così lo vogliono tutti. Ma per ora se lo gode solo la Toon Army. E con lui sognare il ritorno in Champions League non è impossibile.

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Paolo Ciarravano