Per vincere l'Europa League Postecoglou ha dovuto rinnegare se stesso

Sembrava la più classica storia di rise and fall come usano dire da queste parti quella del Tottenham di Big Ange. L’impatto fu clamoroso e senza eguali da quando esiste la Premier League: 26 punti nelle prime di 10 partite di campionato su una nuova panchina, frutto di 8 vittorie e 2 pareggi. Come lui nessuno mai. Battuto il precedente record di 25 punti nelle prime dieci di Hiddink al Chelsea . Giocando un calcio aggressivo, divertente, coinvolgente. E soprattutto, almeno all’inizio, vincente. Tutto sembrava andare per il meglio con il Tottenham primo in classifica e legittimato a sognare. Quando arrivò il primo grande turning-point dell’era-Postecoglou: la sfida contro il Chelsea del grande ex Pochettino del 6 novembre 2023. Gli Spurs andarono in vantaggio 1-0 dopo pochi minuti. Poi però il vento per Ange cambiò: sull’1-0 per il Tottenham, Romero si fece espellere e dopo il pareggio di Cole Palmer su rigore anche Udogie si beccò un rosso per doppia ammonizione. A quel punto chi pensava a un’inevitabile difesa ad oltranza di Postecoglou dovette ricredersi: gli Spurs con due uomini in meno alzarono ulteriormente le linee e giocarono con la difesa sulla linea di centrocampo. Il Tottenham resistette 20 minuti fino al gol di Jackson al 75’: 1-2. Da lì in poi il naufragio fino all’1-4 finale. Identità A fine partita, l’allenatore commentò così la sua scelta di giocare con la difesa così alta anche in nove uomini: “It’s just who we are, mate. It’s who we are and who we’ll be for as long as I am here. Even if we go down to five men we will have a go”. È quello che siamo, ragazzi. È chi siamo e chi saremo finché io resterò qui. Anche sotto di cinque uomini, andremo avanti così. Un manifesto che non ha bisogno di spiegazioni. Quello era e quello sarebbe stato sempre il suo Tottenham. In qualsiasi situazione. Anche la più estrema. Una questione di identità. Il bilancio di quella serata fu aggravato dagli infortuni di due uomini chiave: van de Ven in difesa e Maddison a centrocampo. Sarebbero tornati rispettivamente a metà e a fine gennaio. In particolare l’infortunio del primo, unito alle tre giornate di squalifica di Romero, furono un colpo da ko per la squadra. Perché minarono l’Ange-ball nelle fondamenta. Un calcio fatto tutto di impostazione dal basso, difesa altissima, immediata ricerca della riaggressione correndo sempre in avanti dopo aver perso palla non poteva fare a meno della coppia di centrali titolari. Impossibile pensare di fare quel calcio già così rischioso di suo senza i formidabili recuperi di uno degli uomini chiave. L’olandese arrivato dal Wolfsburg - non a caso – è stato il giocatore ad aver raggiunto il picco di velocità massima in Premier League: 37.38 km/h contro il Brentford! Da lì in poi il Tottenham nella prima stagione targata Postecoglou sarebbe andato in calo, senza mai riproporsi ai livelli di quelle splendide prime dieci giornate. E anche quest’anno - negativo in campionato come per gli Spurs non accadeva dal 2007-08 – i momenti peggiori hanno spesso coinciso con la contemporanea assenza dei due difensori. Ma anche senza di loro per almeno due terzi di stagione Postecoglou era rimasto fedele al suo proclama, giocando un calcio sempre rischioso: costruendo dal basso con i fraseggi corti, tenendo la linea difensiva sempre molto alta e andando sempre a una pressione alta sull’inizio dell’azione avversaria. Chiedere a Dragusin o Davies - ma molto spesso anche al classe ’06 Archie Gray che le cose migliori le ha fatte vedere da terzino o addirittura da mediano - di camuffarsi da Romero e van de Ven ha prodotto una serie di risultati e di prestazioni sconcertanti che hanno gettato le basi per una stagione da incubo. Il punto più basso? Il 3-6 subìto in casa contro il Liverpool del 22 dicembre scorso. Schierando in difesa la coppia centrale Dragusin-Gray. Tenendo la difesa molto alta e poco protetta. Con i quattro giocatori offensivi mandati a pressare altissimo. La fase più integralista dell’Ange-ball, insomma. A prescindere dagli interpreti a disposizione. Il cambiamento Poi con un campionato che si è trasformato in lunga sequenza di amichevoli, Postecoglou ha cominciato a cambiare. Gestendo gli uomini in vista dell’impegno europeo e giocando un calcio sempre più accorto nella fase ad eliminazione diretta dell’Europa League. Per essere più protetto ha cominciato a giocare stabilmente con due mediani da schermo davanti alla difesa: Bergvall e Bentancur nelle due sfide contro l’Eintracht, Bissouma e Bentancur nelle due sfide contro il Bodo e in finale. La linea difensiva è stata molto più bassa del solito, soprattutto contro Eintracht e Manchester United. In generale il gioco è diventato molto più attendista, meno aggressivo e più verticale rispetto a pochi mesi fa. Impressionante il raffronto tra i dati della partita persa contro il Liverpool in dicembre e la finale contro lo United. Il Tottenham visto in finale a Bilbao, insomma, dopo l’evoluzione degli ultimi mesi è quasi irriconoscibile rispetto a quello di 5 mesi fa. Postecoglou, complice la doppia assenza per infortunio dei due giocatori di maggiore qualità a centrocampo , ha impostato una partita di attesa, rottura e ripartenza. E un atteggiamento di squadra volto a proteggere la difesa. Ecco spiegata, allora, la durata quasi dimezzata di ogni singolo possesso e una minore precisione nei passaggi. Figlia di un gioco che si è fatto più diretto e con più passaggi lunghi. Il Tottenham è certo meno pericoloso e meno presente nell’area avversaria , ma è stato più solido. Fino all’ultimo secondo. L’Ange-ball, insomma, oggi non c’è più. Ma al suo posto c’è un luccicante trofeo per il Tottenham. Il primo in assoluto dopo 17 anni. Nonché il primo in Europa da 41 anni a questa parte. Postecoglou ha rinnegato sé stesso? Più probabilmente ha semplicemente interpretato la realtà, adeguandosi a difetti strutturali e infortuni della sua squadra mettendola in condizione di rendere al meglio. Percorrendo i sentieri del buon senso. “It’s just who we are, mate”. Disse in quella famosa notte di novembre. Ora gli Spurs di Big Ange sono diversi. Sicuramente più felici. In attesa di cambiare ancora, mate.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Per vincere l'Europa League Postecoglou ha dovuto rinnegare se stesso

Paolo Ciarravano