El Diablito Echeverri al City: chi è l'argentino che si ispira al Kun ma sogna Messi

Dopo averlo acquistato a gennaio 2024 per circa 25 milioni dal River Plate e averlo lasciato in prestito in Argentina per un altro anno, Claudio Echeverri è finalmente a Manchester per iniziare la sua avventura con il City di Guardiola. L’attesa è stata lunga. L’arrivo del classe 2006 ha subìto un ulteriore ritardo a causa del Sudamericano Sub 20, dove – neanche a dirlo – El Diablito si è preso la scena con sei gol segnati in nove partite e tante, tantissime, giocate di classe assoluta. Con la fascia da capitano al braccio e il numero 10 sulle spalle, che per la nazionale albiceleste ha un certo valore, ha trascinato la sua Argentina al secondo posto e ora i tifosi Citizens sperano possa dare una svolta alla difficile stagione della propria squadra. Talento precoce, l’origine del soprannome, l’arrivo al River e… lo stadio con il suo nome Nasce il 2 gennaio 2006 a Resistencia, una piccola città nella provincia del Chaco . Inizia a giocare a calcio per le strade del suo quartiere, il barrio Villa Río Negro, mentre la sua prima squadra è il Deportivo Luján. Fin da piccolo viene soprannominato ‘El Diablito’ perché il suo cognome si pronuncia come quello di Marco Antonio Etcheverry, storico ex attaccante boliviano soprannominato ‘El Diablo’. Lo scorso giugno, dopo aver incassato una percentuale dalla sua cessione al City , il Deportivo Luján riesce a restaurare il suo stadio e decide di rinominarlo in suo onore ‘Estadio Claudio Jeremías Echeverry’. Ad appena 18 anni e con ancora una lunga carriera davanti, El Diablito ha già uno stadio che porta il suo nome. Il River Plate lo scopre nel 2016, quando ha 10 anni, grazie a un provino nella sua città natale. “Sembrava un uomo di 10 anni” diranno gli osservatori del River. Convinti immediatamente dal suo talento, il giorno successivo al provino gli osservatori vanno a casa Echeverri a Resisetencia per parlare con sua madre, Rosa, e suo padre, Domingo, e portarlo a Buenos Aires. Ma prima di sedersi e parlare, i genitori vogliono mostrare ai loro ospiti la stanza di Claudio. “Abbiamo attraversato un lungo corridoio e alla fine c'era una porticina bianca con una fascia rossa – racconta Daniel Brizuela, il direttore del reclutamento del River – e all'interno, ‘un santuario’: il comodino con i colori, le lenzuola, le foto, i ritagli di giornale e i poster alle pareti... Tutto River”. A prendere la parola è poi il piccolo Claudio, che guardandoli dice loro: “Io amo il River, e se mi portano lì un giorno giocherò in prima divisione”. Non lo sa ancora, ma la sua ‘profezia’ diventerà realtà. Pochi giorni più tardi inizia la sua avventura nel River Plate. Uno dei primi giorni gioca un’amichevole contro i 2005, bambini più grandi di lui di un anno, e segna un gol magnifico. Gli scout del River non hanno più dubbi: quel bambino deve firmare per noi. Lui, però, frena tutto: “Se mia madre non viene con me, torno indietro”. Non scherza. Il River lo capisce, ma pensare di pagare un appartamento alla famiglia di un bambino di 11 anni sembra assurdo. E invece… lo fa. Mette a disposizione di tutta la famiglia Echeverri una casa a Buenos Aires, in modo che Claudio possa giocare per il River. Così, nel 2017, il piccolo Diablito si trasferisce con mamma Rosa, papà Domingo e due fratelli nella capitale argentina per inseguire il suo sogno di diventare un calciatore del River. Un torneo in Europa per diventare ‘crack’, l’esordio, il primo gol e il calcio dei ‘grandi’ Fin da subito nelle giovanili del River è uno dei ragazzini di maggior talento, ma è un torneo giovanile in Europa a cambiargli la vita. Sempre nel 2017 parte con l’Under 11 del River per partecipare a Venezia al Champions Trophy . Il percorso della squadra argentina si ferma in semifinale ma El Diablito termina il torneo con 9 gol segnati in 6 partite e una super prestazione contro la Juventus . Con questa partita si inizia a parlare di lui in tutta l’Argentina e viene individuato come futuro ‘crack’. Il percorso nel settore giovanile corre rapido tra dribbling e grandi gol. A 16 anni gioca la sua prima partita con la ‘Reserva’, la seconda squadra del River. Nel 2022 firma anche il suo primo contratto da professionista. Esordisce in prima squadra il 23 giugno 2023 contro l’Instituto al Monumental, lo stadio lo accoglie come un campione. Il suo allenatore è Martin Demichelis, ex difensore argentino con un passato – guarda caso – al Manchester City. Il 17 marzo del 2024 segna il suo primo gol con la maglia del River contro il Gimnasia e scoppia in lacrime per l’emozione. Terminata la partita, esce dal Monumental e va all’ospedale dove è ricoverata sua madre per condividere con lei uno dei momenti più belli della sua vita. “In un momento del genere ed essendo così giovane vorresti avere tua madre allo stadio, è molto triste che non sia qui perché malata. Ma grazie a Dio si riprenderà, sta meglio, e con tutti i miei fratelli e sorelle la sosteniamo e preghiamo Dio che tutto vada bene” spiega lui stesso in un’intervista. In circa un anno e mezzo gioca 48 partite, segna 4 gol e serve 8 assist con la maglia del River. Destro di piede, ama giocare da trequartista per poter avere la libertà di svariare per tutto il campo ma può giocare anche come ala. Ha nel dribbling la sua miglior qualità, con la palla tra i piedi è sempre imprevedibile. Ora è pronto a diventare grande in Europa, come hanno fatto di recente Julian Alvarez ed Enzo Fernandez, gli ultimi due talenti cresciuti e lanciati dal River e diventati campioni oltreoceano. L’Argentina, l’idolo Messi e quel legame tra l’albiceleste e il City El Diabilto si prende la scena con la maglia dell’Argentina già a 17 anni nel mondiale di categoria. Segna una tripletta contro il Brasile e a fine gara dichiara: “Battere il Brasile è meglio del sesso”. Una frase che fa innamorare di lui tutti i tifosi argentini. Con l’Under 17 segna 13 gol in 22 partite, con l’Under 20 5 in 9. Più di recente trova spazio anche nell’Under 23, con cui gioca le Olimpiadi di Parigi della scorsa estate. Nel 2023 il Ct dell’albiceleste Lionel Scaloni lo chiama per svolgere il primo allenamento con l’Argentina dopo la vittoria del Mondiale in Qatar. In quell’occasione scatta una foto con il suo idolo di sempre, Leo Messi. Ora è tra i preconvocati della nazionale per le prossime gare di qualificazione al Mondiale del 2026 e sogna l’esordio. Per riuscirci dovrà dimostrare il suo valore anche al City, una squadra dove spesso gli argentini si sono messi in mostra. Nella sua prima intervista da giocatore dei Citizens Echeverri spiega come la squadra blu di Manchester sia un posto speciale per gli argentini, soprattutto grazie a quanto fatto dal Kun Aguero , ma non dimentica di citare anche Julian Alvarez, Demichelis e Zabaleta. Dicono di lui… A novembre 2023, durante il Mondiale Under 17, Daniel Brizuela dice a Tyc Sports: “Vederlo giocare mi emoziona come il primo giorno in cui l'ho visto a Resistencia, è sempre stato così. Gli è sempre piaciuto giocare le grandi partite. È in quelle gare che è sempre diventato più forte. Quando era appena arrivato, dissi a uno degli allenatori 'è un mix tra Maradona e Messi', 'ma perché?', mi chiese, 'perché ha il temperamento, la personalità e il carattere di Maradona e le caratteristiche sono simili a quelle di Messi'. È un ragazzo a cui piacciono le sfide forti. A volte quando le partite erano un po' più accessibili si annoiava. Quando era piccolo gli succedeva, ma ora è un ometto. Secondo me abbiamo la maglia numero 10 della nazionale in buone mani per il futuro e questo è qualcosa di incredibile”. Ad aprile 2024 Daniele Ortega lo definisce “un talento impressionante”. Successivamente, aggiunge: “Echeverri è uno di quei giocatori che mi piacciono, che puntano e dribblano. Ce ne sono pochi come lui. Lo adoro. E spero che possa fare tutto quello che i tifosi del River sognano”. Tra i due nasce un rapporto di reciproca stima, tant’è che Echeverri gli spedisce una sua maglia dopo una partita contro il Barracas dello scorso novembre. In occasione dell’allenamento con l’Argentina del 2023 si fa notare da Angel Di Maria, che dichiara: “E’ molto interessante, si vede che ha molto potenziale”. Per il ds del City Txiki Begiristain “E’ uno dei migliori talenti emersi dal Sud America negli ultimi anni”. Più prudente Guardiola, che ha sottolineato come servirà del tempo per farlo ambientare in un campionato nuovo e molto diverso da quello a cui è abituato. Dal canto suo, El Diablito si dichiara determinato a mostrare il suo talento: “Il mio obiettivo è lavorare il più duramente possibile in allenamento per dimostrare al mister e al suo staff che sono all’altezza di questa squadra”. Il ‘crack’ che ha conquistato l’Europa ad appena 11 anni è pronto a prendersi definitivamente la scena. State pronti, Claudio Echeverri è finalmente arrivato.

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El Diablito Echeverri al City: chi è l'argentino che si ispira al Kun ma sogna Messi

Emiliano Tomasini