La luce di Mayenda ha appena iniziato a brillare

Dopo otto anni di attesa il Sunderland è tornato a giocare in Premier League. La luce del grande calcio è tornata a splendere allo Stadium of Light, dove i tifosi – a dire il vero – non sono mai mancati. Neanche dopo la clamorosa doppia retrocessione tra il 2017 e il 2018, che aveva portato il club fino alla League One, la terza divisione inglese. La storia della caduta e della rinascita dei Black Cats è raccontata nella serie ‘Sunderland ‘Til I Die’, titolo che lascia poco spazio alle interpretazioni: dalle parti di Sunderland il calcio è una cosa seria. E quindi l’atteso ritorno in Premier non poteva che essere vissuto con un’euforia contagiosa. La coreografia con cui la curva ha accolto la squadra alla prima in campionato contro il West Ham ha fatto il giro del mondo e sui social in tantissimi hanno ricondiviso lo spettacolo offerto dai tifosi sugli spalti. Ma lo spettacolo si è visto, eccome, anche in campo. I Black Cats hanno battuto gli Hammers 3-0 grazie ai gol, tutti arrivati nell’ultima mezzora, di Mayenda, Ballard e Isidor. E proprio tra i tre autori dei gol c’è chi si è preso la scena: Eliezer Mayenda Dossou . Appena ventenne, a Sunderland sono pazzi di lui. È uno dei giocatori chiave della squadra e nella passata stagione è stato tra i trascinatori della promozione con 10 gol e 5 assist. Nato a Saragoza, l’8 maggio 2005, in Spagna – assicura il quotidiano spagnolo AS – non lo conosce quasi nessuno. E questo perché, a eccezione di qualche sporadica presenza con le under delle Furie Rosse, nel suo Paese non ha praticamente mai giocato. Da piccolissimo ha iniziato a giocare nelle giovanili del Club Deportivo Ebro, ma a 8 anni – a causa del lavoro dei suoi genitori, originari del Congo e del Tongo – si è trasferito con la sua famiglia a Parigi. Per circa un anno la famiglia Mayenda non ha trovato un posto dove stabilirsi in Francia e per il piccolo Eliezer è impossibile giocare a calcio se non per strada. Dopo mesi di attesa, torna a giocare nel Breuillet FC e poi nel Brétigny FC e a 12 anni si fa già notare da alcuni talent scout di Ligue 1 e Ligue 2. I club interessati sono molti, ma lui sceglie il Sochaux, dove velocemente si impone come uno dei giovani più promettenti del club. A 16 anni esordisce in prima squadra in Coppa di Francia e diventa il più giovane esordiente nella storia del Sochaux. Dopo una stagione da protagonista in Ligue 2, nell’estate del 2023 il Sunderland lo acquista per poco meno di un milione di euro e lo porta in Inghilterra. Alcuni mesi di ambientamento e poi il prestito in Scozia, all’Hibernian, dove gioca appena quattro partite. Torna al Sunderland e… esplode. Diventa titolare, segna, dribbla, serve assist, lotta su ogni pallone e mette la sua firma sullo storico ritorno in Premier League dei Black Cats. Ala destra o sinistra, seconda punta e centravanti puro, può giocare in ogni ruolo dell’attacco ma lui si sente più a suo agio in mezzo all’area, a duellare con i difensori avversari. Forte fisicamente, ha una buona tecnica, è molto veloce e vede con grande facilità la porta. In campo è un lottatore, ma nella vita di tutti i giorni è un ragazzo timido e tranquillo. Non ama particolarmente mettersi in mostra, tranne quando si tratta di esultare per una promozione in Premier League… Il suo idolo da bambino era Fernando Torres, a cui si ispira, ma gli piacciono molto anche Ronaldo il Fenomeno e David Villa. Essendo nato a Saragoza, da piccolo aveva come mito anche Diego Milito, che ha giocato nella città aragonese tra il 2005 e il 2008. Potrebbe giocare sia per la Francia che per la Spagna, ma lui non ha dubbi: si sente spagnolo al 100%. “Anche se vivo all'estero, ho un legame molto speciale con la Spagna. È vero che sono lontano da molti anni, ma mi sento spagnolo e fortemente identificato con tutto ciò che riguarda la Spagna. Si può andare in Francia o in Inghilterra, ma se sei spagnolo, sei spagnolo. E io sento che la mia cultura è quella spagnola. Sono nato in Spagna e sono e sarò spagnolo per tutta la vita. Niente potrà cambiare questo” ha spiegato ad AS. La scelta è fatta, ora bisogna solo aspettare la prima convocazione. Come convincere de la Fuente? Continuando a segnare con il Sunderland. Per ora è arrivato un gol in due partite. Niente male, ma è solo l’inizio. Mayenda vuole prendersi la Premier e poi la Spagna: questo è solo il primo capitolo della sua storia.

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La luce di Mayenda ha appena iniziato a brillare

Emiliano Tomasini