
Terzo posto in classifica con 13 punti, imbattuto da 4 turni e in ascesa tra conferme e new entry: buone indicazioni dal Milan di Vincenzo Montella, tecnico che sta valorizzando i più giovani della rosa. Locatelli è l’ultima splendida conferma di un gruppo dall’età media più bassa (25 anni) dell’intera Serie A -

MANUEL LOCATELLI (1998). Serata memorabile per il 18enne prodotto del vivaio rossonero: gol e lacrime nella vittoria sul Sassuolo, prodezza che lo consacra come protagonista del futuro. Già promosso da Silvio Berlusconi, forgiato nel fisico e nel carattere, il centrocampista lecchese è la prima alternativa di Montella -

GIANLUIGI DONNARUMMA (1999). Ci sono anche le mani di “Gigio” sul rendimento del Milan, titolare inamovibile ed eccellente tra prestazioni e progressi. Indicato come predestinato, a 17 anni figura già nella Nazionale maggiore e tra i migliori portieri italiani. E pensare che un anno fa doveva ancora debuttare in A -

DAVIDE CALABRIA (1996). Esordiente a 18 anni in Serie A grazie a Pippo Inzaghi, il terzino bresciano si è già ritagliato 3 gare da titolare in stagione con prestazioni confortanti. Come Locatelli e Donnarumma anche il suo passato risale alle giovanili del Milan, cantera dove entrò a 10 anni nel 2006 -

MATTIA DE SCIGLIO (1992). Ormai un veterano nella truppa dei baby rossoneri complice l’approdo in prima squadra a soli 18 anni. Dal 2011 il laterale milanista ha alternato gare esaltanti e passaggi a vuoto fino all’ottimo Europeo in Francia, vetrina che ha rilanciato il profilo di De Sciglio per carattere e potenzialità -

ALESSIO ROMAGNOLI (1995). Archiviato l’apprendistato al Milan dopo il trasferimento dalla Roma per 25 milioni di euro, le prestazioni del difensore romano sono in ascesa per mezzi e leadership, caratteristiche riconosciutegli dall’avventura alla Sampdoria con Mihajlovic. Anche Montella non può farne a meno -

GUSTAVO GOMEZ (1993). Scommessa del mercato estivo scovato nel Lanus, il centrale paraguayano sta confermando le impressioni della vigilia: fisicità ed esplosività bilanciate con l’eccessiva irruenza e il disordine tattico, lacune che Montella è chiamato a colmare. Resta un investimento interessante -

M'BAYE NIANG (1994). Lasciate alle spalle bravate e comportamenti fuori dagli schemi, il talento francese ha deciso di offrire alla squadra le sue qualità: i numeri recitano 2 gol e altrettanti assist senza contare la capacità di stravolgere il match palla al piede. Su questi livelli può sempre fare la differenza -

SUSO (1993). Passato come Niang nel rigenerante prestito al Genoa, l’ala spagnola è il perfetto alter-ego del francese nel tridente d’attacco: forse meno dinamico e goleador, indubbiamente più tecnico e letale da palla inattiva. Le sue intuizioni possono arricchire il bilancio realizzativo di Bacca -

MARIO PASALIC (1995). Ancora un oggetto misterioso del mercato rossonero, il centrocampista croato è al centro di rumors che lo rivorrebbero alla corte di Conte al Chelsea che l’ha concesso in prestito. Tormentato da problemi fisici nella scorsa stagione, Pasalic è chiamato a lasciare un segno al Milan -

ALESSANDRO PLIZZARI (2000). Sulle orme di Donnarumma, lo spiega il suo curriculum: titolare in Primavera a 15 anni, portiere azzurro da 16enne all’Europeo U-17. È uno abituato a bruciare le tappe il giovanissimo originario di Crema, ormai aggregato in pianta stabile in prima squadra. Quale sarà il prossimo exploit? -

ANDRÉS LLAMAS (1998). Spostando lo sguardo sulla Primavera rossonera, invece, non mancano soluzioni per l’immediato futuro. Prendete il laterale mancino già apprezzatissimo da Brocchi e nelle selezioni azzurre: padre spagnolo e madre milanese, intraprendente e smaliziato tatticamente -

MATTEO GABBIA (1999). Jolly sospeso tra centrocampo (dove ha disputato l’Europeo di categoria) e difesa tra le giovanili del Milan, una duttilità che può favorirne sviluppi tutti da seguire. Montella si è già accorto di lui lanciandolo in estate, chissà che non possa ricordarsene anche in questa stagione -

NICCOLÒ ZANELLATO (1998). Come Gabbia adottato in prima squadra da Montella durante la tournée estiva, il 18enne milanese è un altro nome giovane per il centrocampo: buone qualità e trame di gioco, mezzala in un centrocampo a tre e all’occorrenza trequartista. Segnatevi il suo nome -

MATTIA EL HALILI (1998). Più votato alla fase di rottura rispetto a Zanellato, il mediano della Primavera aveva già fatto discutere per aver scelto la Nazionale marocchina dopo la trafila nelle selezioni azzurre, decisione comune a Mastour. Piace per acume tattico e duttilità, dote che lo porta a scalare in difesa -

ZAKARIA HAMADI (1998). Nato a Busto Arsizio ma di origini marocchine come El Halili, circostanza che tuttavia l’ha portato a rispondere alla chiamata dell’U-18 italiana. Attaccante esterno dai buoni colpi, qualcuno se ne accorse al Trofeo San Nicola quando impressionò pure Sinisa Mihajlovic -

LUCA VIDO (1997). Fuoriquota in Primavera complice la fiducia del Milan che gli ha rinnovato il contratto, finora ha già accumulato 4 reti in 3 gare. Da tempo indicato come il centravanti del futuro, ad oggi ha rispettato solo in parte le tante aspettative: per fisico alla Ibra e senso del gol deve rispondere presente -

PATRICK CUTRONE (1998). Chiacchieratissimo gioiello del vivaio, l’attaccante comasco è una sentenza sotto porta con doti innate da bomber: il suo bottino a livello giovanile lo riconduce all’identikit della punta moderna, abile a svariare senza perdere lucidità davanti al portiere. Ai più attenti richiama Mattia Destro -