Piacere, Ragusa: dal grave infortunio al gol in A

Serie A
Antonino Ragusa in azione contro la Sampdoria (Getty)
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A 15 anni Ragusa ha lasciato la sua Taormina per tuffarsi nel mondo del professionismo, al Treviso. Ragazzino, solo. Ma con grande voglia di diventare grande in A. E contro la Sampdoria è arrivato il primo gol nella massima categoria

C’è Ragusa, Ragusa e Ragusa. Il comune italiano di 73 276 abitanti, capoluogo del Libero consorzio comunale di Ragusa in Sicilia è uno. La città della Croazia meridionale di 42.641 abitanti, situata lungo la costa della Dalmazia è un’altra cosa ancora. E poi c’è Ragusa il calciatore, Antonino. “Ah ma quello che…”. Che? De, semmai. Della posta elettronica certificata mai inviata dal Sassuolo in Lega Calcio per notificare il suo tesseramento nella lista dei 25. Ergo: Ragusa entra al 65’, gioca la sua prima partita di campionato con la squadra che in estate ha creduto fortemente in lui ma… il Sassuolo perde a tavolino (0-3) un match stravinto in campo. Il Ragusa calciatore diventa trend topic in Italia ma sicuramente non per meriti sportivi. Ma non era nemmeno colpa sua. Tendenza ‘Ragusa’ già diversa dopo dopo la 13.a giornata di Serie A, soprattutto nelle motivazioni che ci sono alla base. Basterebbe un’equazione per riassumere il tutto: Sassuolo + Ragusa + gol uguale il primo bacio di Antonino Ragusa in Serie A a ventisei anni.

Dal grave infortunio al primo gol in A - Un sogno che finalmente si realizza. Soddisfazione che corona una vita di gavetta, sacrifici e momenti davvero difficili, come quando Antonino si ruppe il legamento crociato del ginocchio a fine ottobre, nel 2014, quando indossava la maglia del Vicenza. Lacrime e un mondo che ti cade addosso. Ma Antonino è un ragazzo forte e determinato, che a 15 anni ha lasciato la sua Taormina per trasferirsi a Treviso, tutto per iniziare la sua carriera professionistica. Da sud a nord, un balzo nel vuoto, solo. E quel ‘non so se e come tornerò’ dei primissimi istanti post infortunio si è presto trasformato carica positiva, tutta per rientrare. Quasi 140 giorni dopo Ragusa rientra in campo e correre, pedalare, sudare, giocare. Inizialmente non era lui, fuori forma, soprattutto nei mesi conclusivi al Vicenza. Ma l’exploit arriverà poco più tardi, a Cesena, durante la stagione 15/16 in cui segna 8 reti in 37 partite. Ai tempi del Genoa - squadra proprietaria del suo cartellino fino a poco meno di un anno fa - un certo Gasp lo chiamava “il piccolo Sculli”. Ma il mondo rossoblù di Antonino fu soprattutto in Primavera, dove duettava con El Shaarawy. Al Sassuolo (che in estate l'ha soffiato anche alla concorrenza inglese del West Ham) è tutt’altra musica. E tutt’altro Ragusa. Più maturo, sereno anche fuori dal campo e fidanzato con Giosì, architetto. Giocatore completo: corsa, dribbling e… gol. Il primo in A contro la Samp, quello del momentaneo 0-2. Peccato che il finale di squadra non sia stato poi così lieto. Ma c’è Ragusa e Ragusa. E quest’ultima versione è sicuramente quella più bella.