Gaetano D'Agostino: "Voglio allenare in Serie A"

Serie A
Gaetano D'Agostino, ex Udinese oggi allenatore dell'Anzio (foto Lapresse)
Udinese's Gaetano D'Agostino celebrates after scoring during a Serie A soccer match between Chievo and Udinese in Verona, Italy, Saturday, April 25, 2009. (AP Photo/Franco Debernardi)

Dalla Roma all'Udinese, da Totti a Di Natale. I ricordi di Gaetano D'Agostino, ex calciatore ed oggi allenatore dell'Anzio in Serie D 

Poteva essere, ma non è stato. Un classico. Ricordi ed emozioni, il rimpianto di aver sfiorato qualcosa di grande. Come il Real Madrid, o la Juve. Anche il Napoli: "Ormai è andata". Ora riparte però, stavolta in panchina e non più in campo. Gaetano D'Agostino, ve lo ricordate? "Oggi alleno l'Anzio in Serie D, mi trovo bene. E' un gruppo stupendo, meritano un grazie per come mi hanno accolto". Roma, Fiorentina, Bari, Messina, l'Udinese di Marino e gli 11 gol nella stagione 2008/09: "Sono stati i miei anni più belli". Con la Lupa Roma in Lega Pro l'ultima stagione da professinionista, ora una nuova vita: "Voglio che i miei ragazzi siano una rivelazione". Idee chiare: "Non ci poniamo obiettivi". E un sogno: "Vorrei allenare in Serie A, non mi accontento mai, neanche quando gioco alla play. Lo sto trasmettendo anche ai miei ragazzi". Tra loro c'è anche Nicolas Delvecchio, figlio di quel Marco che giocava con la Roma: "Il padre è un mio amico, abbiamo giocato insieme e abitiamo a un chilometro - prosegue D'Agostino - Nicolas sta crescendo, è un classe '98 ed è al primo campionato difficile".

I ricordi - Qualche commento sull'Udinese: "Tatticamente sono ordinati, ma manca il talento, il guizzo che fa la differenza". Forse anche Totò Di Natale: "Lui è il talento per antonomasia, gli ho visto fare cose eccezionali. Ma all'epoca se non ci pensava lui c'erano Sanchez, Inler, Handanovic, Asamoah. Oggi manca l'individualità". Obbligatorio, però, un ricordo di Totò: "Due tra i suoi gol più belli partono da un mio lancio". Quali? "Uno contro la Reggina, a volo. L'altro contro il Palermo, un pallonetto incredibile ad Amelia. Totò era così, spensierato e spontaneo, ha fatto tutto ciò che ha fatto mentre si divertiva, è questo il vero talento". Dall'Udinese alla Roma infine, dove D'Agostino ha esordito in Serie A nel 2000. Batistuta, Montella, Aldair, Candela, Cafu e poi lui, capitan Totti: "E' l'unico che continua a illuminare. Oggi, domani, sempre. Nessuno può dirgli quando smettere, deciderà lui cosa fare. Ma finché continua ad emozionare, perché lasciare tutto?". Una Roma che corre e va veloce, ora arriva il derby con la Lazio: "Sarà uno dei più difficili degli ultimi 10 anni entrambe le squadre stanno bene. Forse la Lazio di Inzaghi è più concentrata". Chiusura su Mihajlovic, ex allenatore di D'Agostino alla Fiorentina (stagione 2010/11, 20 presenze e 5 gol): "Non mi stupisce, col Torino sta facendo benissimo. E' un grande uomo e un grande allenatore, merita questi risultati".