Scuola e prima squadra: Inter, l'arciere Pinamonti

Serie A
Andrea Pinamonti al suo debutto da sogno con l'Inter (Lapresse)

Testa sulle spalle e grande umiltà: ecco chi è il classe '99 che ha stupito tutti al suo debutto in Europa League con la maglia nerazzurra. Il modello? Ce l'ha in casa: Mauro Icardi

Andrea Pinamonti è un ragazzo di diciassette anni che sta vivendo un sogno: giocare nell’Inter. La squadra per cui ha sempre fatto il tifo e in cui ha segnato una valanga di gol, tra Under e Primavera. Ma “certe notti, son notti”, posta lui su Instagram. Notti indimenticabili da prima volta in cui 'tocca a te', tra Eder e Palacio. Per un debutto nell’Inter dei grandi tanto improvviso quanto emozionante: "Quando ho saputo che avrei giocato? Un'ora prima della gara". Proprio come i giocatori veri e navigati. Ma Andrea coglie l’occasione al volo e dimostra tutte le sue qualità contro lo Sparta Praga, nell’ultimo match del girone K di Europa League: protezione del pallone, sponde, movimenti giusti e pure un assist, a Eder. Perché certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai.

 

"Certe notti, son notti" 🔵⚫️ #debut #europaleague

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Il ragazzino ha le idee chiare ma soprattutto giuste per diventare un grande anche abbastanza in fretta: “Senza passione non vai da nessuna parte”. Perché senza passione non si è disposti nemmeno a fare certi sacrifici per diventare grande. La vita da calciatore di un classe ’99 come Pianamonti è racchiusa in una tabella giornaliera ben concentrata: “Mi alzo, vado a scuola - perché studiare è importante, come dice mamma - mangio, vado al campo ad allenarmi e torno a studiare”. Tutto di corsa e senza mai fermarsi, altrimenti è perduto, Andrea. E i risultati iniziano a notarsi, soprattutto in campo. L’atteggiamento è umile, mai un comportamento sopra le righe, mai una dichiarazione fuori dal coro: e l’educazione è al primo posto del suo vocabolario. Basterebbe riguardarsi l’intervista rilasciata in esclusiva a Sky per capire di che pasta sia fatto: a domanda del giornalista, Andrea non dimentica mai il ‘buonasera’, prima di una qualsiasi risposta. Di poche parole, come tutti i trentini, ma dai gol importanti, soprattutto in Primavera: nella scorsa stagione ha segnato più volte, nei due derby contro il Milan in campionato e pure in Coppa Italia, con rete decisiva nella semifinale d’andata, che ha permesso alla squadra di Vecchi di passare alla doppia finale, poi vinta, contro la Juventus. E non segnare contro lo Sparta Praga di certo non lo ha tormentato perché “non pensavo nemmeno di giocare!”. Ergo: la notte in bianco se l'è passata ugualmente ma solo per un sogno diventato realtà.

Ammira Zlatan Ibrahimovic ma il suo modello numero uno ce l’ha in casa, rigorosamente nerazzurro: Mauro Icardi. A cui ha anche dedicato un tenero bigliettino alla nascita della figlia Isabella. Ma prima di allenarsi fianco a fianco con Maurito, Andrea ha fatto gavetta e dimostrato tanto, soprattutto dalle sue parti: Us Bassa Anaunia, Denno fino al salto al Chievo, prima squadra a scommettere nelle sue doti da predestinato. Dopo sole due stagioni, ecco la chiamata dell’Inter che brucia la concorrenza dei cugini del Milan. A Cles (e Tassullo) - dov’è nato - è conosciuto come l’arciere per via di quell’esultanza ripetuta più e più volte e ormai conosciuta da tutta la Valle. Di lui si è sempre detto un gran bene, la frase che è sempre andata per la maggiore è questa: "Se continua su questa strada è destinato ad avere un grande futuro”. Ossia le stesse parole di Pioli ieri, nel post di Inter-Sparta Praga. Dall’Arsenal al Barcellona passando per il City, le big d’Europa lo seguono da un bel po', attente alle sue prestazioni e pronte ad approfittarne qualora ci fosse l'occasione. Ma l’Inter se lo tiene stretto, crede in lui e vuole che il suo 'grande futuro' sia solo in nerazzurro, a San Siro. E non sono solo parole, ma anche... foto: quella di Thohir non ha nemmeno bisogno di commento.
 

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