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Nestorovski: "Studio Inzaghi, sarò re dei bomber"

Serie A
Nestorovski, Palermo (Getty)

L’attaccante del Palermo ha raccontato in esclusiva a Sky Sport il suo 2016, anno ricco di riconoscimenti e il primo in Serie A della carriera

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Pulito, umile, sorridente. Ilija Nestorovski è diventato in pochi mesi l’idolo di Palermo, grazie al suo spirito e - soprattutto - grazie ai sette gol segnati nel primo spezzone di Serie A della sua carriera. La quota salvezza è lontana quattro punti per i rosanero e con il macedone così in forma sperare di raggiungere almeno il sedicesimo posto è lecito. In esclusiva per Sky Sport, il classe 1990 ex Inter Zapresic ha raccontato il suo 2016 e i suoi obiettivi per il futuro.

Anno di gloria - Capocannoniere e nella Top 11 del campionato croato, debutto in nazionale maggiore e calciatore macedone dell’anno. In più, un inizio di stagione da ricordare con il Palermo. Questo, in breve, il 2016 di Nestorovski: “È stato un anno indimenticabile per me, pieno di riconoscimenti. Ed è stato ancora più splendido perchè ho firmato con il Palermo. In più, ho ricevuto anche la notizia che diventerò nuovamente papà e per questo la mia vita non sarà più la stessa.

Serie A, critiche, gol - Dopo i primi mesi in Italia, il macedone può dirsi soddisfatto: "Speravo che il mio impatto con la Serie A fosse così positivo: ho sempre cercato di dare il meglio di me, anche se spesso non è bastato. Devo cercare di migliorarmi, sempre. Menomale che all’inizio parlavo poco l’italiano e non capivo le critiche (ride). Il miglior modo di rispondere è sul campo. Sono sempre onesto con me stesso: quando merito un voto basso lo dico e ammetto di non aver giocato bene. Lavorare, sudare e fare gol: è questo il mio modo di rispondere a chi non crede in me” Tra i momenti indimenticabili del 2016 di Nestorovski c’è certamente quello relativo al gol all’Italia, nonostante alla fine non sia servito a raccogliere punti: “Quello a Buffon è stato un gol importante, per la Macedonia e anche per me. E, specialmente, per coloro che nutrivano dei pregiudizi nei miei confronti e nei riguardi della mia nazionale. Ce la siamo giocata contro calciatori del calibro di Bonucci, Chiellini e Barzagli".

Un "maestro" a Palermo - "Mi chiamano così perchè mi ritengono un maestro di calcio", ha raccontato. "Se devo scegliere un calciatore a cui ispirarmi dico Pippo Inzaghi, ma è ancora presto per paragonarmi a lui. Io adesso devo soltanto lavorare: a oggi sono solo Ilija Nestorovski. Di Palermo mi piace tutto, soprattutto l’arancina (ride). Non posso esprimere a parole ciò che sto vivendo in questi mesi: è davvero una storia speciale e potevo solamente sognare di ricevere un’accoglienza del genere. Il mio obiettivo per il 2017 è cercare di giocare più gare possibili e provare a segnare più gol possibili per salvare la squadra. Ringrazio tutti coloro che pensano che sia un simbolo del Palermo, ma non voglio nemmeno che si esageri perchè il calcio è uno sport di gruppo e non uno individuale. A Genova, per esempio, abbiamo fatto quattro gol e io nemmeno uno. Voglio che si ripeta questo: vince il gruppo. Perchè se io segno e perdiamo, sto male. Futuro? Mi vedo qui a Palermo, magari a lottare per obiettivi diversi. Il mio sogno è diventare il capocannoniere della Serie A, nessuno mi toglierà mai questo sogno”.