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Esclusiva Nesta: "Io, laziale col Milan nel cuore"

Serie A

Da Miami, dove sta preparando la nuova stagione alla guida dei Miami fc, Alessandro Nesta parla in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. Dalla sua Lazio-Milan, fino allo strapotere della Juventus in Italia e un suo possibile futuro in Serie A. "Sono un tifoso biancoceleste, ma devo molto al Milan. Totti è straordinario, l'Italia non mi manca"

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Lazio-Milan non potrà mai essere una partita come le altre per Alessandro Nesta. 26 anni e diverse soddisfazioni con la maglia bianco celeste, poi il passaggio in rossonero mal digerito dai suoi vecchi tifosi che gli ha consentito di conquistare due Champions League e concludere la sua carriera italiana. E' un cuore diviso a metà quello del fenomenale ex difensore italiano. E allora non poteva che cominciare dal posticipo della 24 esima giornata di Serie A (Lunedì, ore 20.45 SkySport 1 Hd) la nostra chiacchierata in esclusiva con l'attuale allenatore del Miami Fc.
"Sarà una grande partita, due squadre che mi piacciono molto. Il Milan ultimamente ha avuto un calo, ma mi piace l’idea di calcio che sta proponendo Montella. Inzaghi, invece, è una bella sorpresa. Sta facendo bene. Ho giocato con lui e (ride, ndr) non me lo aspettavo".
Chi vincerà secondo te?
"Il Milan è ferito, viene da un momentaccio e ha bisogno di punti e riscatto, mentre la Lazio sta bene. Per questo credo sia una partita che può finire con qualsiasi risultato. Sono due squadre che attaccano e non si difendono, prevedo emozioni e gol".
Vediamola da allenatore, ora. Cosa faresti se fossi su una delle due panchine per battere l'avversario?
"Per battere la Lazio bisogna riuscire a bloccarli davanti. Bisogna provare a fermare i loro attaccanti e gli esterni. Se fossi la Lazio, invece, attaccherei sull’esterno con Felipe Anderson e Keità. il Milan gioca molto aperto e se si trova con la difesa scoperta gli si può fare male".
Quali sono i tuoi ricordi più belli dei Lazio-Milan che hai disputato?
"Ho giocato da entrambe le parti. Ricordo una finale di coppa italia con la Lazio vinta contro il Milan e poi altre partite con il Milan contro la Lazio durante le quali facevo fatica. Era una partita particolare. Sono laziale, ma ho il Milan nel cuore perché quello che mi ha dato è stato qualcosa di molto importante".
Dopo una prima parte di stagione ottima, il 2017 è stato da incubo per il Milan. Qual è il problema principale?
"Ha tanti giovani. I giovani danno freschezza, ma ti tolgono sotto altri aspetti. Viva i giovani, pero’ hanno bisogno di tempo per avere continuità durante una stagione. Credo che il Milan stia pagando questo adesso".
Cosa diresti oggi a Berlusconi?
"Mi sento di dirgli grazie perché se ho fatto 10 anni al Milan e sono stato bene è stato anche grazie a lui. Spero che il nuovo Milan non perda la sua identità. Mi auguro la società successiva porti uno stile tipo il Milan di Berlusconi degli ultimi 30 anni".
Cosa serve al Milan, come società, per tornare grande?
"I soldi e fare un mercato all'altezza. Ben vengano i cinesi? Sì, se hanno i soldi. Altrimenti no".
Il campionato italiano ti sembra già archiviato?
"Per quanto riguarda scudetto e retrocessione sì. Poi c’è una lotta per la Champions e l’Europa. Un campionato non proprio bellissimo. Il secondo posto è alla portata di Napoli e Roma e credo che la Lazio deve continuare a stare attaccata lì. Roma e Napoli sono sullo stesso livello, ma faccio il tifo per la Lazio".
Come si interrompe lo strapotere della Juventus?
"La Juventus si può battere solo programmando il futuro. Le squadre che hanno il potenziale per ridurre il gap sono Inter, Roma e Napoli. Queste tre devono alzare l’asticella ogni anno e fare sforzi economici maggiori per arrivare lì, ma è difficile".
Totti, invece. Lui sembra non volersi archiviare mai...
"È incredibile quello che sta continuando a fare. Gli faccio i complimenti. Sta facendo qualcosa di eccezionale. Speriamo che giochi ancora, anche se è dura. Io ho la stessa età faccio fatica. Se vuol venire, già sta qui. Anche se credo che finirà la sua carriera a Roma".
Nesta invece ha deciso di smettere e fare l'allenatore. Come sarà questa stagione per il tuo Miami?
"L’obiettivo e fare meglio dello scorso anno. Non siamo arrivati ai play-off. Era il nostro primo anno e abbiamo avuto qualche problema. Quest’anno abbiamo una buona squadra e speriamo di vincere. Personalmente spero di crescere come allenatore. Il primo anno è stato difficile, ma voglio fare questo mestiere. Mi incuriosisce. Ogni volta puoi imparare qualcosa di nuovo. La parte piu’ difficile, comunque, è la gestione dei giocatori.
Sei pronto per un avventura in Serie A?
"Non mi sento ancora pronto per una panchina di serie A. Credo che ognuno abbia bisogno di un proprio percorso. Per adesso il mio obiettivo è rimanere qui. Questa per me è una scuola".
Qual è la cosa che ti manca meno dell'Italia?
"Non mi manca la pressione dell’Italia o il tipo di situazione che è successa a Pescara. Purtroppo è una brutta abitudine. Uno può protestare allo stadio, ma deve finire tutto lì. Qui non ci sono i tifosi che arrivano al campo, ma di quello ne faccio a meno".