Sampdoria, Giampaolo: "Non abbiamo rubato nulla"

Serie A
Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria (Getty)
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Tre gol nel finale e svantaggio iniziale ribaltato, l'allenatore: "Il Bologna ha fatto una partita più difensiva, capisco la loro rabbia per il rigore. Noi comunque ci abbiamo provato fino al 95' e non era facile. Schick? Non lo faccio giocare titolare così il suo prezzo cala e la società non me lo vende"

Una partita ribaltata nella ripresa dopo l’iniziale vantaggio del Bologna segnato da Dzemaili al 19’. La Sampdoria si porta a casa un’altra vittoria dopo quelle contro Roma e Milan, contro la formazione di Donadoni finisce 3-1; la rimonta inizia con Muriel su un rigore concesso all’81’ dall’arbitro Fabbri. Poco dopo raddoppia Schick e a chiudere la gara all’88’ è un’autorete di Mbaye che buca il suo portiere nel tentativo di allontanare il pallone dall’area. I blucerchiati salgono così a quota 33 punti in classifica e nel prossimo turno affronteranno il Cagliari ancora a Marassi. Così, nel post partita ai microfoni di Sky Sport, l’allenatore della Samp ha commentato la prestazione dei suoi e il risultato finale.

Sulla gara -
"Anche dopo questa vittoria guardo sempre nella stessa direzione, siamo contenti della vittoria di oggi perché è la terza consecutiva e ci siamo messi in una posizione più credibile. Adesso la squadra gioca bene, domenica ci sarà un'altra partita importante e tutti noi dobbiamo rimanere comunque sempre con i piedi per terra. Le nuove scelte tattiche che ho fatto vanno contestualizzate all'interno della partita e delle situazioni che si sono venute a creare, i ragazzi hanno cambiato qualcosa e molte volte viene anche difficile mettere in pratica quello che si vorrebbe. Invece oggi siamo stati super offensivi, praticamente giocavamo con tutti attaccanti sulla trequarti, abbiamo scelto una strategia nuova che alla fine ha pagato ma solo per questa partita perché non è detto che verrà poi riproposta. Domenica prossima magari potrà dire un'altra cosa ma i ragazzi sono stati davvero molto bravi".

Sul rigore contestato e sulle scelte tattiche - "Il rigore del pareggio? Personalmente non ho mai commentato le decisioni arbitrali che riguardavano la mia squadra né quando sono state a nostro favore né quando sono state contrarie a noi; in questo caso posso capire la rabbia del Bologna ma personalmente, ripeto, non ho mai parlato. Io posso analizzare quella che è stata la partita, che mi ha dato segnali positivi per mole di gioco, per mentalità offensiva e per coraggio, la squadra ha meritato di vincere. Il Bologna ha fatto una partita più difensiva poi ha trovato il gol ed è arretrato ancora finendo ancora più basso. Non era facile per noi scardinare la loro linea difensiva formata dietro; abbiamo sprecato due occasioni chiare davanti alla porta e ci abbiamo provato fino al 95º. Non abbiamo rubato nulla, anzi. Io ho il record dei giocatori subentrati e decisivi per il risultato finale? Evidentemente sono molto fortunato ma sono i giocatori che fanno la differenza. Comunque quando il calciatore che subentra fa un grande gol so che non è mai merito dell'allenatore ma sempre del calciatore motivato. I miei ragazzi non si sentono penalizzati dalle scelte iniziali ma vedono uno stimolo in più quando entrano. Tengo in panchina Schick perché se no me lo vendono - ha aggiunto sorridendo Giampaolo - mentre io lo voglio tenere anche l'anno prossimo. Così il suo valore scende, la società non lo vende e io me lo tengo".

Le parole di Schick -
Sul pensiero dell’allenatore è poi intervenuto lo stesso Schick che ha risposto così: "E’ simpatico il fatto che l’allenatore la veda così e non mi faccia giocare così la società non mi vende - ha detto - l'importante comunque è aver vinto e aver dato una gioia alla Samprodia. L'interesse dell’Inter? Non ci penso, sono solo concentrato sul mio lavoro sul campo e non penso al mercato; io voglio solo segnare quando entro in campo. Tutti i giocatori in panchina sono importanti, non è semplice subentrare ed essere decisivi ma sono felice di aver dato il mio contributo, cerco sempre di farmi trovare pronto. L'ambientamento in Italia non è stato semplice soprattutto perché qui le difese sono molto ben schierate e preparate. Ma nell'ultimo periodo è andata bene perché come squadra stiamo segnando tanti gol. Quando ero in Repubblica Ceca guardavo sempre la Serie A e volevo venire qui, quindi sono felice di esserci. Ho scelto di venire a Genova rifiutando la Roma perché per me poteva essere più semplice adattarmi in un campionato nuovo come quello italiano e adesso penso che sia stata una buona scelta visto che ho trovato lo spazio giusto per giocare. I miei idoli? Ronaldo il Fenomeno e Ibrahimovic", ha concluso.