Berlusconi-Montella, il grande freddo
Serie ADopo i primi mesi di idillio, si inizia a incrinare il rapporto fra Silvio Berlusconi e Vincenzo Montella. Tra i due differenze di vedute tattiche. Il futuro dell'allenatore è legato ai risultati. Il punto della situazione
Differenza di vedute - Il ruggito del presidente. Milan bello, tornato vincente a Bologna, nuovamente in lotta per l’Europa dopo le ultime difficili stagioni. Ma a Silvio Berlusconi questo non basta. Il dogma tattico del presidente rossonero è ormai noto: un trequartista (Suso) e le due punte. Idea tattica che Vincenzo Montella non sta rispettando in questa stagione, nonostante gli 'inviti' di Berlusconi. Che non perde occasione per punzecchiare il suo allenatore. Differenza di vedute che ha ‘raffreddato’ il rapporto tra i due. "Se ho sentito il presidente dopo Bologna? No, non ci siamo sentiti", il messaggio di Montella in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Lazio. Rapporto teso, anche perché l’allenatore rossonero non ha gradito certi attacchi secondo lui immeritati, visti i risultati e la crescita del Milan in questa stagione. Supercoppa vinta a Doha contro la Juventus compresa.
La posizione di Montella - Particolare non da poco. Senza Supercoppa in bacheca, infatti, la panchina di Montella avrebbe rischiato di traballare pericolosamente. La posizione dell’allenatore rossonero al momento però è chiara: Montella è e resta l’allenatore del Milan, nonostante le differenti vedute con il presidente. Il suo futuro, infatti, dipende sì da Silvio Berlusconi ma anche dalla nuova proprietà cinese (closing permettendo, atteso entro il 3 marzo) nell’ottica della condivisione delle scelte come da accordi stabiliti tra SES e Fininvest. A closing avvenuto, invece, tutto dipenderà solo e soltanto dai nuovi proprietari cinesi. Pronti a valutare il lavoro di Montella solo in base ai risultati di campo, unico parametro di valutazione per loro valido. Al di là di qualsiasi tattica utilizzata.