Roma goditi Emerson: da riserva al sogno Seleção

Serie A

Domenico Motisi

L'esterno brasiliano Emerson Palmieri, grande protagonista della stagione giallorossa

La prima rete stagionale è arrivata in Europa League contro il Villarreal all'andata dei sedicesimi. Al ritorno potrebbe non giocare. A San Siro - dove domenica affronterà l'Inter - ha segnato il suo unico gol in Serie A. Dopo un avvio di stagione pessimo, il brasiliano ha cambiato marcia e la maglia verdeoro non è un miraggio

Nel giro di sei mesi, il terzino ex Santos si è trasformato da oggetto misterioso a titolare inamovibile nella Roma. Spalletti lo ha difeso quando ha commesso errori piuttosto gravi (come l'espulsione rimediata ai preliminari di Champions contro il Porto) e adesso si gode uno dei migliori esterni in Italia. Il ct della nazionale brasiliana era all'Olimpico contro durante Roma-Torino per vedere lui, Peres e Alisson.

La difesa di Spalletti - Bisogna ammetterlo: su Emerson aveva ragione Spalletti. L’allenatore della Roma ha sempre difeso il suo giocatore anche dopo prestazioni non esattamente all’altezza. Al termine del derby vinto contro la Lazio, in conferenza stampa, il toscano di Certaldo aveva fatto notare a tutti come i giudizi sul giovane brasiliano erano stati un po’ affrettati: “Voglio sottolineare la grande gara di Emerson che ha fatto una partita straordinaria […] Nei mesi scorsi l’hanno massacrato […] Dobbiamo lasciarlo tranquillo di giocare qualche partita di seguito per vedere le sue qualità”. In realtà, nel bene e nel male, ha fatto tutto Emerson: prima contribuendo all’eliminazione della Roma nei preliminari di Champions League quando, insieme a De Rossi, si era fatto espellere pregiudicando le speranze di rimonta giallorosse, poi appropriandosi della fascia sinistra con prestazioni sontuose fino a diventare titolare inamovibile nel 3-5-2 di Spalletti.

Un 3-5-2 perfetto - Otre alla caparbietà e alla capacità di non farsi travolgere dalle critiche iniziali, Emerson ha sfruttato anche alcuni episodi a lui favorevoli. Che nel progetto Roma il brasiliano fosse un’alternativa a Mario Rui è noto, che in quel ruolo siano stati provati anche Juan Jesus, Vermaelen e Florenzi è altrettanto innegabile, ma tra un infortunio e un altro, alla fine, la fascia sinistra della Roma è andata al classe ’94 paulista. Ad aiutare ulteriormente la crescita esponenziale di Emerson ci ha poi pensato Spalletti con il suo nuovo 3-5-2 dove l’ex Santos ricopre il ruolo di esterno dei cinque a centrocampo. Da buon brasiliano, nel 4-4-2 soffriva la fase difensiva – che pure ha migliorato tantissimo rispetto alle stagioni precedenti –, in quella offensiva, invece, ha dimostrato di poter fare la differenza, specie nel nuovo modulo dove Rudiger e Strootman alleggeriscono i compiti di copertura di Emerson. 

Dal Santos all’Europa - Come spesso è accaduto con diversi giovani sudamericani, anche Emerson Palmieri è stato portato in Europa dal Palermo. A differenza dei vari Cavani, Pastore, Hernández, Dybala e Vázquez, i rosanero non hanno mai creduto del tutto nel terzino arrivato in prestito dal Santos. In Brasile aveva esordito a 16 anni in una squadra piena di stelle del calibro di Neymar, Ganso e Danilo e con il Peixe rimane fino al 2014. Al Barbera però colleziona soltanto nove presenze, chiuso da Daprelà ma soprattutto da Achraf Lazaar, protagonista della promozione l’anno precedente. “A me non è mai piaciuto. Non avevamo fiducia in lui. Io lo osservo da un po’. Gli manca personalità”, disse Zamparini dopo averlo rispedito al Santos nel giugno del 2015. Tuttavia, in Brasile ci resta soltanto due mesi: Sabatini, a sorpresa, lo porta a Roma tra lo scetticismo generale. La sua prima stagione nella capitale è tutt’altro che esaltante ma si conclude con un gol a San Siro, l’ultimo del campionato giallorosso nel 3-1 al Milan e ultimo (finora) in Serie A per lui. Nell’estate del 2016, dopo il passaggio di Digne al Barcellona, la Roma conferma il prestito di Emerson dal Santos e lo scorso gennaio ha esercitato il diritto di riscatto per milioni di euro. 

Fede, famiglia, Seleção - Fidanzato da quattro anni e mezzo con la bella Isadora Nacimento, Emerson Palmieri – come molti suoi connazionali – è un “atleta di Cristo”: sui social network il giovane non rinuncia mai a dimostrare la sua fede ringraziando Dio con un tweet o una foto. Gesù, la famiglia, Isadora queste le sue priorità stando alla sua pagina Instagram mentre su Twitter è ben visibile la scritta “Dio è fedele”. Il prossimo obiettivo è la nazionale dove in questo momento il ruolo di terzino sinistro è occupato dal suo idolo Marcelo. Oltre alla stella del Real Madrid c’è da superare la concorrenza di Filipe Luis e Alex Sandro ma a chi gli chiede se ha mai pensato alla nazionale azzurra (i suoi nonni materni hanno origini italiane) Emerson risponde che il suo pensiero è soltanto la Seleção. La presenza di Tite all’Olimpico in occasione di Roma-Torino è già un buon segnale. 

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