Grazie a un gran gol del senegalese a 3 minuti dalla fine, la squadra di Inzaghi riesce a battere il Torino e a tornare al quarto posto solitario in classifica. Dopo il vantaggio di Immobile Maxi Lopez aveva pareggiato i conti, poi la rete di Keita e il definitivo 3-1 di Felipe Anderson
LAZIO-TORINO 1-1
56' Immobile (L), 72' Maxi Lopez (T), 87' Keita (L), 90' Anderson (L)
La Lazio batte con una prova di qualità e carattere il Torino e continua ad alimentare le sue speranze di Champions mantenendo le distanze dal Napoli e scavalcando l'Inter al quarto posto. Una vittoria meritata ma comunque sofferta, arrivata solo a 3 minuti dalla fine grazie a uno straordinario gol di Keita, appena entrato in campo e capace di infilare Hart con un tiro a giro imparabile. E' il senegalese, dunque, la medicina di Inzaghi per raddrizzare una partita che il Torino ha giocato con poca grinta ma che era riuscito a pareggiare con un colpo di testa di Maxi Lopez su una punizione di Iturbe. Finisce invece a favore di Immobile la sfida a distanza con Belotti: il torinista, servito poco e male, ha avuto solo un'occasione da rete mentre il laziale aveva portato in vantaggio i suoi nel primo tempo entrando praticamente in ogni occasione da gol. Al 90' anche il terzo gol di Felipe Anderson, a suggellare una grandissima prestazione: grazie anche e soprattutto ai suoi tre ragazzi terribbili Inzaghi può sognare in grande.
Primo tempo - C'è un solo obiettivo per la Lazio ed è evidente sin dai primissimi minuti: battere il Torino e riprendersi il quarto posto occupato dall'Inter. Inzaghi torna alla difesa a 4 e aggredisce immediatamente la squadra granata, messa ripetutamente in difficoltà soprattutto dalla catena di destra della squadra di casa. Basta spinge e gioca in costante proiezione offensiva, Felipe Anderson si accentra per lasciargli spazio e liberare la sua fantasia, Milinkovic e Parolo si alzano per inserirsi in fase di possesso e per pressare in quella difensiva: il Torino nei primi 15 minuti è praticamente sommerso. Immobile comincia subito la sua sfida a distanza con Belotti e già al 7' va vicino al gol con un tiro al volo da fuori area che esce di poco alla sinistra di Hart. Poi Felipe Anderson, Parolo e Lulic: il Toro vacilla pericolosamente. I giocatori della Lazio arrivano quasi sempre prima e mettono più energia in campo: nell'area granata arrivano cross in continuazione e su uno dei più pericolosi, a firma di Immobile, Rossettini riesce ad anticipare sul più bello Milinkovic. Poi Lulic chiede un rigore per una spinta in area, Biglia riceve un colpo al ginocchio ma resta in campo, mentre Radu è costretto a uscire: al suo posto entra Lukaku. Il Torino è ancora troppo timido e solo dopo 27 minuti riesce a mettere la testa nell'area della Lazio: Iturbe, come al solito frenetico e confusionario, calcia un apunizione dalla sinistra sulla quale Belotti per questioni di centimetri non riesce a intervenire a un metro dalla linea di porta. E' il primo rischio per la difesa della Lazio che tira un sospiro di sollievo riprende subito ad attaccare il Torino. I protagonisti sempre loro, Anderson e Immobile. Il brasiliano inventa e con un colpo di tacco libera il compagno di fronte ad Hart, ma l'attaccante napoletano si perde sul più bello e non riesce a colpire verso la porta garanta. Poi Milinkovic recupera palla dai piedi di Iturbe e scatena una ripartenza che sempre Immobile, con un destro a giro, solo per pochi centimetri non riesce a convertire nel gol del vantaggio. Nulla da fare, si resta sullo 0-0. Anche perché Ljajic non trova la porta nell'ultima azione del primo tempo e nei tre minuti di recupero non accade nulla. Tutto rimandato al secondo tempo.
Secondo tempo - La ripresa comincia con due cambi: Wallace per de Vrij nella Lazio, Molinaro per Baselli nel Torino. Per Inzaghi cambia poco, Mihajlovic invece passa a iun 4-4-2 con il'ex Juventus alto a sinistra, Iturbe a destra e Ljajic alle spalle di Belotti, servito pochissimo nella prima frazione. L'atteggiamento in campo dei granata però resta lo stesso, molle e abulico, del primo tempo per la furia dell'allenatore serbo che nei primi minuti si fa sentire eccome dai suoi giocatori. Evidentemente a ragione, perché poco dopo la sua sfuriata ecco la prima occasione da gol. Ovviamente a firma laziale. Lukaku scappa a De Silvestri e mette in mezzo dove Parolo arriva in scivolata ma manda di pochissimo fuori il pallone. Questione di centimetri, così come per il vantaggio dei padroni di casa sembra poter essere solo una questione di minuti. La squadra di Inzaghi continua a spingere e al 56' finalmente viene premiata. Ovviamente da Immobile, migliore in campo insieme a Felipe Anderson, bravo e fortunato a farsi trovare al punto giusto sul traversone di Basta allungato da una deviazione di Moretti che taglia fuori Hart e consente al bomber biancoceleste di salire a quota 17 gol in campionato: erano 16 anni che un laziale non riusciva a segnarne così tanti, l'ultimo fu Crespo nel 2000/01. Dopo il gol Mihajlovic capisce che deve cambiare qualcos'altro nella sua quadra e dalla panchina pesca la carta Maxi Lopez, che entra al posto di Ljajic (fischiatissimo dai tifosi della Lazio) e va a far coppia con Belotti in avanti. E' la mossa decisiva, perché proprio 8 minuti più tardi l'ex Milan e Catania pareggia i conti quasi dal nulla con un colpo di testa su una punizione calciata molto bene da Iturbe. Per la Lazio è tutto da rifare. La squadra di Inzaghi si riversa rabbiosa nella metà campo del Torino e per pochissimo non trova subito il nuovo vantaggio con Lulic, il cui colpo di testa a botta sicura su un angolo da destra per centimetri non trova lo specchio. Ora però la gara è più aperta, anche perché i giocatori sono stanchi e il Torino riesce a ripartire con maggiore costanza. Hoedt non arriva su un tiro cross di Immobile, Belotti calcia da buona posizione sull'esterno della rete e tutto sembra portare all'1-1. Ma in campo, da qualche minuto, è entrato Keita e il senegalese dimostra di avere tutti altri progetti quando all'87 decide di trafiggere Hart con un destro a giro straordinario sul quale l'inglese non può nulla. Passano due minuti e i padroni di casa trovano in contropiede anche il gol del 3-1 firmato da Felipe Anderson, che chiude definitivamente la gara. Inzaghi può esultare, quella della sua è la vittoria della determinazione e del talento. Ma soprattutto sono altri tre passi verso un posto per l'Europa che conta: l'Inter è scavalcata e il Napoli è lontano sempre 4 punti. E Con quei tre ragazzi terribili lì davanti, Immobile-Anderson-Keita, sognare non è impossibile.
LE CURIOSITA' STATISTICHE DELLA PARTITA BY OPTA
-Quinto gol di Felipe Anderson al Torino, sua vittima preferita in Serie A.
-Ottavo gol di Keita in questo campionato, esattamente il doppio di quelli segnati nella passata stagione.
-Secondo gol per Maxi Lopez in questo campionato, entrambi arrivati all'Olimpico (il primo contro la Roma a febbraio).
-L'ultimo giocatore della Lazio a fare almeno 17 gol in un campionato di Serie A era Crespo (26 reti nel 2000/01)
-La Lazio ha trovato il gol con il primo tiro nello specchio della sua partita (il 15° totale)
-Immobile ha segnato cinque degli ultimi sei gol della Lazio in campionato
-La Lazio resta la squadra del campionato che ha subito meno gol nei primi tempi (8)
-Cristian Molinaro non giocava in Serie A dal 18 settembre scorso, contro l'Empoli (188 giorni fa)
-Il primo tiro del Torino in tutta la partita è arrivato al minuto 47:45 del primo tempo (Ljajic).
-La Lazio ha tentato 12 tiri nel primo tempo, nessuno di questi ha inquadrato lo specchio della porta avversaria (5 fuori, 5 respinti dai difensori del Toro).