Roma, Spalletti: "Sfigato è chi mi psicanalizza"
Serie ACosì l'allenatore giallorosso in sala stampa: "Col Lione meritavamo noi, ma è andata così". Poi sul suo modo di essere: "Io sfigato? Macché, sono fortunatissimo. E se voglio alleno anche il prossimo anno"
Questione di motivazioni: "Il mancato passaggio del turno ancora brucia, ma è tutto nelle nostre mani. Dobbiamo giocare così". Spalletti non demorde e vuole rilanciarsi insieme alla sua Roma, di scena all'Olimpico domenica sera col Sassuolo. Così in conferenza stampa.
"Non sono uno sfigato" - "Ho raggiunto un livello di vita e di professione che sia corretto o scorretto, non è modificato da una sconfitta in più o meno. La sfortuna non può levarmi nulla se non il risultato di una partita. Spero che la fortuna possa determinare qualcosa in più. Meno determinazione? Tutti si parla degli episodi, io sono fortunatissimo. Non posso essere sfigato. Capisci quello che voglio dire? Che ti piacciano o no i miei risultati sono quelli ormai, il tuo risultato è questo, spero che la fortuna ti possa dare qualcosa e che la sfortuna non possa toglierti niente. Secondo me fortuna e sfortuna hanno connessione con il sudore e l'impegno, sudo molto e mi impegno molto. Sono a fare l'allenatore della Roma, tu sei a fare psicanalisi a me tutti i giorni, è un lavoro da sfigato. Vi vedo un tantino in difficoltà, tant'è che avete chiesto aiuto all'artiglieria pesante. Avete mandato agenti sotto falso nome a vedere che luna ho, poi non ho letto tutta la rassegna stampa, ma vi prometto che mi metto durante la settimana. Quello che fa l'articolo non viene oggi, viene un'altra volta. Ti dicevo che siete sempre a tentare di vedere che luna ho e ascoltare chi vi pare per fare un'analisi a me. A volte mi sembrano oroscopi, non ho fatto in tempo ma durante la settimana mi metto in pari. Però sono fortunatissimo, non posso più avere sfortuna. Spero che tu possa avere fortuna".
"Lavoro per lasciare una Roma forte fino all'ultimo" - "Se voglio alleno anche il prossimo anno e quello dopo, io non so chi è sfigato. Allora insistiamo. Io ho detto che è determinato dalla posizione in cui la fortuna dà o leva. Oggi sono serio, non è un gioco di parole. Fortuna o sfortuna a me l'ha sempre determinata il mio sudore, ho sempre fatto così e farò così fino all'ultimo giorno, lavorando per il tentativo di lasciare una Roma forte fino all'ultimo giorno. È questa la mia ricerca, poi si ruzza un po'. Alla fine mi inviterete a cena".
"Lione? I ragazzi sono stati bravi" - "E' stato uno di quei giorni in cui hai la sensazione di aver perso tutto, di avere il dubbio se accendere la luce al bagno oppure no. È una sconfitta che dà fastidio, brucia. Poi bisogna analizzare nel modo corretto la cosa, tu ti rendi conto che la partita ha detto che hai tutto in mano. L'asticella della possibilità della squadra è quella, sono possibilità importanti, belle. È vero che ti manca questa competizione, ma è stata determinata da una partita che avevi meritato. I calciatori, i professionisti della Roma avevano meritato. Volevo giocassero così, poi vengono fuori questi risultati che lasciano senza fiato. Questo è il livello di calcio che noi possiamo fare, soprattutto contro una squadra forte come quella lì. Se fai 25 tiri in porta, che è un record, è segno che la squadra ha fatto veramente bene. Poi ha concesso qualcosa, nel finale, dove forse ci siamo fatti prendere un po' troppo da quello che poteva essere il tempo restante, perché abbiamo perso qualche pallone dove loro ci hanno fatto delle ripartenze per questa causa. Il Barcellona ha vinto con 6 gol facendo una ventina di tiri in porta. Dici che i giocatori hanno sbagliato? No, dico che 25 tiri in porta sono tanti. Dico che sono stati bravi. E mi auspico che anche le prossime partite rifacciano così bene. Se giocheranno queste partite porteremo a casa vittorie e rimarremo in Europa. È quella la sostanza dei fatti, una partita la puoi perdere e ti riproponi e ti fai vedere che ci sei, che sei forte mentalmente a saper sopperire a dei momenti di difficoltà come hanno tutti e come ci saranno sempre nel calcio, in un campionato duro come il nostro.
"Abbiamo margini di miglioramento paurosi" - Continua Spalletti: "Noi non abbiamo avuto il tempo di lavorare su quello che ci voleva per essere al top. Abbiamo margini di miglioramento paurosi. Leggo un'analisi generale dove è parziale quello che è questo tipo di analisi, non è a 360°. Nel periodo iniziale abbiamo preso qualche gol di troppo, ora la difesa è un'altra. È passato tempo, ma ci abbiamo lavorato poco lo stesso. Quando le partite sono così ravvicinate non ti alleni, puoi allenarti individualmente e dare disposizioni, ma se non fai dieci contro dieci, distanze, reparti, ritmo, oggi non possiamo fare allenamenti a ritmi alti. Alberto De Rossi ci manda sempre gente, una delle cose sarebbe prendere una squadra del settore giovanile e farli giocare contro e anche quelli che sono stati a riposo puoi metterli in una situazione reale. L'altra sera la difesa l'ho vista perfetta, in alcuni momenti abbiamo fatto il tre contro tre in tre posizioni diversi e doveva essere reparto contro reparto determinato da noi. Siamo stati trenta metri più su come squadra, gli siamo saltati addosso sempre, abbiamo soffocato qualsiasi tentativo di ripartenza, se non qualche volta quando siamo stati costretti a tornare in area, quasi niente per il tipo di partita che avevamo. Non siamo stati bravi in quel secondo tempo lì, tirando in ballo un discorso complessivo. Però abbiamo fatto bene tante cose, questo livello di qualità è un discorso per cui ci vuole tempo. È un discorso da fare ed esercitare, dopo averci lavorato un po' si vede la differenza da giugno a ora. Poi ci sono quelli che non la vogliono vedere, però questa domanda è corretta, poi i registi li fanno i centrali che arrivano fino a centrocampo. In qualche momento dove li avevamo costretti a essere schiacciatissimi come linea difensiva e 4 di centrocampo, dovevamo andare su queste palle in diagonale sul quinto verso la bandierina o qualche volta dietro la punta e ci siamo andati meno di quel che dovevamo. Ma il resto l'abbiamo fatto bene, è una chiave per il futuro".
Sul Sassuolo di Di Francesco - "E' un ragazzo eccezionale, un professionista di assoluta qualità. L'anno scorso ha fatto un grandissimo campionato, oltre le previsioni. Quest'anno ha avuto un momento in cui è stato in difficoltà, ma ha una squadra forte per le mani. Non è facile tenere il Sassuolo a quei livelli lì, ci sono anche gli altri. Lo stesso discorso vale anche per noi e per cui ci può stare che abbiano questo momento in cui le cose non vanno al punto giusto. Ma hanno giocatori forti, che abbiamo guardato anche noi come Defrel, hanno Berardi che è un giocatore di grandissima prospettiva, hanno un gioco di squadra, evidenziano di avere un modo di lavorare e di giocare in cui hanno lavorato per due anni portando avanti lo stesso disegno tattico e di qualità. È una squadra che ha una vocazione offensiva di vedere il calcio, che ha fraseggio, verticalizzazione, evidenziando tutte le loro qualità".