Napoli, Insigne: "Rinnovo dipende dal presidente"

Serie A
Lorenzo Insigne desidera rimanere a vita al Napoli (Foto Getty)

L'attaccante del Napoli chiarisce la sua posizione contrattuale: "Io ho fatto la mia parte, se De Laurentiis vuole proseguire questo matrimonio ha la mia massima disponibilità". E sulla Nazionale aggiunge: "Vincere con l'Albania è fondamentale per giocarci la qualificazione"

In casa Napoli uno dei temi caldi continua a rimanere il rinnovo di contratto di Lorenzo Insigne. "I matrimoni si fanno in due - ci tiene a ribadire l'attaccante azzurro -. Io ho fatto quello che dovevo fare, al presidente De Laurentiis ho detto abbastanza. Ora sta a lui decidere se proseguire questo matrimonio, altrimenti ognuno va per la propria strada. Quest'estate ci siamo visti e il primo incontro non è andato benissimo, io però dal primo giorno ho lavorato, lo sanno tutti. Per il contratto ci sono i miei agenti, se ne occupano loro e io li sento spesso. Io la mia disponibilità l'ho data, spero che il presidente accolga i miei messaggi. Rispetto all'estate ho fatto dei passi indietro perché stando a Napoli il problema non è più un fatto economico, ma il fatto di giocare per la mia città. Non nascondo che in passato c'erano società disposte a offrirmi più soldi, anche a livello giovanile; era il periodo in cui molti giovani andavano all'estero perché si offriva lavoro anche alla famiglia. Io ho avuto un paio di offerte, avevamo bisogno di soldi ma con mio padre non abbiamo sentito la necessità di andarcene. Il mio sogno era giocare in Serie A con la maglia del Napoli e vincere qualche trofeo importante, poi se questo sogno si infrangerà non dipenderà solo da me. Io per questa maglia mi farò ammazzare, poi se qualcuno mi vorrà infrangere il sogno di vincere qualcosa con il Napoli ci rimarrò male, ma andrò avanti. Io ora penso alla Nazionale e a giocare, se poi loro mi vogliono incontrare darò la massima disponibilità".

Il nodo rinnovo - L'ostacolo da superare è sostanzialmente la quantificazione economica dei diritti d'immagine. Che Insigne chiede per definire l'ingaggio giusto. I 3 milioni circa di media fino al 2022 che il Napoli offre al giocatore possono anche stargli bene, ma se gli dà il 100% dei diritti d'immagine. E mai li avrà. Senza il pacchetto completo dei diritti d'immagine, il giocatore chiede 4/4,5 milioni.
E poi c'è tutto un discorso su parcelle e effetto retroattivo del nuovo ingaggio. Oltre ovviamente all'eventuale clausola: argomento non ancora sviluppato. La prima idea del Napoli è di 100 milioni di euro. Ma sarà valida solo per l'estero o anche per l'Italia?

La situazione di Mertens e Ghoulam - Fase di riflessione per Dries Mertens e il suo entourage, che si guardano intorno. Il Napoli però resta fiducioso che alla fine il belga capirà l'importanza di chi lo sta valorizzando al massimo come Sarri. Offerta del Napoli: doppio stipendio (oggi 1.6/1.7, salirebbe a 3.2) e soprattutto 4 anni da fine campionato in poi. Uno sforzo economico importante. Altri club possono arrivare a 4 netti, ma gli darebbero lo stesso spazio e stessa durata? Il Napoli punta su questo.
Per Ghoulam, parti sempre lontane: la società sta già pensando al suo erede seguendo vari profili quindi mettendo in conto la sua partenza. Prevale dunque la rassegnazione di perderlo, anche se per il momento ancora nessuna offerta concreta.

Crescita personale - "Il merito è della squadra e dei compagni ma soprattutto di Sarri, che mi ha dato fiducia, Io cerco di dare il massimo. Il mister è un grande allenatore e mi sta dando tanto. Esprimiamo un bellissimo calcio, siamo giovani e cerchiamo di mettere in pratica tutto quello che ci chiede. Con Zeman ero molto giovane, poi sono cresciuto anche con Benitez, che ha dato tanto al mio percorso di crescita e con lui ho curato anche la fase difensiva, ora con Sarri sto facendo bene entrambe le fasi. Spero di continuare a questi livelli e fare ancora tanto. Cosa è rimasto dello scugnizzo? Non è cambiato tanto, faccio le solite cose, ma sono più riservato perché sto negli occhi della gente. Io mi faccio voler bene da tutti. Sono ancora a Frattamaggiore e non me ne pento. Se è difficile girare per le strade? Per noi a Napoli, non solo per me ma anche per i miei compagni, l'affetto è grande. I tifosi ci amano. È vero che non usciamo tanto, ma ci fanno stare bene. Il rapporto con la città di Napoli è bellissimo. Negli scorsi anni mi chiedevano qualcosa in più, io ho sempre lavorato sereno perché ho sempre dato il massimo. Giocare alle 12.30? Finché ci dicono di giocare noi facciamo i professionisti. Se dobbiamo giocare all'ora di pranzo lo facciamo. Non importa, l'importante è che scendiamo in campo e facciamo risultato".

L'Italia - "In Nazionale è bellissimo perché ritrovi compagni con i quali hai già giocato, come Immobile e Verratti. Per me è un orgoglio essere chiamato in Nazionale, e con questa maglia darò il massimo ogni volta che verrò chamato in causa. Io punto fermo della Nazionale? Fa piacere ma devo dimostrare ancora tanto, spero di mettermi in mostra ma accetto tutte le scelte del mister. Se voglio diventare un giocatore importante per la Nazionale devo guadagnarmi la fiducia in campo. Ora dobbiamo lavorare perché venerdì c'è una partita importante contro l'Albania. Ventura ha parlato con il gruppo, deve parlare con i singoli, io sto qui per dare il massimo poi vediamo. Buffon festeggerà le 1000 partite? Abbiamo scherzato sulle prossime sfide dopo la sosta in casa contro la Juve, su come sarà l'ambiente, ma niente di che. Sui record lui è una leggenda, non solo del calcio italiano ma del calcio mondiale, e darà una mano a noi giovani per crescere. L'Albania? Rispetterò le scelte del mister ma noi dobbiamo stare tutti pronti perché chiunque giocherà dovrà dare il massimo altrimenti non potremo giocarci la qualificazione con la Spagna. Sarà una partita difficile perché ci saranno molti calciatori che giocano nel nostro campionato ma possiamo metterli in difficoltà. Abbiamo giocatori di qualità e possiamo esprimerci con qualsiasi modulo, che sia il 4-2-4, o il 3-5-2, o il 3-4-3. Dipende come vuole giocare Ventura, ma possiamo mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Ci sono giovani che stanno facendo benissimo ed è giusto che abbiano la possibilità di mettersi in mostra con la Nazionale maggiore. Sta a noi dare continuità al lavoro che facciamo con il club e metterlo in pratica anche in Nazionale. A Palermo probabilmente ci sarà la mia famiglia. Sono contento che mi siano vicini. I miei genitori mi hanno dato tanto perché abbiamo avuto tante difficoltà. Non mi hanno fatto mai mancare nulla, facendo sacrifici. Io ho anche lavorato per dare una mano, poi andavo agli allenamento del settore giovanile del Napoli. Il mio sogno di giocare con questa maglia si è coronato. Ringrazio anche mia moglie che mi sopporta, soprattutto all'inizio del campionato che mi sentivo giù, e miei figli per il loro sorriso".