Lazio, Filippini: "Serie A? Non mollo, aspetto una chance. Auronzo..."
Serie AA tutto Filippini sul Corriere dello Sport, il terzino biancoceleste vorrebbe rimanere: "Spero in un'occasione. La merito, prima o poi arriverà, magari come successo a Lombardi - racconta il classe '95 - lui stava peggio di me, giocava in Lega Pro, ha avuto un’opportunità e l’ha sfruttata alla grande"
Bari, Cesena, Virtus Entella e... ora la Lazio? "Ci spero!". Lorenzo Filippini, terzino classe '95 di proprietà dei biancocelesti, vuole un'occasione dopo i tanti prestiti in giro per l'Italia. Ancora sotto contratto con la Lazio, spera di andare nel ritiro di Auronzo di Cadore insieme a Simone Inzaghi, l'allenatore che l'ha cresciuto nelle giovanili: "Grande tecnico, molto preparato". Attraverso un'intervista concessa al Corriere dello Sport, Filippini ha parlato così.
"Voglio restare alla Lazio"
Così Filippini: “Per un ragazzo i prestiti possono essere formativi, però non so quanto aiutino il calciatore: non è facile imporsi dove tendono a valorizzare i giovani di proprietà. Le colpe sono da condividere, potevo fare sicuramente di più. Non mollo, aspetto la mia occasione. La merito, prima o poi arriverà e me lo sento, magari come successo a Lombardi, lui stava peggio di me, giocava in Lega Pro, ha avuto un’opportunità e l’ha sfruttata alla grande”.
"Inzaghi persona seria"
Filippini parla del suo rapporto con Simone Inzaghi: "Gli faccio i complimenti per l’annata e per come ha preparato i derby. È una persona straordinaria, sa tenere un gruppo, ha una fame di calcio incredibile e la trasmette a tutti. Il mio obiettivo? Spero di essere aggregato per il ritiro di Auronzo, poi valuteremo con la società: non so se avrò una possibilità qui o se partirò di nuovo”. Un pensiero sulla finale del Campionato Primavera del 2013, vinta contro l'Atalanta di Conti, Caldara e Gagliardini, tutti e tre all'Europeo in Polonia: “Ci ripenso sempre. Li abbiamo sconfitti nettamente: ora loro vengono venduti a fior di milioni, noi non abbiamo avuto la stessa sorte. Ci vuole anche un pizzico di fortuna. Sono stati bravi, forse anche aiutati…”.