A cena con Sharon: la scommessa di Marcio Santos

Serie A

Vanni Spinella

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Il 28 luglio del 1994 sbarca a Firenze il difensore brasiliano, neo-Campione del mondo con la Seleçao. Una trattativa serrata con il Bordeaux, che si chiude con una scommessa con il presidente Cecchi Gori: "Se segni 7 gol ti organizzo una cena con Sharon Stone"

Non era esattamente un doppio passo, ma il modo in cui aveva accavallato le gambe l’aveva stordito più di una finta del suo giovanissimo compagno di Nazionale, il diciassettenne Ronaldo. L’aveva vista sul grande schermo di un cinema di Bordeaux cercare di sedurre il “detective” Michael Douglas durante un interrogatorio e aveva promesso a se stesso: “Un giorno incontrerò Sharon Stone”.

Marcio Santos, difensore brasiliano di San Paolo, in quel cinema francese ci era finito dopo l’approdo in Europa nel 1992, proprio l’anno di uscita di “Basic Instinct”. Cresciuto nel Botafogo, le prime esperienze nel campionato brasiliano, poi a 23 anni il grande salto accettando l’offerta del Bordeaux. Ma il bello deve ancora venire. Perché alla vigilia di Usa ’94 non è nemmeno nella lista dei convocati della Seleçao di Parreira, finché il contemporaneo infortunio di tre concorrenti diretti – Mozer, Ricardo Gomez e Ricardo Rocha – non gli spalanca le porte del Mondiale vissuto e vinto da titolare accanto a una colonna come Aldair. Per lui 7 partite e anche un gol (nel 3-0 al Camerun, nel girone) che ne fanno impennare improvvisamente popolarità e valutazione, nonostante l’errore dal dischetto in finale contro l’Italia, con la parata di Pagliuca che aveva restituito fiducia agli Azzurri dopo il rigore fallito da Baresi.

Tutta colpa di Wenger

Proprio durante quel Mondiale, prestazione dopo prestazione, si rafforza l’idea della Fiorentina, ambiziosa neo-promossa allenata da Claudio Ranieri e decisa a tornare grande in fretta. Il mercato ha già regalato il talento del promettente Rui Costa, l’allenatore chiede anche un pilastro per la difesa per sistemare l’asse portante che in attacco vede già la potenza e i gol di Batistuta, a fine anno capocannoniere del campionato. Marcio Santos è l'uomo giusto.

Il 25 luglio, otto giorni dopo la finale Mondiale, un aereo parte all’alba da Firenze, destinazione Parigi. A bordo una delegazione viola composta dall’amministratore delegato Luciano Luna, dal ds Cinquini e dal genaral manager Antognoni, decisi a limare la differenza di 600 milioni che c’è tra l’offerta della Fiorentina e la richiesta del presidente del Bordeuax, Afflelou, salita a 6 miliardi grazie all’exploit Mondiale del suo difensore. Vietato tornare a mani vuote, visto il fresco fallimento dell’operazione Thuram (primo vero obiettivo viola) quando tutto sembrava ormai definito. Anche quella volta i tre erano partiti in comitiva alla volta del Principato di Monaco, tornando con la stretta di mano del presidente Campora che sapeva di intesa raggiunta. Poi il ripensamento del Monaco su richiesta dell’allenatore, Arsene Wenger, che riteneva il giovane difensore troppo importante per i suoi schemi, e il cambio di rotta su Marcio Santos.

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Occhio agli Spurs

L’incontro – cinque ore e mezza di trattativa nella villa alle porte di Parigi di Afflelou – sembra procedere per il verso giusto, finché da Londra non giunge la notizia di un’intromissione nella trattativa del Tottenham, che ha fatto pervenire la sua offerta economica direttamente al giocatore, in vacanza nella casa dei genitori dalle parti di Porto Alegre.

Ingaggio naturalmente più alto di quello proposto dalla Fiorentina e che fa vacillare il neo-campione del mondo. Due giorni dopo Cinquini è in missione a Rio de Janeiro, dove incontra di persona Marcio Santos, gli illustra il progetto e, in serata, può dare l’annuncio ufficiale con una telefonata a Luna, rimasto nella sua casa romana ad attendere buone nuove. Decisivo nella chiacchierata, forse, un riferimento al presidente della Fiorentina, il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori, che accende la speranza in Marcio Santos. "Ha detto produttore cinematografico?". Stai a vedere che forse esiste un modo per arrivare a conoscerla…

Tra le rivelazioni di quel Mondiale anche il difensore statunitense Alexi Lalas, altro volto nuovo della Serie A nella stagione 94/95. Dice sì al Padova lo stesso giorno in cui Marcio Santos firma con la Fiorentina. Ingaggio di 350 milioni all'anno, quasi un miliardo quello del brasiliano

2+2=4

Nasce così la “scommessa” tra i due: “Se quest’anno segni 7 gol ti organizzo una cena con Sharon Stone”. Bonus mai inserito prima in un contratto e che passerà alla storia come uno dei più folli del mercato. Inutile dire che nel corso della stagione Marcio Santos farà di tutto per mandare la palla in rete, riuscendo a cacciarla un paio di volte in quella giusta e altre due in quella viola. Anche contando le autoreti, però, il conto resterà fermo a 4, troppo poco anche per un aperitivo con la splendida Sharon. Dovrà accontentarsi di continuare a vederla al cinema.

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