Fiorentina, Astori: "La società ci ha promesso una squadra forte"

Serie A

Il neo capitano viola prova a rassicurare i tifosi: "La squadra sarà competitiva. Sono andati via giocatori molto importanti, sono curioso di vedere chi arriverà". E sugli obiettivi stagionali dice: "Lavoriamo nel miglior modo possibile. È un nuovo ciclo, non sarà tutto rose e fiori"

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Tutti coloro che sono andati via finora sono giocatori molto importanti. Parliamo di Borja, Gonzalo Rodriguez, Bernardeschi, giocatori che hanno dato tanto alla Fiorentina e hanno lasciato il segno. Ora c'è curiosità, anche da parte della gente, per capire chi sarà a sostituirli". Davide Astori, neo capitano della Fiorentina, non nasconde il dispiacere per la cessione di tanti punti fermi del passato viola, ma confida in una squadra altrettanto competitiva in vista della prossima stagione: "La società ce lo ha promesso - afferma il difensore in esclusiva ai microfoni di Sky Sport -. Per me indossare la fascia in una piazza così importante è un motivo d’orgoglio. L’obiettivo è lavorare nel miglior modo possibile. È un nuovo ciclo, per cui non sarà tutto immediato. Bisogna però che ci sia chiarezza: è necessario per l’ambiente, la società e la squadra per poter lavorare al meglio".

"Pioli sta puntando sulla forza del gruppo"

L'ex centrale della Roma si sofferma anche sulla situazione legata alla possibile cessione di Kalinic e a quella già avvenuta di Bernardeschi alla Juve: "I bianconeri hanno speso tutti quei soldi perché pensano che Federico può essere subito determinante - spiega -. Lo credo anch’io perché in questi anni, nonostante non partisse mai come prima scelta o come un possibile exploit del campionato, ha dimostrato con la personalità di poter far bene. Kalinic invece ha espresso il suo pensiero. Le trattative si fanno in due, ora la palla passa alla società e a Nikola, non riguarda me e i miei compagni". Astori racconta infine le prime settimane di lavoro con il nuovo allenatore Pioli: "Siamo partiti con un gruppo molto giovane - conclude -, ci ha mostrato il suo modo molto 'gentile' di interpretare il calcio. Il gurppo non è importante, è fondamentale. Penso che con la sua esperienza l’ha capito e sta portando anche questo concetto nella Fiorentina".