Parla Matias Vecino: "L'Inter è un grande club, quando c'è stata la chiamata ho insistito per chiudere la trattativa. E' una grande opportunità per la mia carriera, arrivo nel pieno della maturità. Spalletti insegna calcio, Borja Valero è un esempio. Da uruguaiano mi piaceva Recoba ma i miei idoli sono Veron e Zidane. Dell'Inter mi piaceva Zanetti, sarebbe bello fare come Cambiasso"
Rinforzo per il centrocampo dell'Inter, Matias Vecino l'uomo voluto da Luciano Spalletti per dare fisicità e qualità in mezzo al campo. L'uruguaiano ha iniziato a lavorare con i nuovi compagni da qualche giorno ed oggi si è anche prestato alle domande dei tifosi su Facebook: "Arrivo nel pieno della mia maturità calcistica. I prossimi anni saranno i migliori perché si arriva a un certo punto di esperienza in cui si cresce a livello fisico e tattico. Voglio dare il massimo e migliorarmi. La pressione c’è sempre, ovunque vai. Sono in una grande squadra, questa è una grande responsabilità. Quando ho saputo che l'Inter mi cercava ero felicissimo. Era una opportunità unica per la mia carriera, avevo l’ansia di voler chiudere in fretta. La prima impressione è stata molto positiva, avevo l’ansia di essere subito qui per allenarmi con i compagni. San Siro? Sicuramente è uno stimolo, uno stadio con tanta storia, con tanta gente, questo vogliamo come giocatori. Non sarà la prima volta che giocherò lì, quando inizia la partita dimentichi un po’ tutto e ti concentri". Sugli obiettivi: "Una squadra come l’Inter non può mancare in Europa ma non mi piace parlare di obiettivi. E' il lavoro in campo poi a portare a ottenere dei risultati, dobbiamo seguire Spalletti, abbiamo una buona squadra con giocatori importanti".
"Spalletti insegna calcio, Borja esempio"
A Milano, Vecino, trova Luciano Spalletti: "Mi ha colpito come insegna il calcio, poi la sua tranquillità, ti fa capire subito cosa fare in campo. Se saremo bravi a seguirlo potremo fare grandi cose perché siamo una buona squadra. Sono abituato ad uscire con la palla. Ognuno ha la propria posizione, ma poi bisogna esercizi bravi a vedere dove c’è lo spazio libero, come puoi trovare una soluzione per il compagno. Se c’è mobilità è più facile uscire con la palla da dietro, altrimenti diventa difficile". A centrocampo con un altro ex Fiorentina, Borja Valero: "È stato il giocatore con cui sono stato di più qui in Italia, quando sono ritrovato alla Fiorentina era già qui – prosegue Vecino - Mi ha aiutato molto fuori e dentro al campo, ho imparato tanto da lui. Sa stare molto bene in campo e si adatta a tante soluzioni. Può giocare ovunque, è molto intelligente, sa cosa fare in ogni momento. Io ero sempre lì a guardarlo".
Tra Recoba, Veron, Zidane, Zanetti e Cambiasso
All'Inter con l'esempio di un altro uruguaiano: "Come uruguaiano seguo altri giocatori della mia nazionale, ho visto il Chino Recoba. Lui è stato uno dei più forti di questi ultimi anni, lo seguivo molto. Ho parlato con lui, ho giocato con lui in Uruguay, è stato uno dei primi a chiamarmi quando ha saputo che arrivavo qui. Aveva un magnifico piede che gliela faceva mettere dove voleva. Poi è arrivato a 38-39 anni ed usava solo il piede. Idolo? Seguivo sempre chi giocava nella mia posizione. Mi piaceva Veron. Lo seguivo molto, ma anche Zidane mi piaceva. Io cerco di imparare da tutti i compagni, da tutti i giocatori. Difficile dire a chi somiglio di più”. Il giocatore preferito dell'Inter, invece, è stato Zanetti. Non solo come giocatore, ma per come ha rappresentato l'Inter. Io erede di Cambiasso? Lui ha fatto molto bene qui, è stato importante. Spero di fare almeno un po’ di quello che ha fatto lui, sarebbe una grande cosa. Cerco di adattarmi ad ogni situazione, faccio quello che richiede la giocata e quello di cui ha bisogno la squadra".