Esordio vincente per i giallorossi di Di Francesco. Il gol partita al 31' è una "furbata" su punizione di Kolarov. La squadra di Gasperini pressa, gioca e piace ma si ferma al palo colpito da Ilicic nel finale. In tribuna applausi e selfie per Totti alla prima da dirigente
Atalanta-Roma 0-1
Marcatore: 31' Kolarov
Tabellino
Atalanta (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello, Toloi; Hateboer, Cristante (75' De Roon), Freuler, Gosens; Kurtic (70' Ilicic), Gomez; Petagna (58' Cornelius).
Roma (4-3-3): Allison; Bruno Peres (81' Fazio), Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Strootman, De Rossi, Nainggolan; Defrel (74' El Shaarawy), Dzeko, Perotti (85' Pellegrini).
Ammoniti: Defrel, Nainggolan (Roma), Toloi (Atalanta).
La cronaca
L’inizio gara rispecchia le aspettative: Atalanta subito aggressiva, grande ritmo e pressing asfissiante che produce subito frutti. Al 4’ palla persa dalla Roma sulla trequarti, ma De Rossi copre bene e costringe Gomez a una conclusione dal limite che non impegna più di tanto Alisson. La risposta ospite 1’ più tardi con un diagonale mancino che Dzeko chiude troppo.
Funziona la fascia sinistra di Gasperini, con Gosens sempre puntuale nel proporsi: da un suo cross un brivido sulla schiena della difesa romanista, che lascia il pallone attraversare tutta l’area piccola. Anche per colpa delle irregolarità di un terreno troppo secco e troppo brutto per una gara di Serie A. Un campo che produce errori e, di conseguenza, le prime emozioni: un’uscita alta sbagliata di Masiello al 23’ libera la corsia per l’inserimento di Defrel, ma la palla finisce sull’esterno della rete.
L’annata scorsa da incorniciare ha regalato uno status diverso al Papu Gomez. Lo vedi quando punta De Rossi e il capitano della Roma arretra, quasi intimorito. Ma questo libera tempo e spazio per gli inserimenti degli altri atalantini: Kurtic al 25’ manca il bersaglio sparando alto.
L’Atalanta fa la partita, mentre la Roma fatica ancora a mandare a memoria il calcio di Di Francesco. Nainggolan marcato a uomo da un ottimo Cristante, la difesa che soffre clamorosamente quando deve impostare il pallone: Juan Jesus avrebbe i piedi, ma non il coraggio; Manolas quello ce l’ha. Ma i risultati sono impietosi: ci deve pensare ancora De Rossi al 28’ a murare la palla gol di Petagna. Monchi (in tribuna assieme a Totti), avrà sicuramente preso appunti in vista degli ultimi giorni di mercato: a Di Francesco serve un difensore, destro o sinistro basta che sappia far partire l’azione.
Per sbloccare la gara servirebbe una giocata, che arriva poco dopo il 30’. Anzi, una furbata: quella di Kolarov, che calcia sotto la barriera (e non sopra come si attendevano tutti gli avversari…) una punizione dal limite. Palla lenta lenta nell’angolino alla sinistra di Berisha, Roma in vantaggio. 7° gol in Serie A per Kolarov (l'ultimo risaliva al febbraio 2010 contro il Palermo). Una curiosità: in A fino a oggi non aveva mai segnato su punizione diretta (5 invece in Premier).
Secondo tempo
La ripresa si apre con un botta e risposta di occasioni a distanza fra Petagna e Dzeko, che sembra parente più del primo che non dell’ultimo Edin: Sempre anticipato e in difficoltà nel tenere palle e far salire la squadra. Così l’Atalanta guadagna metri sul campo e Gasp ci aggiunge qualche centimetro in avanti inserendo il gigante danese Cornelius (193 cm). Ma i padroni di casa sono più lungi rispetto al primo tempo e la Roma potrebbe chiuderla in contropiede, peccando di precisione più di una volta.
Il bicchiere mezzo vuoto della Roma è la condizione fisica, gli esterni d'attacco troppo bassi e la paura di forzare la giocata (come dirà nel post partita Di Francesco, ndr). Quello mezzo pieno l'applicazione difensiva, con Juan Jesus che compensa le lacune d'impostazione giganteggiando sia sulle palle alte che su quelle basse. Una linea alta quasi fino a centrocampo e nemmeno un fuorigioco sbagliato (6 in totale le volte che gli attaccanti dell'Atalanta sono finiti in offside).
Solo i cambi mandano in confusione i giallorossi: soprattutto l’infortunio di Bruno Peres e l’ingresso di Pellegrini per Perotti che smontano gli automatismi della fascia destra. Da lì, a 5’ dal novantesimo, spiove il pallone del possibile pareggio ma il neoentrato Ilicic riesce a colpire il palo da 20 centimetri.