Inter, Spalletti: "Crotone? Non dobbiamo essere presuntuosi"

Serie A
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Vigilia di Crotone-Inter, i nerazzurri cercano la quarta vittoria consecutiva in campionato. Luciano Spalletti, dal Centro Sportivo Suning, analizza la gara di domani: "Dovremo essere bravissimi e fortissimi". "Icardi e Perisic i migliori nel loro ruolo, Borja Valero sarebbe titolare anche nel Barcellona"

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L'Inter vuole continuare il suo cammino da vincente e imbattuta: le si presenta l'ostacolo Crotone, alla ricerca invece della prima vittoria in campionato. Dal centro sportivo Suning, Luciano Spalletti presenta la gara nella consueta conferenza stampa di vigilia.

"Attenzione al Crotone"

"Siamo questa Inter perché partite come queste l'anno scorso erano state interpretate come interlocutorie e il risultato era frutto casualità degli eventi" Comincia così Luciano Spalletti, avvisando i suoi della pericolosità della trasferta di Crotone: "Non sono importanti solo le grandi serate, abbiamo ancora 35 partite da giocare. Conosco il Crotone e Nicola, l'anno scorso erano spacciati, Nicola ha qualità e la squadra sa riconoscere quello che è importante. Sta attuando alla lettera i suoi dettami, è una squadra molto pericolosa. Non dobbiamo essere presuntuosi".

Scelte a centrocampo

"Se Borja Valero giocherà? Tutti si allenano nella maniera corretta e mi rendono il lavoro più difficile. Si stimolano a vicenda a fare sempre meglio. Noi dobbiamo essere bravissimi e fortissimi. Il campione mette il suo marchio in tutte le gare, non fa distinzioni e conosce l'odore della vittoria. Mi aspetto che ci sia il comportamento corretto da parte nostra. Borja sarebbe titolare anche nel Barcellona, è il tipo di giocatore che tocca 70 palloni e ne gioca bene 68, anche se semplici e apparentemente inutili. Ma sono quelli che fanno la differenza".

"Il calcio italiano è sulla strada giusta"

"Il calcio italiano è lontano da quello spagnolo e tedesco? Prima di Spagna-Italia, la Nazionale ne ha vinte tante altre: dipende sempre dal momento. Il nostro calcio si sta livellando e non appiattendo rispetto a quello europeo. L'abbiamo visto ieri e in Champions lo vedremo. Non siamo più quelli della palla buttata in avanti, la Spal domenica è venuta qui a giocare con fraseggi a partire dal portiere, pressando alto. Siamo sulla strada giusta e stiamo facendo vedere un'organizzazione importante. Al Napoli sono stati fatti i complimenti per il gioco espresso, da tutta Europa. Io sono fiducioso, lo sono sempre. Sto notando anche un impegno nel trovare i giovani che possono potenzialmente indossare poi la maglia della Nazionale: Ventura sta facendo un grande lavoro, non vedo nessun problema. Poi certo, c'è sempre il mercato che è la scorciatoia".

"Mi aspettavo i miglioramenti in difesa. Su Gagliardini..."

"Mi aspettavo i miglioramenti in difesa. Contano organizzazione del lavoro quotidiano, il far bene, le esercitazioni. Quando vedi la squadra che si comporta in maniera corretta, è facile essere fiduciosi sul risultato del singolo reparto. Skriniar e Miranda sono fortissimi, dobbiamo ancora accorgerci delle loro potenzialità. Così come a centrocampo, Gagliardini è sempre quel camion col rimorchio di traverso quando te lo trovi davanti. Poi ci sono scelte da fare, dipende dal contesto, ma siamo una squadra e tutti sono importanti. Bisogna evitare le glorie personali, perché da quelle vengono fuori i rimorsi di squadra".

"Non siamo Icardi/Perisic dipendenti"

"Icardi e Perisic sono eccezionali, due calciatori impossibili. I migliori che ci sono nel loro ruolo. Bloccati loro, si bloccherebbe l'Inter? Non la pensiamo così, vedrete che segneranno anche gli altri. Soltanto Icardi e Perisic non ci potranno portare in Champions, è per quei traguardi che dobbiamo lottare".

"Niente coppe? Non per forza un vantaggio..."

"Sappiamo che per arrivare in fondo ci sono ancora 35 partite. Domani dobbiamo vincere, non dobbiamo aspettare o preparare la reazione a quelle che forse perderemo. Se accadrà, se perderemo, sarà un evento eccezionale. Un vantaggio non avere le coppe? Non sempre. Ormai le rose sono fatte di 23 giocatori e in serie A possiamo portarne tanti in panchina. Lasciarne fuori anche uno soltanto, significa ammazzarlo. Io sarei per il tempo effettivo e le 5 sostituzioni a partita. Questo garantirebbe uno spettacolo migliore a chi viene a pagare il biglietto: i giocatori vanno fatti giocare. Con due partite a settimana, chi è restato fuori ha sempre una seconda occasione. Quando invece si gioca una volta, e chi sta fuori sa che si giocherà al 90% la stessa formazione, è difficile dare motivazioni".