Dopo quattro vittorie di fila, i nerazzurri frenano a Bologna nell'anticipo del turno infrasettimanale. Al gol di Verdi nel primo tempo ha risposto Icardi su calcio di rigore (confermato dal Var) nella ripresa. Spalletti sale momentaneamente in testa ma non più a punteggio pieno
BOLOGNA-INTER 1-1
32' Verdi, 77' Icardi (rig.)
Il tabellino
Bologna (4-3-3): Mirante; Mbaye, Helander, Gonzalez, Masina; Poli (dal 72' Taider), Pulgar, Donsah; Verdi, Petkovic, Di Francesco (dal 74' Palacio). All. Donadoni
Inter (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Skriniar, Nagatomo; Vecino, Borja Valero (dall'86' Gagliardini); Candreva (dall'81' Brozovic), Joao Mario (dal 55' Eder), Perisic; Icardi. All. Spalletti
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? La domanda probabilmente toglierà il sonno a Spalletti, che vede la corsa della sua Inter fermarsi dopo 4 vittorie di fila, ma che comunque riesce a pareggiare grazie a un calcio di rigore una partita che in altre circostanze sarebbe finita con una meritata sconfitta. Uno scatenato Verdi ha tenuto in scacco per tutta la gara la difesa interista, illudendo il Bologna di poter uscire dal tunnel (due sconfitte di fila) con una vittoria che avrebbe dato morale, punti e non solo pacche sulle spalle. In casa Inter, ora che i problemi affiorati già contro il Crotone sono venuti a galla in modo palese, è inevitabile che Spalletti avrà da riflettere. L’Inter resta sola in vetta alla classifica per una notte, ma adesso Juve e Napoli hanno l’occasione per tentare il sorpasso.
Così in campo
Donadoni viene dalle due sconfitte contro Napoli e Fiorentina e rispetto all’ultima gara deve rinunciare a Palacio, tornato stremato dalla trasferta di Firenze, al centro dell’attacco. Non recupera neanche l’altro ex interista Destro, e così spazio a Petkovic tra le ali Verdi e Di Francesco. Confermato Pulgar in regia affiancato da Poli e Donsah, la linea di difesa a 4 davanti a Mirante è composta da Mbaye, Gonzalez, Helander e Masina.
Anche Spalletti cambia qualcosa rispetto alla gara di Crotone, senza però stravolgere l’11 iniziale con il turn over. Come nelle sue abitudini, al massimo due cambi, che nello specifico sono Nagatomo a sinistra (al posto di Dalbert) e Vecino in mediana accanto a Borja Valero, con Gagliardini fuori. Dietro a Icardi confermato il trio Candreva-Joao Mario-Perisic; in difesa Miranda e Skriniar (eroe dell’ultima vittoria) non si toccano, così come D’Ambrosio, che al momento non ha concorrenza sulla destra.
Primo tempo: Verdi scatenato
L’inizio promette una gara giocata a viso aperto, con un vivace Candreva che dopo nemmeno un minuto ha già trovato lo spunto giusto per andarsene sulla destra (bella palla messa in mezzo bucata da Joao Mario) e l’imprendibile Verdi, sulla stessa corsia, che gli risponde con giocate a ritmo altissimo e conclusioni che non inquadrano la porta. Al 15’ la pressione bolognese porta alla palla-gol più nitida, frutto di un tentativo di Handanovic di far ripartire l’azione appoggiando in posizione centrale: il Bologna aggredisce immediatamente, Verdi si infila nel corridoio e conclude con la punta sfiorando il palo. Il gol è nell’aria, ed è fin troppo chiaro da chi potrebbe arrivare. Al 32’ Verdi si propone ancora nella corsia centrale andando a prendersi la palla poco dopo il centrocampo, si invola verso la porta, resiste al tentativo di recupero da parte di Vecino, infilato in velocità, ed esplode dai 25 metri un sinistro fortissimo che si insacca all’angolino. Gioia doppia, per uno che è cresciuto nel settore giovanile del Milan. Solo sul finale di tempo un sussulto interista, sul solito asse Perisic-Icardi: il croato crossa tagliato da sinistra, l’argentino arriva con un attimo di ritardo sull’unico mezzo pallone buono dei suoi primi 45’.
Secondo tempo: Icardi pareggia su rigore
Dopo l’intervallo la squadra di Spalletti inizia a crescere: il Bologna ha speso tantissimo e allenta la pressione, mentre i nerazzurri si affacciano con costanza dalle parti di Mirante. Lo sforzo interista si materializza soprattutto in una sfilza di corner (ben 8 nel giro dei primi 15’), battuti a ripetizione ma senza mai portare reali pericoli alla porta di Bologna. Per vedere un po’ di “arrosto” bisogna affidarsi ancora ai rossoblu, che adesso agiscono soprattutto in ripartenza (o appoggiandosi a un preziosissimo Petkovic, che da solo tiene impegnati i due centrali nerazzurri): il tiro dalla distanza di Donsah, alto di poco, ne è la conferma. Il pari nerazzurro piove quasi dal cielo: Eder, subentrato a Joao Mario nell’intervallo e capace di dare più vivacità ai suoi, viene tirato giù in area da Mbaye mentre va a caccia di un pallone lungo e altissimo, in sostanza non pericoloso, Di Bello fischia il rigore, chiede conferma al Var, e Icardi trasforma calciando di rabbia al centro della porta. 1-1 e Inter che ci crede più che mai, anche perché il Bologna si chiude e solo a fiammate (del solito Verdi, ovviamente) tenta di andare nuovamente a caccia del bottino pieno. Crederci, però, nel caso interista, non significa arrivare a produrre quello sforzo necessario per creare qualcosa di realmente interessante: combinazioni lente e poche idee, come se il gol dovesse arrivare come naturale conseguenza di un superiore tasso tecnico, senza bisogno di sporcare la maglia. Nel calcio non funziona così: sai che noia, altrimenti.