L'ex attaccante dell'Hellas Verona senza filtri sul campionato italiano: "L'Inter può vincere lo Scudetto perchè ha un genio in panchina, il Milan può giocarsela per la zona Champions. Dybala? Assomiglia più a Montella che a Messi". Sul Var: "È una pagliacciata figlia della malafede verso gli arbitri"
Antonio Cassano torna a parlare e lo fa senza filtri, senza giochi di parole. Giudizi secchi quelli del talento barese sul calcio italiano e sui suoi protagonisti, a cominciare da quell’Hellas Verona con il quale, questa estate, la sua avventura è durata solo pochi giorni: “L’ho detto tante volte, solo che quando faccio io qualcosa mi danno del matto o del depresso. Non è scattata la scintilla, è come quando frequenti una donna, se non scatta quel qualcosa lasci perdere”, ha ammesso in un'intervista rilasciata a SportMediaset. “Ho perso anche un bel po’ di soldi. Dopo quattro giorni di ritiro ho detto tutto a Pecchia e Fusco, la società non sapeva trovare una soluzione, gli ho consigliato di mettere una clausola e loro mi hanno detto che dovevo dire che smettevo e l’ho fatto. Comunque con la società mi sono lasciato in ottimi rapporti. Io sono convinto che posso ancora divertirmi, però a 35 anni non ero disposto a fare un campionato di sofferenza. A 25 anni l’ho fatto, dal Real sono andato alla Sampdoria, adesso non so se me lo posso permettere ancora e non me la sono sentita. Poi ho fatto una scelta di cuore per la mia famiglia che probabilmente non mi avrebbe seguito. I miei figli e mia moglie sono sopra tutto e tutti”.
"Inter da Scudetto, Spalletti genio della panchina"
Cassano vede una favorita per lo Scudetto: “Secondo me lo vince l’Inter, perché ha un genio in panchina che riesce a stimolare tutti i giocatori. E poi giocano una volta a settimana. Seconda la Juve e al terzo posto il Napoli”. Sulla sua esperienza con Spalletti alla Roma: “Avevo già dei problemi con la società, mi ha fatto giocare due o tre partite poi sono andato al Real Madrid. Non so se saremmo andati d’accordo però perché abbiamo due caratteri particolari". Parlando di Inter: "La mia esperienza in nerazzurro? Da 10 e lode, potevo fare di più ma giocare nella squadra del cuore è stato il massimo. Poi sono andato via perché è arrivato quel genio di Mazzarri, che ha scoperto l’acqua calda”. Il Milan è in corsa per l’Europa: “Ha fatto un’ottima campagna acquisti e ha fatto un grande affare a tenere Donnarumma che per i prossimi 20 anni sarà un portiere stratosferico perché è un fenomeno. Poi Montella, come Allegri, è molto bravo a vestire l’abito giusto per la sua squadra. Il Milan può giocarsela per il quarto posto con Roma e Lazio”.
"Dybala come Montella. Allegri? Un risolutore"
Fantantonio parla ovviamente anche di Juventus e del suo fenomeno Dybala: “Il paragone con Messi? Per me Messi è il calciatore più grande della storia e non puoi paragonarlo a nessuno, se non un pochino a Cristiano Ronaldo. Dybala è un grande giocatore ma è imparagonabile a Messi, poi la Juve in Serie A fa un campionato a parte. Per me Dybala assomiglia molto di più a Montella, ha grande tecnica, è forte, furbo e fa tanti gol come faceva Vincenzo. Montella ha fatto più di 150 gol, operandosi 12 volte, è stato un giocatore straordinario”. E Higuain non si discute: “Per me è fenomenale, dopo Suarez è il più forte di tutti, tecnicamente è un top player. Meglio lui o Icardi? Non sono paragonabili, Icardi è un goleador, Higuain è un fuoriclasse che fa la differenza”. E Allegri, per questa Juve, è una garanzia: “Può tutto, si sveglia la mattina e risolve tutte le situazioni. E’ un fuoriclasse della panchina, si fa capire dai campioni e trova l’abito su misura per ogni giocatore. Potrebbe allenare tutti i top club europei, come Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco”.
"Che emozione l'addio di Totti. Di Francesco può far bene alla Roma"
Per la prima volta Cassano parla anche dell’addio al calcio di Francesco Totti: “Poche volte mi sono emozionato nel calcio, quella è stata una. Io gli avevo consigliato di continuare a giocare, la sua vita era giocare a calcio, non ce lo vedo a fare il dirigente: lo vedo triste e cupo. Ha fatto la differenza per 25 anni, non può giocare tutte le partite ma in Serie A ci sono almeno una decina di squadre dove potrebbe ancora dire la sua. Io ho scelto la Roma per lui, mi voleva anche la Juve ma per me in quel momento era il più forte di tutti. Io sono, al contrario suo, stato un vagabondo, mi è piaciuto scegliere più squadre per avere più stimoli, non ho mai voluto feste. Poi mi sono lasciato male quasi con tutte le tifoserie per colpa mia e la carriera che potevo fare l’ho buttata nel cestino, perché ho pensato più alla mia felicità: mi allenavo male, mangiavo troppo, solo che me ne sono accorto solo a 34 anni”. Ora la Roma è nelle mani di Di Francesco: “La Roma può far bene. DI Francesco ha grande personalità, è un allenatore molto capace. E poi c'è Monchi, un dirigente che conosce il calcio e i calciatori meglio di chiunque altro”.
"Il Var è una pagliacciata. Pellegri può fare una carriera importante"
Sul Var, Cassano ha le idee fin troppo chiare: “Per me è una pagliacciata, ma tutto si è creato per colpa delle nostre lamentele, per colpa di chi vede sempre la malafede degli arbitri. Adesso questa pagliacciata ce la dobbiamo tenere, gli arbitri sono umani e sbagliano come tutti”. In chiusura, una battuta anche su Balotelli: “È un ottimo giocatore che poteva fare una grande carriera ma non è un campione. Il vero fuoriclasse è Mino Raiola che gli ha fatto guadagnare tantissimo e gli ha permesso di giocare in grandi club. Lui ha un grande tiro, a me piacciono i giocatori imprevedibili, che hanno una grande tecnica, come Mbappè o Neymar. La doppietta di Pellegri? Mi sono emozionato molto quando ho visto piangere suo papà. Da solo stava pareggiando la gara, se non si monterà la testa potrà fare una carriera importante: sono molto contento per questo ragazzo”.