Nonostante la sofferenza nel finale, la Juve piega 1-0 la Fiorentina. Il Napoli travolge nella ripresa, in rimonta, la Lazio. Il Milan batte la Spal grazie a due calci di rigore. Il Crotone segna il primo gol in campionato, ma l'Atalanta ne fa 5 (doppietta del Papu Gomez). Colpo del Sassuolo a Cagliari, il Toro di Belotti passa a Udine. Pari interni per le pericolanti Genoa e Verona
ATALANTA-CROTONE 5-1
6' Petagna (A), 25' Caldara (A), 38' Ilicic (A), 64' Gomez (A), 70' Tumminello (C), 74' rig. Gomez (A)
E adesso, chi li ferma più? I protagonisti sono loro, i ragazzi di Gasperini. Perché l’Atalanta vola. Sogna. I nerazzurri hanno preso il loro ritmo, i giri giusti, quelli di una grande squadra. E così, dopo la super vittoria con l’Everton, Petagna e compagni continuano a stupire. Parola d’ordine bel gioco. E ne sa qualcosa il Crotone, vittima della furia di Petagna e Caldara: prima l’attaccante, poi il difensore, e così i padroni di casa spaccano subito l’incontro. E mica è finita, perché Ilicic si mette in proprio e decide di fare spettacolo: l’ex Fiorentina si beve 3 difensori e fulmina Cordaz col mancino. Partita chiusa. Ah, nella ripresa alla festa partecipa anche il Papu, inutile invece la botta di Tumminuello per il 4-1. Alla fine sarà un rigore dello stesso Gomez a chiudere definitivamente i conti. E così la ‘manita’ dell’Atalanta demolisce il Crotone e fa sognare ancor di più i tifosi nerazzurri.
CAGLIARI-SASSUOLO 0-1
60' rig. Matri (S)
Il neroverde deve tornare a splendere. Bucchi, in settimana, lo aveva annunciato: “Questa squadra sta diventando sempre più mia”. Detto, fatto. Il Sassuolo c’è, vince e batte il Cagliari alla Sardegna Arena. Decisivi gli undici metri, alla luce di un calcio di rigore per tempo. Entrambi a favore di Cannavaro e compagni. E se nella prima frazione Cragno annulla Matri, nella ripresa l’attaccante piazza un pallone preciso alla sinistra del portiere rossoblù. Basta un penalty al Sassuolo, che finalmente torna ai tre punti.
GENOA-CHIEVO 1-1
62' Laxalt (G), 72' Hetemaj (C)
Ancora al Marassi, con entusiasmo e con un giovane pieno di voglia di stupire. Juric schiera titolare Pellegri, gasato dalla super prestazione di domenica contro la Lazio. Altra storia, però, con il Chievo. Il tutto in un primo tempo piatto, lento e con tanti errori in fase d’impostazione. Altra storia la ripresa, più viva e combattuta. E soprattutto segnata dal vantaggio del Genoa, merito di Laxalt, bravo a recuperare la respinta di pugno di Sorrentino e saltare Depaoli con una finta per poi depositare in rete di sinistro. Un gol preziosissimo, utile per alzare il morale di un popolo pieno di passione. Un entusiasmo che cala nettamente dopo il gol di Hetemaj, preciso nel finalizzare in gol il servizio di Castro. Tutto da rifare per i rossoblù. Marassi sbuffa e il tempo passa con la partita che si chiude sull’1-1.
VERONA-SAMPDORIA 0-0
A Pecchia servono punti, il suo Verona ha bisogno di stimoli per accendere la propria Serie A. Dall’altra parte c’è la Sampdoria, pronta a tornare alla vittoria dopo il pareggio di Torino. Di Valoti e Caprari le rispettive occasioni nel primo tempo. Nella ripresa, invece, sono Pecchia e Romulo ad impensierire la porta blucerchiata. Ma nulla. Al Bentegodi è solo un pari, uno 0-0 che lascia un po’ di amaro in bocca alla neopromossa Verona. E così Pecchia sarà chiamato ad un'altra difficile prova domenica contro la Lazio. In attesa della prima vittoria gialloblù...
JUVENTUS-FIORENTINA 1-0
52' Mandzukic (J)
La Juventus ha fatto il suo dovere, in una gara sempre molto sentita per la rivalità sugli spalti, vincendo grazie a un secondo tempo di ottimo spessore, trascinata più da Cuadrado che da Dybala e più da Mandzukic che da Higuain. Le altre note positive per Allegri sono la conferma di Matuidi, ottimo nelle due fasi a centrocampo e soprattutto la personalità e la tecnica di Bentancur, lanciato dal 1’ e capace di grandi giocate. Il classe 1997 ha tutti i numeri per prendere le chiavi della mediana e non lasciarle più per molto tempo.
LAZIO-NAPOLI 1-4
30' De Vrij (L), 54' Koulibaly (N), 56' Callejon (N), 60' Mertens (N), 92' rig. Jorginho (N)
La Lazio dura un tempo, poi Inzaghi paga la rosa corta e costruita male e crolla. Dall’altra parte il Napoli è bravo a ribaltare la sfida in cinque minuti di fuoco, nei quali Koulibaly, Callejon e Mertens – autore di una prodezza – colpiscono la Lazio nel momento di crisi e chiudono il discorso. Gli uomini di Sarri rimangono a punteggio pieno insieme alla Juve e confermano la buona tendenza all’Olimpico contro la Lazio, dove sono stati sconfitti solamente una volta nelle ultime undici. Continua la sua corsa meravigliosa il Napoli, che colleziona record su record, sia come squadra (decima vittoria consecutiva e 23esima partita consecuitva in rete), che nei suoi singoli (50^ rete in campionato con la maglia azzurra per Callejon). Gli azzurri sono in testa al campionato con il miglior attacco e la migliore differenza reti, ma quello che fa più impressione è la consapevolezza di poter fare la differenza in qualunque momento grazie all’incredibile potenziale offensivo a disposizione. La Lazio è anche sfortunata: nel primo tempo è stato costretto a uscire Bastos, poi all’intervallo è stato il turno di De Vrij (autore del vantaggio già in dubbio prima della partita) e nella ripresa Basta, che ha dovuto lasciare i suoi in dieci uomini nel finale. Jorginho nel finale chiude la sfida su rigore.
MILAN-SPAL 2-0
26' rig. Rodriguez (M), 61' rig. Kessiè (M)
Continuità e risultati. La richiesta di Montella alla vigilia del confronto di San Siro con la Spal. Il Milan risponde presente dimostrando che i successi in Europa League e quello contro l'Udinese non sono frutto del caso, ma ottenuti attraverso un gioco che sta migliorando. La prima volta di Kalinic-André Silva non porta gol per l'attacco. Ci pensano due rigori ad apriore al Milan la via del gol. Per la Spal un'esperienza a San Siro che ha evidenziato la differenza di tasso tecnico tra le due formazioni ma che ha dimostrato come il gioco di Semplici sia apprezzabile ed efficace quando ci sarà da affrontare squadre più alla portata.
UDINESE-TORINO 2-3
9' Belotti (T), 30' aut. Hallfredsson (T), 47' rig. De Paul (U), 66' Ljajic (T), 75' Lasagna (U)
I fischi del Friuli sono un brutto segno per l’Udinese. La squadra di Delneri non c’è, soprattutto nel primo tempo. E così ne approfitta subito il Torino, colpa di un errore di Scuffet che si lascia sfuggire il pallone dopo un tiro di Ljajic. E chi arriva ad approfittarne? Proprio lui, Belotti: il Gallo con un piatto destro all'altezza dell'area di rigore stappa la partita. E alla mezzora arriva il raddoppio: sempre l’attaccante della Nazionale scende in area di rigore e, dopo un primo tentativo di cross, recupera il pallone mettendolo di nuovo al centro. Il resto lo fa Hallfredsson, che maldestramente devia il pallone e sorprende Scuffet. Troppe leggerezze, i bianconeri abbassano il baricentro e subiscono le folate granata. Tra manovre orchestrate e tanta voglia di continuare ad attaccare, sì: il Torino non molla il colpo, preme e trova il terzo gol con Ljajic. Ma al 75’ Lasagna, grazie ad un colpo di petto certificato dal VAR, accorcia le distanze. Ma nulla, vince il Toro e canta il Gallo. Tre punti d'oro per Mihajilovic.