Inter, Moratti: "Perisic è forte, ma nessuno è sorprendente come Recoba"
Serie AL'ex patron nerazzurro a tutto tondo: "Mi manca fare il presidente, ma non ho intenzione di ritornare in società". Sull'Inter attuale: "Perisic ha tanta classe, ma nessuno era sorprendente come Recoba. Manca questo alla squadra"
Un parere da sempre ascoltato con vivo interesse, anche se manca il ruolo istituzionale. Ma resta tale, Massimo Moratti, per tutti gli interisti. E in una lunga intervista concessa a Sportitalia, l’ex presidente nerazzurro, ha spaziato su tanti argomenti. A cominciare da un suo possibile ritorno in società: “Non nego che mi manca essere presidente, si ha tanta adrenalina, ma non ho nessuna intenzione di rientrare”. Per quanto riguarda lo stato della squadra, Moratti si è detto ottimista: “Si può puntare alla vittoria dello scudetto, ma manca un uomo in grado di sorprendere. La partenza è stata molto buona, grazie a Spalletti e alla rosa che a disposizione. Ora però servirà mantenere la continuità e non è una cosa semplice. Manca qualcuno in grado di dare fantasia. Perisic ha classe, ma nessuno è come Recoba. Lo scudetto bisogna pensare di poterlo vincere, così si arriva in alto. L’allenatore può essere un vincente con l’Inter, ha un carattere forte, è attento. Può replicare le cose buone che ha fatto alla Roma”.
Moratti: “VAR positivo, ma toglie emotività”
Sarà comunque ricordata, questa, come la stagione del VAR. Moratti, da spettatore, la giudica così: “E’ una novità positiva, perché nel 90% dei casi si prendere la decisione corretta. Certo, toglie un po’ di emotività e ci sono dei tempi morti che fanno spaccare la partita, ma priva l’arbitro di un elemento di discussione”. Da Zanetti a Icardi, la fascia di capitano è sempre sul braccio di un argentino. “Javier arrivò qui giovanissimo mostrando doti che gli hanno permesso poi di diventare grande. Il ruolo di Mauro è diverso ma con un po’ di fortuna può rimanere a lungo nell’Inter” ha detto l’ex patron nerazzurro. Che poi si lascia andare a qualche apprezzamento sui giocatori delle rivali: “Mi piace guardare altri calciatori per capire quali sono i più interessanti. In questo senso, in Italia dico Verdi e Chiesa, all’estero mi piace Gabriel Jesus”.