Milan, Fassone: "Niente alibi. Sconfitte? Non devono essere routine"
Serie AL’amministratore delegato rossonero Marco Fassone commenta così il ko di Genova: "Niente alibi, la Sampdoria è una squadra con numeri diversi rispetto a noi, bisogna avere un altro atteggiamento. Non possiamo considerare queste sconfitte come routine. Complimenti a Giampaolo"
Tanta amarezza per una sconfitta che rischia di lasciare il segno in casa Milan. Dopo il ko contro la Sampdoria, l’amministratore delegato rossonero Marco Fassone ha parlato così ai microfoni di Sky Sport: il dirigente del Milan non ha nascosto la delusione per la prova messa in campo dalla squadra, questa la sua analisi della gara odierna.
E’ mancata un po’ di autostima al Milan negli appuntamenti più complicati contro Lazio e Samp?
"Sì, ed è una cosa che si costruisce col tempo, purtroppo l’autostima non è una cosa che arriva da un giorno all’altro, arriva con i risultati. Noi arrivavamo comunque da nove vittorie in dieci partite, quindi è chiaro che la confidenza ci sarebbe dovuta essere, quella confidenza che poi in realtà in campo non si è vista e che mi auguro arrivi quanto prima".
La preoccupa il fatto che davanti ad avversari più attrezzati il Milan non riesca a fare la partita?
"Non so se sia una questione di avversario di maggiore livello, credo che la Sampdoria non sia dello stesso livello del Milan, sono un uomo di numeri e quindi so che la Sampdoria ha un fatturato che è un terzo del nostro e stipendi che sono un terzo dei nostri, è diversa la Sampdoria dalla Lazio. Giampaolo è stato bravissimo, ha impostato una partita in cui ci ha imbrigliato, impedendoci di giocare, non ci ha quasi fatto uscire dalla nostra metà campo per 60-70 minuti, quindi sicuramente a loro vanno fatti i complimenti, ma il Milan è più forte della Sampdoria e deve approcciare queste partite con uno spirito diverso".
Quanto tempo vi siete dati per vedere il vero Milan, dopo tutti questi cambiamenti?
"Certamente ci aspettavamo degli ostacoli e certamente ci aspettiamo che i primi sei mesi siano più complessi dei secondi sei mesi, per tutte le ragioni che abbiamo spiegato più volte. La squadra è molto giovane, è in costruzione, molti giocatori sono nuovi e devono apprendere e imparare a giocare insieme, quindi sapevamo e siamo preparati al fatto che questi ostacoli ci siano, ci si presenteranno davanti e la seconda parte del cammino in teoria dovrebbe essere più semplice. Quello che oggi non ci è piaciuto è stato l’atteggiamento, che non può avere degli alibi alle spalle e che deve essere cambiato rapidamente".
La preoccupano i prossimi impegni di campionato contro Roma e Inter?
"No, credo che giocare contro avversari di questo rilievo incida poi sull’aspetto comportamentale e attitudinale in un certo modo, quindi mi aspetto che quelle partite siano certamente affrontate con un atteggiamento diverso da quello di oggi. Poi resta il fatto che sono avversari forti, ma è giusto che impariamo a misurarci con avversari forti se vogliamo arrivare in Champions League, sono i nostri avversari più diretti e dobbiamo dimostrare sul campo di essere alla loro altezza".
E' la prima volta in questa stagione che la vediamo così deciso e forse arrabbiato?
"Sono deciso oggi e siamo arrabbiati oggi, e ho ritenuto opportuno venire qui proprio per far comprendere che queste non sono sconfitte che dobbiamo considerare come routine. Il Milan quest’anno non deve abituarsi a perdere, non deve perdere due partite su sei in campionato con avversari che sulla carta sono, come oggi, più deboli di noi. Questo è un aspetto molto importante di cui tutti in società, me per primo, dobbiamo tenere conto".