Sassuolo-Bologna, Donadoni: "Mi sono arrabbiato e abbiamo cambiato marcia"
Serie AL'allenatore del Bologna ha analizzato la vittoria ottenuta contro il Sassuolo, svelando di essersi arrabbiato nello spogliatoio per l'atteggiamento tenuto dalla sua squadra nel primo tempo: "Fortuna che nella ripresa, dopo che ho parlato loro, hanno cambiato marcia"
Seconda vittoria in stagione e otto punti in classifica, il Bologna si gode questo momento positivo dando seguito alla buona prestazione offerta nell’ultimo turno contro l’Inter. I rossoblu centrano il bottino pieno nel posticipo delle 18 della sesta giornata, superando il Sassuolo grazie all’acuto di Okwonkwo. Per Roberto Donadoni, però, qualcosa su cui recriminare c’è, in particolare sull’atteggiamento avuto nel primo tempo dai suoi ragazzi.
Le parole di Donadoni
A far infuriare l’allenatore dei rossoblu è stata la prestazione offerta nei primi 45 minuti, totalmente diversa da quella vista qualche giorno fa contro l’Inter. "Nel primo tempo siamo stati troppo compassati e rinunciatari, dobbiamo migliorare su questo. Nello spogliatoio mi sono dovuto arrabbiare con i ragazzi che ancora non riescono a capire che il salto di qualità deve essere prima di tutto di mentalità. Abbiamo fatto una ottima prestazione con l'Inter ma poi finiamo per non dare continuità a quella prova, per accontentarci come abbiamo fatto nei primi 45 minuti oggi. Adesso ci godiamo la vittoria e sono contento per Okwonkwo. Ma sappiamo che ancora non abbiamo fatto nulla, il cammino è lungo e difficile. Voglio ringraziare anche i tanti tifosi che sono venuti fino qui, sono stati importanti per me. La mia squadra deve sentirsi sempre protagonista, quando si accontenta di fare il compitino mi viene un po' di tremarella. La volontà nel calcio è fondamentale, ti fa essere più propositivo e arrivare prima sui palloni. Soltanto con il lavoro ci toglieremo altre soddisfazioni. Abbiamo due punti in meno dello scorso anno? Martedì contro l'Inter avremmo meritato la vittoria, abbiamo raccolto meno di quanto coltivato. I ragazzi sono giovani ma devono capire che la loro crescita dipende dalla loro determinazione. Fortuna che nella ripresa, dopo che ho parlato loro, hanno cambiato marcia. Ma il cambiamento deve scaturire da loro, non dalle mie parole".