Lazio, è Luis Alberto-mania: la nuova scoperta del duo Lotito-Tare

Serie A

Lo spagnolo è il protagonista a sorpresa dell’ottimo inizio della Lazio: 2 gol e 1 assist contro il Sassuolo, sempre titolare per Inzaghi. E pensare che un anno fa stava quasi per lasciare il calcio. Ecco la sua storia

Lo sguardo malinconico tipico di un calciatore rimasto ai margini e poco utilizzato non somiglia più a quello di Luis Alberto. Prima era una riserva come tante, ora è un uomo determinante. Il fantasista spagnolo di San Josè ha trovato la sua dimensione e ora la Lazio non riesce a fare a meno di lui. Era stato il Liverpool, il 31 agosto 2016, a ufficializzare per primo il trasferimento a titolo definitivo del giocatore classe 1992 alla corte di Lotito, che lo aveva scelto come sostituto di Candreva. Un affare da circa 5 milioni di euro.

Seconda punta, trequartista o mezz’ala: lo spagnolo ha impiegato una stagione intera per adattarsi al calcio italiano, per sbloccarsi e per mantenere le promesse accese in Liga, tra Deportivo e Malaga. Nonostante il bel rapporto con lo spogliatoio e il supporto della moglie Patricia e della figlia Martina sugli spalti, i primi mesi a Roma non sono stati semplici. Il suo esordio con la maglia biancoceleste, a pochi minuti dal triplice fischio di un Milan-Lazio terminato 2-0, non evidenziò caratteristiche fuori dal comune. Poi ad aprile arrivò il primo gol, quella contro il Genoa: Luis Alberto firmò al 91’ il pareggio, unica rete nel suo primo anno in serie A. Era il segnale che in lui c’era qualcosa in più da scoprire, guardando oltre le dieci presenze in totale (le stesse collezionate finora) e i 381 minuti giocati. Anche se un primato lo aveva già messo in cantiere, quello di essere stato il primo giocatore spagnolo a segnare un gol in campionato in 117 anni di vita della società.

Una carriera ribaltata durante l’ultimo ritiro di Auronzo di Cadore, nei giorni in cui viene lasciato spazio agli esperimenti, alle invenzioni e anche alle sorprese. Inzaghi gli ha dato fiducia, ha iniziato a schierarlo durante le amichevoli. Poi in Supercoppa Italiana contro la Juventus, in campionato e in Europa League. Sempre titolare, solo il portiere Strakosha è stato utilizzato più di lui in questo avvio di stagione. Il talento e la capacità di esprimerlo con continuità sono due fattori che girano a favore di Luis Alberto, abile negli inserimenti e sempre al centro del gioco della Lazio. “Ha tanta qualità e quantità che abbina al servizio della squadra”, ha ribadito Inzaghi dopo la vittoria sul Sassuolo (6-1). Per correggere un pomeriggio iniziato male, l’uomo rivelazione della stagione ha inventato una punizione che ha permesso alla Lazio di pareggiare, poi un assist per De Vrij e ancora un altro gol. La prima doppietta che si aggiunge al gol realizzato contro il Milan: 3 reti per lui che diventa il secondo miglior marcatore della squadra insieme a Parolo. Insomma, il Luis Alberto di oggi, che fuori dal campo si dedica al padel e alle patatine fritte con le uova, ricorda quello che il Liverpool aveva prelevato nel 2013 dal Barcellona B, prima del ritorno in Spagna. E pensare che lo scorso inverno, quando tirava aria di crisi, aveva valutato anche la possibilità di lasciare il calcio.