Napoli-Inter, il confronto fra giocatori e le scelte di Condò: vince la squadra di Sarri

Serie A

Inter-Napoli non è solo un incontro che vale il primo posto in classifica, ma è anche una sfida tra alcuni dei migliori talenti del campionato e due allenatori che possono fare la differenza. Paolo Condò ci guida verso questa attesa sfida

La scorsa stagione il Napoli ha dominato l'Inter vincendo per 3-0 al San Paolo e per 1-0 a S.Siro. Ma con Spalletti le cose sono cambiate: i nerazzurri sono secondi in campionato a meno due dal Napoli e la sfida con la squadra di Sarri (in diretta su Sky Sport 1 ore 20:45) vale, mai come quest’anno, il primo posto. Ma la partita sarà anche un duello fra i giocatori che stanno facendo la differenza in questa stagione, a cominciare dai i due centravanti: Icardi e Mertens.

Mertens Vs Icardi: falso centravanti contro bomber di razza

Uno ha fatto sette gol – Mertens - l’altro nove – Icardi -. Inter-Napoli sarà soprattutto la sfida tra questi due attaccanti. Bomber di razza l'argentino, sin dai tempi della Sampdoria quando segnò 10 reti nel 2012-2013, ala adattata a centravanti con risultati inimmaginabili, il belga. Nel 2017 Mertens ha segnato in 35 partite 28 reti con una media di 0,8 gol a partita. Il capitano nerazzurro invece si è "fermato" a 24 reti su 34 presenze. Numeri da primato che i due proveranno a confermare il 21 ottobre. Se Mertens deve la sua vena realizzativa anche al gioco di squadra impostato da Sarri e proprio all’intuizione da parte dell’allenatore del Napoli di schierarlo come "falso nueve", Icardi sa fare anche reparto da solo e ha nel gioco aereo una delle sue armi migliori. Entrambi molto validi con i piedi Mertens, da ala, ha forse qualcosa in più nel dribbling, rispetto all’argentino.

La scelta di Condò: Icardi.

Insigne Vs Perisic: assist e gol a confronto

È uno dei giocatori italiani più forti, se non il migliore. Insigne ha realizzato tre reti e quattro assist in otto presenze. Pur non avendo una media come quella di Mertens, l’ala napoletana ha siglato gol decisivi. Il suo pezzo forte è partire da sinistra per poi rientrare con il destro verso il centro, prima di tirare a giro sul palo lontano. La presenza dell’attaccante della nazionale con l’Inter è a rischio per via di un infortunio, a differenza di Perisic che sarà regolarmente schierato da Spalletti. Il croato doveva partire quest’estate: destinazione Manchester, sponda United. Lo voleva Mourinho, ma alla fine è restato a Milano. Mai come questa stagione Perisic è stato decisivo per l’Inter: come Insigne ha fatto 3 gol in 8 partite conditi da 4 assist.

La scelta di Condò: Insigne.

Callejon Vs Candreva: classe contro umiltà

Fischiato dai suoi stessi tifosi Candreva ha risposto sul campo alle critiche, disputando una buona prova nel derby. Quest’anno per lui sono arrivati già tre assist. Da centrocampista ad ala il passo è stato difficile ma il giocatore sembra essersi adattato al meglio a questo ruolo. Lo stesso si può dire per Callejon che da centravanti si è trasformato in ala. Sempre in campo sia con Sarri che Benitez è il miglior attaccante esterno negli inserimenti in area di rigore. In questa stagione ha realizzato 4 gol in 8 gare: i 14 dell’anno precedente sono già nel mirino. Più atletico lo spagnolo rispetto a Candreva, Callejon è in grado di spostare l’equilibrio di un incontro.

La scelta di Condò: Callejon.

Hamsik Vs Gagliardini: esperienza contro incoscienza

A descrivere la bandiera del Napoli non bastano solo i numeri: 465 presenze e 117 gol fatti con la maglia azzurra, il miglior marcatore di tutti i tempi anche più di Maradona fermo a 115. Quest’anno è partito a rilento siglando solo una rete, ma Hamsik rimane uno dei punti fermi dell’undici di Sarri. Il confronto con Gagliardini è impari non tanto nel piano atletico, ma dal punto di vista dei risultati raggiunti. Per l’italiano la carriera è ancora lunga e sia sul piano tecnico che tattico ha ancora molto da imparare dallo slovacco, re degli inserimenti e degli assist, in carriera 109.

La scelta di Condò: Hamisk.

Jorginho Vs Borja Valero: presente e passato in lotta

Due che dettano i tempi di gioco delle rispettive squadre. In fase calante Borja Valero dopo gli anni d’oro a Villarreal e con la Fiorentina, al massimo della forma il Jorginho. Il brasiliano, anche se non è molto veloce nella corsa è uno dei massimi interpreti del gioco di Sarri. Borja Valero, invece, rimane uno dei giocatori con la migliore visione di gioco della serie A.

La scelta di Condò: Jorginho.

Allan Vs Vecino: corsa e tecnica a confronto

Una sfida che si gioca soprattutto sulla corsa. Infaticabile Allan, è l’uomo in più in mezzo al campo di Sarri, uno che non tira mai indietro la gamba e che unisce alle doti atletiche, qualità tecniche sopra la media. Vecino, anche lui come Borja Valero arrivato quest’anno dalla Fiorentina, ha tutto da dimostrare. Abile nell’uno contro uno e negli inserimenti è un centrocampista più offensivo, ma che a differenza di Allan non sa svolgere la fase difensiva come il brasiliano.

La scelta di Condò: Allan.

Koulibaly la certezza Vs Skriniar la sorpresa

Al Napoli è arrivato in punta di piedi, ma con il passare del tempo Koulibaly è diventato una certezza nella difesa partenopea, un altro dei miracoli di Sarri che ha saputo trasformare l’irruenza fisica del senegalese in intelligenza tattica. Un percorso simile sta facendo Skriniar, comprato quest’anno dall’Inter dalla Sampdoria. Il difensore slovacco si è già adattato perfettamente nei meccanismi della difesa di Spalletti. 

La scelta di Condò: Koulibaly.

Albiol Vs Miranda: due veterani a giudizio

Sono i due difensori più esperti di Napoli e Inter. Miranda sta attraversando una fase di difficoltà, ma il suo valore verrà fuori con il tempo. Da capitano del Brasile - ha tolto la fascia a Thiago Silva - sa quando è il momento di prendere in mano la squadra. Albiol invece è in una fase di grande forma, anche se arriva da qualche sbavatura nella sconfitta del Napoli con il Manchester City. Anche il difensore spagnolo è migliorato tatticamente grazie ai consigli di Sarri. Il brasiliano ha poco da imparare, come ha detto lo stesso Spalletti è già un allenatore in campo.

La scelta di Condò: Miranda.

Hysaj Vs D’Ambrosio: jeans contro tuta da lavoro

Al Napoli lo ha portato Sarri dall’Empoli, ma per Hysaj non è cambiato molto, lui continua a fare avanti e indietro su quella fascia destra che è la sua vera casa. In due anni al Napoli ha saltato quattro partite di campionato, collezionando 72 presenze su 76 gare. Più alternante D’Ambrosio che a differenza del difensore del Napoli ha più feeling con il gol: l’anno scorso ha siglato tre reti, mentre questa stagione è già andato in gol con il Genoa.

La scelta di Condò: D’Ambrosio.

Reina Vs Handanovic: cuore contro tecnica

Due portieroni a difesa dei pali meno violati del campionato con sole 5 reti subite. Reina dopo l’esperienza a Monaco di Baviera ha deciso di tornare a Napoli perché, parole sue, ormai la sua vita è qui. Una scelta di cuore che ha ripagato l’estremo difensore spagnolo con una stagione da primato. Handanovic è diventato una bandiera dell’Inter: veste la maglia nerazzurra dal 2012 ed è un punto fermo della squadra di Spalletti. Il portiere sloveno dà il meglio di sé tra i pali, più abile con i piedi e a gestire la difesa lo spagnolo.

La scelta di Condò: Handanovic.

Sarri Vs Spalletti: due toscani a confronto

Sarri di gavetta ne ha fatta tanta, è partito dalla seconda categoria per poi sbarcare nel calcio professionistico nella stagione 2003-2004 con la Sangiovese in C2. Il suo gioco ricorda per certi versi, quello che da molti è stato identificato come il suo maestro, Arrigo Sacchi: un calcio totale con un pressing alto e pochi tocchi. A differenza di Sarri che non ha ancora conquistato un titolo, Spalletti ha vinto due coppe italia, una supercoppa italiana, due campionati russi e una coppa e una supercoppa di Russia. I successi all’estero sono arrivati con lo Zenit di Sanpietroburgo. Rispetto a Sarri che non è mai stato tra i professionisti , Spalletti, pur non avendo giocato nella massima serie, ha giocato per lo più in serie C. Due allenatori che hanno studiato molto e fatto tanta gavetta e che non sono finiti ad allenare in serie A, semplicemente perché sono stati dei grandi calciatori. Spalletti, a differenza di Sarri preferisce puntare sulle ripartenze e sulla velocità dei suoi esterni d’attacco.