Inter-Sampdoria 3-2: Skriniar e doppio Icardi, poi Kowniacki e Quaglia. Nerazzurri in testa da soli. GOL E HIGHLIGHTS
Serie AGara pazza al Meazza: i nerazzurri dominano i primi 60' e vanno in vantaggio 3-0 con la doppietta di Icardi e il gol di Skriniar, ma la Samp riesce a tornare in partita col giovane polacco Kowniacki e Quagliarella mettendo paura ai padroni di casa negli ultimi minuti. Spalletti alla fine esulta: è primo da solo almeno per una notte
INTER-SAMPDORIA 3-2
18' Skriniar (I), 32' e 54' Icardi (I), 63' Kownacki (S), 85' Quagliarella (S)
Inter (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo (83' Santon); Gagliardini, Vecino (74' Joao Mario); Candreva, Borja Valero, Perisic; Icardi (87' Eder). Allenatore: Spalletti
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru; Barreto (65' Linetty), Torreira, Praet; Ramírez (46' Caprari); Zapata (57' Kownacki), Quagliarella. Allenatore: Giampaolo
Ammoniti: Murru, Eder, Gagliardini, Quagliarella
Gli ci sono volute appena 10 giornate per prendere il mondo Inter e rivoltarlo come la classifica che ora i tifosi nerazzurri guardano con un ghigno di speranza. Perché da stasera sono tutti lì con lui, appollaiati e gongolanti in vetta, ad accarezzare questa squadra che non potrà perdere del tutto la propria pazzia, retaggio genetico di una storia che non si cancella, ma che di certo può tornare finalmente a diventare un gruppo. Unito, che sa anche soffrire e sacrificarsi, e che, soprattutto, alla fine vince. Perché al termine di una partita prima stradominata (tre pali e tre legni), poi controllata e alla fine inaspettatamente sofferta, l’unica vera cosa che conta sono i tre punti da portare a casa. Che per una notte proiettano Spalletti e la sua pelata davanti anche al bel gioco e alle geometrie dinamiche della banda di Sarri. Se poi, tralasciando per un attimo il tentativo di rinascita blucerchiata degli ultimi 20 minuti, si prendono anche il primo tempo e buona parte della ripresa, alla fine della serata di San Siro il sorriso nerazzurro non può che essere quello dei giorni migliori.
Intelligenza tattica, capacità di leggere la partita, potenziale offensivo disarmante e una sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Almeno 60 minuti, contro una Sampdoria che nelle ultime giornate stava provando a regalarsi, e con successo, una dimensione da grande all’interno del panorama pallonaro italiano, l'Inter è stata tutto questo. Ridimensionando i blucerchiati e rendendo facile facile un giochino che ha messo in scacco le mosse di Giampaolo: attesa, squadra compatta e tanti spazi da poter sfruttare con le diaboliche ripartenze di Perisic e Candreva. Se in più dalla tua hai una buona manciata di ex e se tra l’altro il principale si chiama Icardi, allora il quadro diventa capolavoro. Una vera belva l’argentino col numero 9, arrivato con la doppietta di oggi (e dire che ha preso anche un palo) a quota 100 reti da quando è in Italia. Un vero muro Milan Skriniar, che ora oltre a difendere in maniera esemplare segna anche con buona regolarità (secondo gol in 10 presenze nerazzurre). Ci si potrebbe quasi esaltare. Per fortuna allora che negli ultimi 20 minuti ci hanno pensato le mosse di Giampaolo a ravvivare la partita e tenere alta quella tensione che in molti forse avevano già archiviato come lontano ricordo. E invece bisogna soffrire per diventare squadre. Anche per questo a fine gara Spalletti esulta indemoniato. Da oggi questa Inter è sempre più sua. E anche in testa alla classifica.
All'inizio segna l'Inter... ma anche Milan
Parte bene la Sampdoria, pressing alto e idee chiare al servizio di un mix di talento e muscoli. Ma il primo vero pericolo, dopo una conclusione alta di Zapata dal limite dell’area, arriva dal destro di Candreva, che l’esterno della Nazionale fa sibilare a pochi centimetri dal palo alla destra di Puggioni. Spalletti non ha cambiato nulla rispetto al doppio impegno con Milan e Napoli: Borja Valero fa il trequartista, Vecino e Gagliardini i centrali a centroampo. Ma la Samp in mezzo ha tanta tecnica e molta velocità e nonostante il pericolo arrivato da Candreva i giocatori di Giampaolo continuano a pressare e recuperare palla sempre nella metà campo nerazzurra. La difesa nerazzurra però non corre pericoli, il centrocampo si abbassa quasi a chiamare la Samp nella propria metà campo e liberare spazio per la corsa degli esterni, micidiali nelle ripartenze. E così, prima Perisic riceve palla sulla sinistra, si libera di Berezinsky ma trova le mani di Puggioni in presa bassa; poi sempre il croato, insolitamente sulla destra, serve D’Ambrosio che calcia di poco a lato; quindi ancora Candreva ha tutto lo spazio per scatenare la sua corsa, arrivare al limite e chiamare il portiere della Samp a una parata tuttaltro che facile. Tutto in 5 minuti, il gol non sembra molto lontano. E infatti eccolo arrivare puntuale, sugli sviluppi di un angolo. Nemmeno a dirlo lo segna un ex, forse il più chiacchierato ma meno atteso di tutti: Milan Skriniar. La palla calciata da Candreva sbatte quasi casualmente sullo slovacco che però è il più reattivo di tutti, si lancia in scivolata, anticipa Puggioni e seguendo una moda forse troppo abusata decide di non esultare in rispetto dei suoi vecchi tifosi.
Il solito Maurito
Esultanza o meno, fatto sta che l’Inter ora è in testa al campionato e non smette di attaccare, forte anche di una Sampdoria che comincia a tirare indietro la testa e sembra non avere più la forza e il coraggio per pressare alto come nei primi minuti. Perisic prova a sfruttare un errore in disimpegno di Puggioni e per poco non segna il gol dell’anno con un pallonetto di prima intenzione da 50 metri che si spegne sul palo e rimbalza sulle mani del portiere blucerchiato. San Siro è caldo, i nerazzurri sembrano girare a meraviglia e il raddoppio è quasi una naturale conseguenza. Dopo il difensore ecco il centravanti, anche qui tanto si parla di ex. L’azione comincia sempre dalla destra, da Candreva la palla arriva a Vecino che la mette in mezzo: Silvestre prova a rinviare ma la palla spiove sul destro di Icardi che di prima, al volo, sfodera una conclusione imparabile per Puggioni. Wanda Nara esulta in tribuna e potrebbe farlo anche pochi minuti dopo quando il suo amato bomber spacca in due il palo con un colpo di testa a pochi metri da Puggioni. Il Meazza applaude, per il momento può bastare così. Anche perché la Samp non entra più nell’area nerazzurra e Guida fischia la fine del primo tempo.
El segna semper lü
La ripresa sembra la copia del primo tempo e comincia praticamente allo stesso modo. La Samp che prova a pressare, l’Inter che rincula senza problemi, intercetta e riparte. Giampaolo prova a scuotere i suoi tornando in campo con Caprari al posto di un fumoso Ramirez e togliendo Zapata per il giovane polacco Kowniacki, ma è sempre l’Inter ad avere in mano la partita e a chiuderla, almeno apparentemente, dopo 9 minuti dall’inizio della ripresa. L’azione è bellissima, tutta di prima e sempre dalla destra: Vecino pesca l’inserimento di Perisic tra Silvestre e Ferrari, il croato entra in aerea e mette in mezzo dove Icardi, come sempre, è al posto giusto al momento giusto e anticipa in spaccata Murru. Questa volta sì che Wanda può nuovamente esultare in tribuna, anche se il primo a far festa è proprio il numero 9 nerazzurro: undicesimo gol in A in questa stagione, centesimo in assoluto Italia contando tutte le maglie e tutte le competizioni, quarto anno di fila in doppia cifra con l’Inter. Come Maurito, solo Vieri Altobelli Boninsegna Nyers Lorenzi e Meazza prima di lui. Nomi che hanno fatto storia, nomi che strappano applausi. Gli stessi che merita quello straordinario atleta che risponde al nome di Perisic, che al 62’ ha la forza per farsi tutto il campo di corsa, ricevere al momento giusto sempre da Icardi e scheggiare la traversa con un sinistro incrociato scagliato a pochissimi metri da Puggioni.
Pazza Inter, la Samp mette paura
Tre gol e tre legni, sei segni di una superiorità acclarata. Spalletti però in panchina sbuffa e si lamenta, alcuni dettagli evidentemente non gli piacciono e il perché si capisce subito. Perché passano pochi minuti, l’Inter si rilassa e la Sampdoria riapre la gara col giovane polacco mandato in campo da Giampaolo. Caprari apre per Quagliarella, cross immediato sul secondo palo e Kowniacki che anticipa l’uscita di Handanovic beffandolo sotto le gambe. Il calcio è strano, l’Inter era padrona assoluta del campo ma ora non corre più. La Samp è più fresca, si mangia il campo e improvvisamente ci crede. Anche perché dopo dieci minuti in cui succede poco o nulla ecco arrivare anche il gol della speranza, quello segnato da Quagliarella con un gran stacco di testa sul secondo palo dopo il cross di Praet. Sono dieci minuti da incubo quelli che separano Spalletti dal primato solitario in classifica, perché ora c'è da resistere e soffrire. Una qualità che va allenata e che all’Inter, se veramente vuole pensare di arrivare fino in fondo, servirà eccome nelle giornate che verranno. E allora, a vedere il lato buono della vicenda, va bene anche così per i tifosi nerazzurro. Anche perché Quagliarella prima e Linetty proprio in fondo alla gara non trovano l’acuto decisivo e il miracolo è compiuto. L’Inter torna in testa al campionato. E’ vero, il Napoli deve ancora giocare. Ma per questa sera può restare solo un dettaglio.
LE STATISTICHE DELLA PARTITA
-Entrambi i gol di Kownacki in questo campionato sono arrivati da subentrato, nessuno giocatore ha fatto meglio in questa graduatoria
-La formazione blucerchiata è quella che ha segnato più gol con giocatori entrati dalla panchina in questa Serie A (cinque)
-Con la doppietta appena segnata sono 100 i gol di Icardi con le maglie italiane in tutte le competizioni (11 con la Sampdoria e 89 con l'Inter).
-Mauro Icardi è sempre andato in doppia cifra di gol nelle ultime quattro stagioni con l’Inter in campionato, l’ultimo a riuscirci in A con la maglia nerazzurra fu Christian Vieri dal 2000 al 2004.
-Era da gennaio 2017 vs Chievo che l'Inter non effettuava cosi tanti tiri nello specchio alla fine del primo tempo in Serie A, anche in quell'occasione furono sei.
-Sette dei 10 gol in questo campionato di Icardi sono arrivati in match casalinghi, inclusi gli ultimi quattro.
-Seconda rete di Milan Skriniar in questo campionato, nessun difensore ha segnato di più.