Icardi & Spalletti show: l'Inter "capolista" oggi sogna lo scudetto
Serie AIn un anno esatto l'Inter è passata dal 13° posto di De Boer (esonerato proprio alla fine di ottobre per una sconfitta contro la Samp) al trovarsi capolista solitaria, seppure per un giorno, in attesa del Napoli. È il capolavoro di Spalletti, osannato dai tifosi, e del "nuovo" Icardi, autore di un'altra doppietta nel 3-2 ai blucerchiati
"Chi ha una caramella? È per il mister...". La notte nerazzurra non ha certo il retrogusto amaro della beffa, ma Luciano Spalletti - come tutti i tifosi interisti - è alla "pazza" ricerca di zuccheri. C'è mancato poco che una giornata sognata in testa diventasse l'ennesima incompiuta, che la celebrazione si trasformasse in scherno, l'anticamera del processo, come troppe volte era accaduto nel recente passato. Ma Spalletti è fortunato... vince quando gli altri (la Roma) prendono tre legni; vince quando a colpirli sono i suoi: "In realtà le traiettorie di quei palloni erano destinate fuori di un paio di metri, poi una ventata li ha fatti sbattere sui pali...". Al tecnico toscano non riesce - e forse non vuole, anzi - di nascondere la soddisfazione, alza lo sguardo soltanto per ricevere l'abbraccio della Curva, che l'ha investito ufficialmente del ruolo di comandante: "Ero lì, mi chiamavano, gli ho fatto l'applauso e li ho ringraziati". Per il resto - almeno per oggi - potrà guardare tutti gli altri dall'alto verso il basso.
Fenomeno?
Spalletti che arriva in conferenza stampa qualche minuto prima di mezzanotte, "sgolato" dalle interviste (ecco il perché della caramella), eppure ha ancora voglia di rendere merito al lavoro della squadra. Sul Nagatomo trasformato, "cavallo" Perisic, Borja Valero falso nueve e falso 10, l'Icardi "furioso" (per i due gol realizzati, ma anche per quelli incassati dalla Samp), Vecino "eroico" rimasto in campo finché ha potuto ("i medici me l'hanno rimesso in piedi, era uscito stremato dal San Paolo"). E se gli dicono che il vero "Fenomeno" di questa Inter è lui, la battuta l'è bella e servita: "Non gioco miha io...".
L'ultima volta...
A proposito di Fenomeni: 1) L'ultima volta che l'Inter aveva 26 punti dopo 10 giornate di campionato risale a 20 anni fa esatti (1997-98), ai tempi di Gigi Simoni e di Ronaldo; 2) l'ultima volta che un giocatore nerazzurro è arrivato in doppia cifra per 4 campionati di fila - come Icardi - correva l'epoca di Bobo Vieri (2000-2004). Domanda: l'Inter - poi - ha vinto lo scudetto? 1)No. 2)No. E l'ultima volta che si è vista un'Inter giocare così bene? Così, a memoria... Insomma, uscendo dallo stadio il coro era unanime: "Non vedevo giocare l'Inter in questa maniera dai tempi di... forse di...". Di chi? Anche Roberto Mancini si affidava spesso e volentieri al singolo (Ibra su tutti) e quella di José Mourinho non rimarrà nella Storia come il Milan di Sacchi per il 5-0 "perfetto" al Real Madrid, ma per la forza, lo spirito encomiabile di un gruppo irripetibile (capace di pareggiare in 9 con la Samp, quella delle "manette").
Inter show
Se c'è, dunque, una differenza - in prospettiva - con le "ultime volte" (compresa quella del Mancio-bis nel 2015 che "girò" da vice-campione d'inverno), è questa: l'Inter di Luciano Spalletti è una novità, contro la Sampdoria ha dimostrato che "persino" l'Inter può dare spettacolo (non perdendo la sua "pazza" identità, s'intende); che la gente possa venire allo stadio e divertirsi (soffrendo, s'intende). Certo, da qui a dire che possa vincere lo scudetto c'è di mezzo un mondo: il Napoli di Sarri, maestro del genere; la Juve di Allegri, che se vuole ne fa 6 anche in 10 uomini; e quei 20 minuti finali che lasciano ancora qualche dubbio sulla possibilità di competere fino in fondo per il titolo. Che, tuttavia, se il campionato finisse oggi, sarebbe nelle mani dell'Inter che, peraltro, come la prima Juve scudettata di Antonio Conte, non avrebbe nemmeno la "distrazione" delle coppe. Ai martedì-mercoledì di Champions si penserà la prossima stagione. "Periodi ipotetici" come se non ci fosse un domani...
Scurdámmoce'o ppassato
Peccato per i tifosi interisti che vincendo a Genova stasera il Napoli tornerebbe in testa; e che manchino 28 giornate... Ma svegliarsi lassù - come già capitato due settimane fa dopo la vittoria a Benevento - sarà piuttosto "spassoso": in ufficio, sui tram, a scuola, sui social, tra uno sfottò e l'altro (il Milan "doppiato" sarà la costante) gli interisti oggi saranno visti almeno con un po' di "sospetto", proprio per il gioco espresso che - ripensando alla Roma spallettiana - potrà non essere più una sorpresa, ma la regola. Alt: 1) Ma la Roma di Spalletti vinse lo scudetto? 1)No. Quasi. Campione d'Italia per un'ora. Finché Ibra non entrò e decise - praticamente da solo - quel campionato (2007-08). Ma Icardi non è Ibrahimovic!
Il "nuovo" Icardi
E siccome Icardi non è - per caratteristiche - Ibrahimovic, deve essere il primo ad aiutare la squadra. Cosa che non succedeva - ad esempio - la scorsa stagione, per un discorso puramente tattico, e di "tempo": il 23 ottobre del 2016 l'Inter perdeva a Bergamo e scivolava al 13° posto, e la settimana successiva Frank De Boer sarà condannato proprio dalla Sampdoria e da Quagliarella (che per poco non gioca un altro scherzetto agli interisti sfiorando il 3-3 all'ultimo assalto). Questo Maurito ha tutte le energie fisiche e mentali per rimanere lucido sotto porta (11 reti, un gol ogni 81 minuti) e recuperare palloni dall'altra parte del campo. Il primo a capirlo era stato Stefano Pioli, ma quella era un'altra Inter...
Giampaolo: "Luciano? Un bel paracu..."
In quella Samp "furoreggiava" un certo Skriniar, che la scorsa estate Spalletti è andato a prendersi a occhi chiusi: "Avevamo già una chiara idea che fosse forte, ma la conferma del mio amico fraterno Giampaolo e del suo staff ci hanno definitivamente convinti". Il "muro" slovacco che ha fermato il Napoli è andato di nuovo a segno sotto lo sguardo del suo ex allenatore, "lodato" per tutta la settimana da Spalletti ("sarò il primo abbonato semmai Marco dovesse un giorno guidare l'Inter"). "Luciano è un paraculo, lo sa" ha scherzato ieri sera Giampaolo al termine della partita. Ma dell'Inter - di cui è tifoso - ha detto anche una roba molto seria: "È una squadra storicamente anarchica, ma adesso fanno le cose insieme, forti tatticamente, fisicamente, sulle transizioni. Luciano sta facendo un lavoro straordinario".
And the Oscar goes to...
Se non bastasse, al Meazza è arrivata anche l'investitura di uno che i sogni li "fabbrica" per mestiere, il "bauscia" Gabriele Salvatores. "Spalletti? Sarebbe un ottimo regista - ha spiegato a Inter Channel il Premio Oscar per Mediterraneo - è un ottimo motivatore, ci sono tante cose in comune tra il cinema e il calcio, gli attori ci mettono la faccia, ma poi devi trovare il modo di motivarli nella maniera giusta e di fargli provare emozioni giuste. Per me è quello che sta facendo lui". Buongiorno Inter, happy family.