Inter, Spalletti: "Non si può ancora parlare di Scudetto, ma questa è la strada giusta"

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter

Le parole dell'allenatore nerazzurro alla viglia del match col Torino: "Squadra a pieno regime, stiamo bene. Il Toro è tosto: non bisognerà mollare fino al 98'". Sull'ipotesi Scudetto: "Presto per parlarne, prima bisogna avere la certezza della Champions. Mercato? Squadra già completa così"

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L'Inter non vuole mollare il Napoli e vuole provare a balzare momentaneamente in vetta alla classifica di Serie A. In campo domenica alle 12.30, davanti ai 75.000 di San Siro: di fronte il Torino di Mihajlovic e dei tanti ex, storicamente una squadra difficile da affrontare per i nerazzurri: "A noi fa piacere che ci siano tutti i tifosi. Ci fa enormemente comodo averli a spingere la squadra - ha detto Luciano Spalletti in conferenza stampa - È un'altra dimostrazione di fiducia: dobbiamo trarre da queste dimostrazioni gli ulteriori vantaggi. Gli anelli di San Siro sono come fedi che dichiarano un atto d'amore per la squadra. É bellissimo sentire questo affetto". Nella mattinata di sabato un post significati dell'allenatore toscano su Anna Frank: "La volontà era quella di non far succedere che di una cosa se ne parla quando accade e poi torna tutto come prima. A una cosa così importante, a cui giustamente è stato dato spazio ma poi c'è sempre il risultato della gara, è bene darne di più. Una società che sceglie di comunicare attraverso l'odio non può sopravvivere. Per questo ho voluto dare uno spazio in più, così magari se ne riscrive ancora".

"Questa squadra ha personalità"

Tornando al campo. L'Inter ha dimostrato di avere spalle larghissime in questo avvio di stagione: "È meglio andarci cauti, ma delle situazioni in cui si può effettivamente dire che abbiamo a che fare con una squadra che ha personalità è vero", ha continuato Spalletti. "In alcune partite abbiamo fatto quel che dovevamo sia come gioco che come scelte individuali. Anche quando la squadra è andata in difficoltà abbiamo ragionato come blocco. Sarà fondamentale anche domani contro il Torino, perché contro di loro al di là del carattere dell'allenatore si ha la sensazione di giocare contro i muscoli della storia di questo club. Se non ci sono distanze di squadra, reazioni veloci, se non si è tosti possiamo andare in seria difficoltà". Obiettivo Scudetto: "Noi dobbiamo arrivare ad essere stabilmente nelle prime posizioni in classifica. E ancora non ci siamo, o perlomeno non si possono fare discorsi che riguardano l'andare avanti. Ci sono delle insidie. Le posizioni sono quattro, poche per la qualità delle squadre del nostro campionato. Se questa domanda me la rifarà quando saremo sicuri di essere nelle prime quattro sarà un piacere e un dovere guardare oltre. Si parlava sempre di Mourinho, ora addirittura si parla di Trapattoni...".

"Eder, rinnovo che vale triplo. Questa è la strada giusta"

Eder ha rinnovato in settimana fino al 2021. Possibilità di vederlo ogni tanto insieme a Icardi? "Tutto è possibile - ha detto l'allenatore toscano - ma ci sono dei tempi di maturazione. Di volta in volta si fanno delle analisi, a volte possono essere da cappello per aria e a volte no. Finora non vedo perché stravolgere, ci sono tutti i segnali che la strada sia quella corretta, ma soprattutto in funzione di un calciatore come Eder... Mi fa piacere che abbia firmato un nuovo contratto perché è come aver confermato tre calciatori. Fa tre ruoli in maniera perfetta e riuscirà a svilupparne anche una quarta perché ha un senso di adattabilità perfetto. Sa fare tutto quel che gli credi. Ci sono rimasto un po' male quando la società mi ha detto del prolungamento perché avrei voluto dirglielo io". Sul ruolo dell'esterno: "Si sono modificate molte cose secondo me in meglio, si è visto dalle grandi partite di Roma e Napoli in Champions. Ora si spinge di più con i terzini, si occupa questa piazzola alta sull’esterno o ai lati della linea difensiva avversaria, questo serve a sgranare la linea difensiva. Non sempre è composta da due uomini o, meglio, spesso c’è un solo uomo che fa la fascia, che sia tornante offensivo o terzino, si tende più a mettere tra le linee nella trequarti e a buttare dentro il campo gli esterni offensivi alti. Ci sono molti particolare che danno una crescita al nostro calcio nel confronto europeo".

"Vietato mollare fino al 98'"

Sul Torino, Spalletti dice: "Il modo di essere allenatore di Mihajlovic rispecchia il suo essere calciatore: di spessore, un giocatore tosto. Le facce toste che portiamo in conferenza per tirare fuori qualcosa in più dai nostri giocatori lui ce l’aveva senza sforzarsi. Qui lo conoscono bene. È un allenatore esperto, conosce bene questo ambiente, ci è già stato come giocatore e viceallenatore. Un po’ di carattere può essere una cosa che ci accomuna. Lui ci è arrivato dimostrando qualità, professionalità, nessuno ti regala niente a questo mondo, anzi, ci sono quelli che vogliono passarti davanti. Possibili trappole? Le distanze di squadra aiutano un reparto. Le reazioni sulle fughe, avendo Belotti che ti finta questo andare incontro e poi ti attacca la profondità, bisogna leggerle al momento bisogna leggerle al momento corretto. Bisogna avere una reazione e una lettura svelte. La squadra è fisica, forte, ha ritrovato entusiasmo con questo ultimo risultato. ha ritrovato tutti i suoi titolari. Ha tutta la rosa a dispozione Mihajlovic. Tutte insidie in più, ma dobbiamo ossee quella squadra forte che vuole misurarsi con queste squadre qui e vincere, posizione scomoda essere vestiti con questi colori, perché poi non c’è altra strada, devi provare a vincere la partita fino al 98esimo".

"Tutti nel massimo della forma. Sento la fiducia della dirigenza"

In settimana i complimenti da parte della dirigenza: "Lo sento l’affetto dei dirigenti, li sento molto vicini, anche in funzione di quello che è successo precedentemente. Mi stanno vicino, mi danno una mano sotto tutti gli aspetti. Ausilio è quello che ho conosciuto prima di tutti, in maniera più profonda, è quello con cui ho parlato prima di tutti. È sempre stato lo stesso quando l’ho conosciuto, abbiamo un contatto diretto quasi quotidiano, siamo anche in confidenza ora e la cosa mi fa enormemente piacere". Una battuta sulla condizione della squadra: "Attualmente tutti hanno sviluppato l’allenamento che dovevano sviluppare, ho l’imbarazzo della scelta, ho a pieno regime Brozovic, Joao Mario, Eder, Cancelo ha iniziato a non sentire più dolore quando calcia d’interno collo, Dalbert inizia a far vedere le sue qualità e ha assorbito lavoro e metodo. Grossomodo è quella lì, ma si potrebbe fare qualcosa di differente, sono convinto che la squadra non perderebbe qualità".

"La squadra è completa, non vogliamo cambiare nulla"

Spalletti dice la sua anche sul mercato di gennaio: "Vi ringrazio per le attenzioni nei miei confronti, ma abbiamo un salvadanaio all’inizio dello spogliatoio in cui mettiamo tutti i meriti, a fine anno si rompe e si dividono in parti uguali. Io ho fatto quello che devo da allenatore dell’Inter, in borsa non avevo le qualità da distribuire ai giocatori, avevo solo i miei programmi. Tutti questi accostamenti con Mourinho eccetera non stanno né in cielo né in terra, vi ringrazio ma non sono di quel livello lì. Pe rio momento abbiamo un martellino e uno scalpellino, c’è ancora da fare tanta strada e da modellare tante cose. Quello che si può paragonare a quell’Inter del Triplete che dite voi sono i fantastici tifosi, i nostri special 73mila". E ancora: "Per il resto la squadra lavora in maniera corretta e la società in maniera perfetta, ho trovato una società che avrei voluto trovare qui, sono stato fortunato e sarò fortunato. Lavorano in mediare giusta. Gente come Gagliardini, Vecino, Borja, D’Ambrosio è gente tosta. Miranda non importa che dica molte cose per essere un leader, basta vederlo come entra negli spogliatoi, a che ora arriva. È una persona perbene, un grandissimo professionista, comprese le qualità. Non ho nessun merito, ho gli stessi vostri. Se si finisce con gli accostamenti, mi fate un favore. Ci sono soprattutto loro, i giocatori, poi ci sono io. Mercato? Giusto quello che ha detto la società, va fatto un mercato corretto, oculato. Per il momento non vogliamo cambiare niente. Se oggi mi dicessero ‘se non ci fosse il mercato a gennaio...’, noi brinderemmo perché siamo contenti così. In questo tragitto si modificano delle cose in cui vogliamo migliorare. Poi ci può essere che capiti un’occasione di un giocatore da portare dentro, ma lo sanno anche loro, sanno riconoscere le cose guardandole dal verso giusto. Non siamo in grado di fare mercato di follie, è cambiato qualcosa, ma non così totalmente al punto da buttare in aria il cappello per la felicità", ha concluso.