Milan, approvato bilancio del primo semestre 2017: pareggio in tre anni e nessuna cessione illustre

Serie A
L'amministratore delegato del Milan Fassone, foto Getty

Nel corso dell'Assemblea dei soci, il Milan ha approvato il bilancio del primo semestre del 2017, registrando un passivo di 32,624 milioni di euro. Al termine della stessa, ha rassicurato gli azionisti escludendo cessioni eccellenti a giugno, se non per motivi tecnici

Una giornata importante non solo per il futuro del Milan, ma anche per il presente. Un’assemblea dei soci utile per approvare il bilancio del primo semestre 2017 e allineare l’anno fiscale del club con le cadenze dell’attuale stagione. Secondo quanto emerso al termine della riunione andata in scena questa mattina, il club rossonero è perfettamente in linea con il programma di versamento da parte del socio di maggioranza, proprio venerdì scorso infatti il presidente Yonghong Li ha provveduto a mettere in atto un aumento di capitale di 22 milioni di euro, dopo averne versati 27 negli scorsi mesi di quei 60 previsti immediatamente dopo il closing. Il bilancio consolidato al 30 giugno 2017 ha registrato una perdita di 32,624 milioni di euro, cifra inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando la perdita è stata di 34 milioni.

L’ordine del giorno

Un’assemblea dei soci caratterizzata da due importanti punti all’ordine del giorno, analizzati a fondo dall’ad Fassone che, tuttavia, non ha voluto rispondere alle domande di alcuni soci circa la situazione finanziaria e il debito con Elliot. Un tema che Il dirigente rossonero ha deciso di affrontare successivamente con gli azionisti in separata sede. Ecco l’ordine del giorno dell'assemblea:

"1. Esame del progetto di bilancio di esercizio della società al 30 giugno 2017, della relativa relazione del Cda sull’andamento della gestione e delle relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione sul medesimo progetto di bilancio. Deliberazioni inerenti e/o conseguenti;

2. Presentazione del bilancio consolidato della società al 30 giugno 2017, della relativa relazione del Cda sull’andamento della gestione e delle relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione sul medesimo progetto di bilancio. Deliberazioni inerenti e/o conseguenti;

3. Varie ed eventuali".

Gli sviluppi

Al termine dell’assemblea, Fassone ha avuto un confronto meno formale con i piccoli azionisti, all’interno della quale sono emersi diversi sviluppi. La gestione ordinaria è migliorata, anche se il passivo rimane. Diverse voci a bilancio, quali ricavi, indebitamento, gestione dei giocatori e risparmi degli stipendi, sono migliorate. Cinque, in particolare, le classi di ricavi in crescita: introiti televisivi e commerciali, quindi quelli derivanti da stadio, Europa League e Cina. Inoltre, in aggiunta ai 60 milioni previsti dall’aumento di capitale, potrebbero arrivare altre sottoscrizioni che aggiungerebbero altri 60 milioni. L’auspicato pareggio in bilancio dovrebbe arrivare al terzo anno di gestione, mentre nel 2020 si valuta l’ingresso in borsa quotando la società. E’ stata affrontata anche la questione relativa ad uno stadio di proprietà, che i rossoneri vorrebbero avere nel medio termine. La soluzione preferita sarebbe San Siro, ma è lo stesso desiderio dell’Inter, e la società non ha intenzione di condividere l’impianto. Per questo motivo, sono cominciate delle ricerche approfondite sul territorio per studiare l’eventuale costruzione da un punto di vista logistico, tenendo conto anche della volontà dei tifosi. Confermato il cambio di sponsor tecnico, con il Milan che terminerà la partnership storica con Adidas. Al suo posto ci sarà Puma, con cui è stato preso un accordo economico differente. Rispetto a prima, infatti, aumenterà la parte variabile legata agli obiettivi conseguiti dal club, ma diminuirà la parte variabile: da 20 milioni annui si passerà a 12. Obiettivi che, per Marco Fassone, subiscono un ridimensionamento: ad inizio anno sembra verosimile la stima di poter raggiungere la Champions League con 71-72 punti, ma visto il rendimento delle prime è chiaro che le probabilità si riducono notevolmente. Ma l’amministratore delegato ha voluto rassicurare gli azionisti: senza Champions non sarà necessario vendere un top player. Il mercato del Milan sarà influenzato soltanto dalle valutazioni tecniche e non dalle esigenze di bilancio. Restando in tema calciomercato, con la sessione invernale alle porte, Fassone ha escluso interventi a meno che non siano ritenuti strettamente necessari.