Neto: "Alla Juventus due anni ad aspettare cose che poi non sono successe"
Serie AIl portiere del Valencia torna a parlare della sua avventura a Torino: "Nei miei due anni alla Juventus non ero felice, non sentivo fiducia e tutto quello che facevo non sembrava essere importante. Non volevo scavalcare Buffon, ma in bianconero non esiste la concorrenza"
L’arrivo in Italia alla Fiorentina, poi due anni di Juventus, in estate il saluto alla Serie A per trasferirsi in Liga, al Valencia. "Ho fatto due anni alla Juventus in cui non ero contento. Non ho sentito la fiducia e quello che facevo non era importante. Ho perso la voglia perché vedi che quello che fai non è importante. Alla Juventus era così. E allora per questo ho deciso di andare in un posto in cui mi davano almeno la possibilità", le confessioni di Neto allo speciale 'Valencia, casa Italia', a cura di Gianluigi Bagnulo e Giovanni Cintoli che andrà in onda stasera alle 22.30 su Fox Sports (canale 204 di Sky) e in replica sabato 18 novembre alle 15.15 e domenica 19 novembre alle 11.30. Il portiere oggi del Valencia torna sulla sua avventura in bianconero: "Alla Juventus sono rimasto due anni ad aspettare cose che non sono successe. Non pensavo di scavalcare Buffon ma pensavo a lavorare e fare il meglio dentro al campo e cercare di dimostrare che ero a disposizione e all'altezza di poter giocare titolare. Alla Juventus non era possibile la concorrenza e quindi non ero contento", le parole di Neto.
"La Fiorentina e Firenze per sempre nel mio cuore"
Due anni dunque difficili alla Juventus, dove però ha potuto lavorare con Buffon: "Gigi è un riferimento che ti parla, ti insegna e che soprattutto insegna agli altri. E questa è una cosa che ho cercato di capire e provare a mettere nella mia vita: dire ai compagni le parole giuste al momento giusto", ha affermato Neto. Che poi ha parlato così anche della Fiorentina: "La porto nel cuore perché è stata la città che mi ha insegnato tutto: il modo di vivere in Europa, mi ha fatto crescere e mi ha dato tante cose. Chi lavora alla Fiorentina è un professionista e tutti mi hanno dato tanto. Sul mio trasferimento alla Juventus posso dire che sono un professionista e il calcio è una passione però è anche un lavoro e tutti noi abbiamo degli obiettivi. Le dinamiche e le decisioni da prendere avvengono rapidamente e in modo rapido. Magari poteva andare diversamente e potevo restare a Firenze ma l'importante è avere il sentimento che resterà per tutta la mia vita. Firenze e la Fiorentina saranno sempre nel mio cuore per tutta la vita", ha concluso il portiere del Valencia Neto.