Lazio, Lucas Leiva: "Al derby solo per vincere. Inzaghi un perfezionista"
Serie AIl centrocampista biancoceleste alla viglia del suo primo derby: "So che non è una partita normale, ma noi non cambieremo atteggiamento. Inzaghi? Sfrutta al meglio le nostre qualità". Su Luis Alberto: "Al Liverpool era giovane, mi aspetto continui così"
Alla Lazio, Lucas Leiva, sembra giocarci da sempre. Dopo 10 anni a Liverpool, il brasiliano ha già trovato la sua dimensione - e che dimensione - in biancoceleste, imponendo a centrocampo la sua esperienza e la sua qualità: “Dopo dieci anni a Liverpool, avevo bisogno di una nuova sfida e la Lazio, il campionato italiano, la città di Roma, erano tutti fattori molto positivi per decidere di venire qui a giocare”, ha raccontato al Corriere dello Sport il centrocampista. Che ora si affaccia al primo derby della Capitale della sua carriera: “Il nostro unico pensiero è vincere. Lo so, è una partita diversa, perché si tratta di un derby, ma noi calciatori dobbiamo comportarci e fare quello che è stato fatto nelle altre partite. Certamente per i tifosi ha un significato differente, ma in campo dobbiamo fare lo stesso come tutte le scorse settimane. Inzaghi? È un tecnico perfezionista, vuole che tutte le piccole cose si facciano meglio, questo è importante per una squadra. Sa stare vicino ai giocatori, tiene sempre una buona relazione con il gruppo e sul campo riesce a usare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori. Non ti chiede mai una cosa che non sia nelle tue caratteristiche. Sfrutta le qualità migliori della squadra”.
"Mi aspetto che Luis Alberto continui così"
A fare lo stesso percorso di Leiva anche Luis Alberto, arrivato in sordina ma diventato imprescindibile per i biancocelesti in questa stagione: “Luis è sempre stato molto bravo, un giocatore raffinato, però nel Liverpool non giocava tanto, era giovane. Si vedevano le sue potenzialità, mi aspetto che continui così”. Grazie all’impatto di Leiva, la Lazio sembra già aver dimentica Biglia: “Non ho sentito la pressione di doverlo sostituire, perché non lo conoscevo. Era il capitano della Lazio, ha fatto quattro anni qui molto bene, è un nazionale argentino, un grande giocatore ma non lo conoscevo e dunque non mi ha dato alcuna pressione. Io sono qui per fare il mio lavoro senza paragoni, tutti i calciatori sono diversi, sono venuto qui per giocare e aiutare la Lazio. Sono stato rapido a inserirmi perché la squadra era già formata, quasi tutti si conoscevano già. Sarebbe stato diverso se fossi arrivato in una squadra con una decina di giocatori nuovi. Mi sono inserito in un sistema di gioco organizzato, dovevo solo capire cosa voleva il mister e mettere le mie caratteristiche sul campo”.
"Alla Roma toglierei Dzeko. L'Inter..."
Nel weekend del derby, il brasiliano vorrebbe certamente togliere un giocatore alla Roma, Dzeko: “ “Ho giocato contro di lui molte volte a Liverpool. È molto bravo, alto, forte fisicamente, ma possiede tante qualità tecniche, calcia con i due piedi, mi piace molto”. L’uomo derby in casa Lazio invece…: “Difficile indicarne uno. Se faccio il nome di un mio compagno, voi siete contenti ma io non lo sto aiutando, gli metto troppa pressione, non abbiamo bisogno di questo. In questa stagione c’è un centravanti come Immobile che ha segnato tanti gol, ma la forza della Lazio sta nella squadra. Vedremo domani, magari segna uno che nessuno si aspetta”. Infine, una battuta sul suo mancato arrivo, nella passata stagione, all’Inter di Mancini: “Non c’è una ragione sola. Per realizzare un trasferimento tre o quattro cose devono collimare. E poi conta il momento. Sì è vero, Mancini mi voleva, mi conosceva dai tempi in cui allenava in Inghilterra, ho giocato tante volte contro il Manchester City. Tra il Liverpool e l’Inter non si sono trovati gli accordi. Anche per me non c’erano tutti i presupposti per chiudere l’operazione”, ha concluso.