Giampaolo legge Sepulveda. Lo scrittore posta la foto su Facebook. L'allenatore: "Un onore"

Serie A

L'allenatore della Sampdoria fa volare la squadra (Bologna a parte), vince il derby e anche con la Juve. L'arma segreta? Potrebbe essere la bravura nel leggere le partite, magari con l'aiuto dell'amico Luis Sepulveda... 

Marco Giampaolo vince con la sua Sampdoria, sesta in classifica (con una partita in meno) a tre lunghezze dalla Lazio, che affronterà proprio domenica sera a Marassi. L’allenatore abruzzese sta vivendo una seconda giovinezza a Genova sponda Samp, allontanando i ricordi della Serie C a Cremona, freschi di soli tre anni. Per dimenticare Bologna, Giampaolo si immerge nella lettura, preferibilmente quella del suo autore preferito, Luis Sepulveda

 

Il poliedrico scrittore cileno ha postato sul suo profilo Facebook la foto dell’allenatore doriano mentre legge il romanzo “Fine di una storia”. Il titolo forse non sarà beneagurante, ma Giampaolo non ci pensa proprio e risponde così al gesto del romanziere prediletto che ha conosciuto anni fa, a Perugia. "Sepulveda è una miniera di citazioni, racconti, storie. Per me è un onore".

Se si dovesse scrivere un libro o girare un film su Giampaolo prendendo spunto da un romanzo di Sepulveda, probabilmente sarebbe “Diario di un allenatore sentimentale”. Parola di Paolo Condò, che racconterà l'allenatore blucerchiato nel suo Mister Condò, in onda su Sky Sport (e On Demand) dal 30 dicembre.


“Sepulveda è un personaggio straordinario- ricorda Giampaolo- quando l’ho incontrato è stata un’esperienza bellissima e, anche in quell’occasione, si finì a parlare di calcio. Mi raccontò di quella volta che con un dottore tedesco si addentrò nella foresta amazzonica e, dopo qualche giorno di cammino, incontrarono degli indigeni. Ma non riuscivano a comunicare. Allora provarono a scrivere con pezzo di legno sulla terra, ma solo quando gli chiesero da dove veniva il dottore allora capirono…Germania! Risposero. Certo, Beckenbauer! Questo per dire quanto il calcio sia il linguaggio che si parla in tutto il mondo…”