Lo United, le punizioni e la "sana follia": Torino, alla scoperta di Milinkovic-Savic

Serie A
Vanja Milinkovic-Savic, portiere del Torino (getty)

Il serbo classe 1997 ha stupito tutti nel match contro il Carpi, colpendo la traversa su punizione. Sulle orme di Ceni e Chilavert, ecco il fratello di Sergej: dal Manchester United sfiorato all'idolo Abbiati

Tra i pali può avere un futuro luminoso, Vanja Milinkovic-Savic. Il suo agente, Kezman, non lo ha nascosto a suo tempo: “Può diventare il nuovo Donnarumma”. Anche fuori, però, il gigante (è il giocatore più alto del campionato italiano, con i suoi 202 cm) classe 1997 sembra avere delle carte da giocare: vedere la punizione calciata contro il Carpi per credere. “Fossi in Mihajlovic gliele farei tirare anche in campionato”, l’ammissione dell’allenatore degli emiliani, Calabro. Il giovane serbo, fratello di Sergej, promettente centrocampista della Lazio, è ancora tutto da scoprire, soprattutto perchè, oggi, deve affrontare l’agguerrita concorrenza di un giocatore esperto e affidabile come Salvatore Sirigu. Ma i colpi, quelli, non li ha tenuti nascosti fin dall’inizio. In Coppa Italia esame superato: ora l’attesa per un’occasione anche in Serie A.

Il Manchester United sfiorato e l’idolo Abbiati

La dirigenza del Torino ha creduto in Milinkovic-Savic dall’inizio, tanto che, fino all’acquisto di Sirigu, sembrava poter essere lui il primo portiere granata nella stagione in corso. L’appuntamento con la titolarità, a giudicare dai pareri dei compagni e dalle grandi doti mostrate in allenamento, sembra però solo rimandato. A mettere gli occhi sul giovane serbo lo scorso inverno tanti club europei, ma c’è chi si era mosso ancora prima, per anticipare i tempi: il Manchester United. Il club inglese aveva infatti messo le mani sul fratello di Sergej già nel maggio del 2014, salvo poi lasciarlo in prestito al Vojvodina. Solo un problema di permesso di lavoro, poi, impedì l’effettivo approdo ai Red Devils di Vanja, costretto dunque a svincolarsi una stagione dopo e a optare per il passaggio al Lechia Gdansk. Oggi, la realtà di Milinkovic-Savic dice Torino: “Mi ispiro ad Abbiati - ha ammesso al suo arrivo in Italia - Lo ammiravo per la sua sana follia tra i pali”.

Portieri e punizioni: sulle orme di Ceni e Chilavert

Una follia, quella di Milinkovic-Savic, che si è subito vista in campo alla sua prima apparizione ufficiale, in Coppa Italia contro il Carpi. La punizione calciata nel finale di gara ha stupito tutti: rincorsa breve, tiro potente e pallone sulla traversa. Una trovata di Mihajlovic sì, dettata però da motivi - a quanto si è visto - ben precisi. E chissà che proprio il serbo possa dare seguito alla tradizione - strana e curiosa - dei portieri-goleador. I più famosi? Rogerio Ceni (120 gol con il San Paolo, tra punizioni e rigori) e il paraguaiano José Luis Chilavert (62 gol in carriera). Ma anche Rene Higuita (42) e, più vicino a noi, il tedesco Hans-Jorg Butt (32). Per trovare un portiere-goleador in Serie A bisogna tornare indietro nel tempo: tra il 1940 e il 1959, Lucidio Sentimenti segnò 5 gol nel campionato italiano; a 3 (tutti rigori) arrivò, invece Antonio Rigamonti, con la maglia del Como negli anni ’70. Milinkovic-Savic sarà il prossimo?

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