Luciano Spalletti, Valentino Rossi & la Serie... GP

Serie A

Massimo Corcione

Dalla MotoGP alla Serie A: alla guida della nuova capolista del Campionato, Luciano Spalletti in vista del big match contro i bianconeri (in programma sabato allo Juventus Stadium alle 20.45) chiede all'intenditore di sorpassi Valentino, grande tifoso nerazzurro, qualche consiglio sull'argomento...

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SERIE A, GLI HIGHLIGHTS DELLA 15^ GIORNATA

Luciano Spalletti, alla fine della partita con il Chievo, ha chiesto a Valentino Rossi il consiglio più essenziale: come si gestiscono i sorpassi? Il campionato somiglia sempre di più a una gara di MotoGP, solo che non dura 45 minuti, ma trentotto giornate. La differenza resta sottile e coinvolge cinque squadre, le più forti di tutte in Italia: Inter, Napoli, Juventus, Roma e Lazio. In testa per ora c’è l’Inter che, nei giochi d’estate, era tutt’al più la quarta ipotesi possibile. È diventata la capolista, il problema vero è ora amministrare i pochi centimetri di vantaggio, con tutti i rischi (e le incognite) legati agli scontri diretti. Sabato, otto giorni dopo Napoli-Juventus, altra sfida prima contro terza: l’Inter va a casa dei campioni d’Italia in carica da sei stagioni, e mai in quegli anni la testa della classifica fu tanto affollata. Una volta, una vita fa, c’erano in serie A le sette sorelle, ma si davano il cambio come in una perfetta staffetta; ora le prime cinque sono vicinissime tra loro e, in vetta, si succederanno spesso durante il torneo. È il bello dell’Italia, una delle ragioni che sta facendo recuperare terreno e credibilità a quello che fu definito il campionato più bello del mondo.

Ecco perché Valentino l’interista diventa il consulente di riferimento naturale per Spalletti: trovare il tempo per lo spunto giusto diventa fondamentale, l’errore di un attimo può condizionare la realizzazione di un progetto. Proprio come accade in moto. Così, nel giorno dei tre gol di Perisic, l’uomo della staccata è ancora Mauro Icardi, il centravanti, l’interprete ideale dei concetti di forza e furbizia applicati al pallone. È il simbolo (e quindi il capitano) di una squadra che vive inseguendo le vittorie che José Mourinho aveva reso possibili. Mai l’Inter è stata così vicina al proprio passato: mai la concentrazione era stata tanto alta, come la determinazione per cercare il risultato, il coronamento di un percorso, E questo non è merito solo di Icardi e dei giocatori, ma soprattutto di Spalletti, l’ingegnere che ha disegnato la macchina, lavorando con i pezzi che erano già in scuderia. E persino Ranocchia, che già pareva destinato a un destino da emigrante, si è di nuovo sentito importante. Con la guida di Spalletti e i consigli di un talento mondiale come Valentino Rossi, anche Ranocchia può correre per vincere. O almeno provarci.