Torino, Cairo: "Introduciamo le squadre B in Italia, ridurre il numero non è necessario"

Serie A
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Il presidente granata ha parlato a margine dei Gazzetta Awards: "Ho dato sempre fiducia a Mihajlovic, la cosa più importante è continuare con questo profilo e questa aggressività dando anche spazio a giocatori che si erano visti meno"

Via la “pareggite”, ecco il sorriso. Urbano Cairo è soddisfatto, dopo la vittoria in casa della Lazio che ha interrotto la striscia di quattro pareggi consecutivi. Un successo che dà consapevolezza, al Torino, di poter competere per un posto in Europa. “Dobbiamo continuare così come abbiamo fatto domenica: con quella determinazione e quella voglia di vincere fin dal primo tempo, dimostrando di avere voglia di portare i tre punti a casa a tutti i costi. Ho dato sempre fiducia a Mihajlovic, la cosa più importante è continuare con questo profilo e questa aggressività dando anche spazio a giocatori che si erano visti meno. Abbiamo una rosa importante, con calciatori magari meno conosciuti ma che hanno qualità, come Edera. Ljajic non è un caso, è un giocatore importante che ha avuto un momento di defaillance per non aver rispettato certe regole, ma nel momento in cui rientra è un giocatore importante. Aver visto a segno Berenguer ed Edera ci fa molto piacere” ha commentato il presidente della società granata in occasione dei Gazzetta Awards.

Un nuovo calcio: da dove ripartire

Vista l’imminente elezione dei vertici della Federazione, si cerca già di stilare un elenco di proposte che possono aiutare il movimento a tornare in auge. Cairo ne ha approfittato per ribadire l’importanza delle squadre B: “Non voglio essere colui che fa le proposte, ci sarà il tempo di farle per bene. 18 o 20 squadre non fa differenza, in Spagna e in Inghilterra si gioca a 20 quindi non vedo perché ciò non possa succedere anche in Italia. Per dare spazio maggiore ai giovani certamente l'opportunità di giocare è importante e per questo va ripreso il tema delle seconde squadre, che va riconsiderata, considerando che in altri paesi si sono ottenuti buoni risultati”.