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Sassuolo, Acerbi: "Il record è un orgoglio. Prima della malattia mi credevo invincibile"

Serie A

Il difensore del Sassuolo si racconta in esclusiva a Sky Sport: "100 partite consecutive senza mai saltare un minuto? Sono orgoglioso di questo record. Prima non facevo una vita sanissima, poi tutto è cambiato. Prima della malattia mi sentivo invincibile. Milan? In quel momento non era pronto"

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Cento partite consecutive senza saltare nemmeno un minuto. E’ un record davvero speciale quello raggiunto domenica scorsa contro la Sampdoria al Ferraris da Francesco Acerbi, difensore del Sassuolo. Nemmeno una gara saltata per squalifica, evento davvero 'insolito' per chi gioca nel suo ruolo: ospite nel pomeriggio di Sky Sport 24, Acerbi  ha spiegato il suo segreto per poi passare al momento vissuta dalla squadra con Iachini: nelle parole del difensore neroverde spazio anche ad un pensiero su Fabio Cannavaro e sul Milan, sua ex squadra.

"Orgoglioso di questo traguardo"

"Sono orgoglioso di questo traguardo, non ci avevo pensato fino alla settimana scorsa, ma è una grande soddisfazione, anche se penso prima alla squadra e poi a me. Fare tante partite consecutive non è facile, per riuscirci un calciatore a certi livelli deve fare vita sana e dare il massimo, ci vuole fisico e anche un po' di fortuna, ma la differenza la fanno la testa e la voglia di lottare su quello che credi e che vuoi ottenere nella vita. E' il mio tipo di calcio, metto molta attenzione a quello che faccio, penso ai falli che potrei fare, cerco di leggere le situazioni di gioco prima ed evitare punizioni pericolose, poi può succedere e se c’è da prendere l'ammonizione la prendo, ci mancherebbe".

"Prima della malattia mi credevo invincibile"

Acerbi che la sua battaglia più difficile l’ha vinta lontano campo di gioco. "Prima del mio problema pensavo di essere invincibile, ero superficiale nelle cose, facevo le cose bene, ma non facevo una vita sanissima come ora. La gara che ricordo con maggior piacere? La prima dopo aver vinto la mia battaglia con quello che ho avuto. Delle 100 consecutive invece non c’è una partita che ricordo in maniera particolare, ma queste con il Sassuolo sono state annate sempre in crescita, sia a livello personale che di squadra, ci siamo presi tante soddisfazioni come quella di Bilbao in Europa". Contro la Sampdoria è arrivata una vittoria importantissima: "Questo è un campionato difficile, faccio un in bocca al lupo a Bucchi, un uomo eccezionale, ma forse serviva un cambio di tendenza e con Iachini abbiamo cominciato a capire che dobbiamo pensare a lavorare per salvarci, abbiamo fatto fatica a riemergere perchè non pensavamo di stare in zona retrocessione, con Iachini sappiamo che dobbiamo lottare in ogni partita per evitare la retrocessione".

"Cannavaro sempre nel mio cuore. Milan? Non ero pronto"

A gennaio potrebbe lasciare il Sassuolo Paolo Cannavaro, pronto a trasferirsi in Cina: "Se dovesse andar via mi mancherà, lui lo sa, ne abbiamo parlato, è stato ed è un ottimo giocatore, un grande compagno e un grande uomo che se andrà  via ci mancherà tanto, rimarrà comunque sempre nel mio cuore perchè mi ha dato trasmesso tanta esperienza e mi ha dato tanti consigli. Si merita il meglio e le mie non sono frasi di circostanze". Acerbi che parla poi della sua ex squadra, il Milan, ricordando la sua avventura in rossonero: "In quel momento non ero pronto, solo le qualità non bastavano per quel contesto. Il Milan attuale? Secondo me il problema non è il singolo giocatore. Secondo me è l'insieme di tante cose che non fa girare bene la squadra. Un po' come noi prima che arrivasse Iachini. C'è da lavorare sulla testa. Rinnovo con il Sassuolo? Ero convinto di cambiare squadra, ma ho sempre pensato a lavorare, voglio sempre migliorarmi soprattutto come uomo, perchè se migliori come persona migliori anche nel tuo lavoro. Ho avuto dubbi in questo avvio di aver fatto la scelta giusta. Ma ho sempre cercato di lavorare sulla mia testa, per superare i dubbi. Cercando di tirare fuori il meglio. Dopo la malattia ho sempre lottato per quello che credo. Se ci si butta a terra è peggio. Bisogna sempre lavorare al massimo, così si esce prima da qualsiasi cosa".