Fiorentina-Milan 1-1: vantaggio di Simeone, pareggia Calhanoglu. GOL E HIGHLIGHTS

Serie A

Il secondo gol in campionato del turco pareggia il vantaggio iniziale di Simeone e consente a Gattuso di non uscire battuto dal Franchi. E' la prima volta in questo campionato che il Milan riesce a conquistare dei punti dopo essere passato in svantaggio

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FIORENTINA-MILAN 1-1
71' Simeone (F), 74' Calhanoglu (M)

Fiorentina (4-3-3): Sportiello; Laurini, Pezzella (73' Hugo), Astori, Biraghi; Benassi (66' Eysseric), Badelj, Veretout; Gil Dias (54' Chiesa), Simeone, Thereau. All. Pioli
Milan (4-3-3): G.Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessiè (92' Locatelli), Montolivo, Bonaventura (72' André Silva); Suso, Cutrone, Borini (52' Calhanoglu). All. Gattuso
Ammoniti: Romagnoli, Veretout

Il Milan ha un’anima. Almeno di questo ora siamo sicuri. Piena di incertezze, difficoltà tattiche e lacune tecniche, ma pur sempre un’anima. E torna dalla trasferta del Franchi con un mezzo ghigno disegnato sul volto, perché dal fango di una squadra che deve crescere ancora, e molto, alla fine è spuntata fuori una gemma che profuma di buon futuro. La rimonta, o meglio una mezza rimonta, cosa che al Milan in questa stagione non era mai accaduta. Sempre sconfitto una volta passato in svantaggio, una tendenza preoccupante spezzata all’improvviso dal gol di un talento che sembrava smarrito ma che lo stesso Gattuso aveva elogiato in settimana. Il gol di Calhanoglu infrange la maledizione del Diavolo e pareggia il colpo di testa di Simeone, perso pochi minuti prima del pari da un Bonucci che almeno oggi non è riuscito a smentire Capello. Più che lo sforzo offensivo, nullo nel primo tempo, l’1-1 premia soprattutto il coraggio di Gattuso, che non ha mai smesso di crederci e dopo il gol del figlio del Cholo ha schierato il suo Milan con un 4-2-4 di Venturiana memoria. Un primo piccolo passo verso la maratona che attende l’allenatore rossonero, schiacciato nel finale del primo tempo dall’organizzazione e dalla tecnica della squadra di Pioli, rispedita al mittente solo da un paio di grandi interventi del baby Donnarumma. E’ ripartito anche lui dopo la parentesi antoniana del derby. Ora Gattuso spera che nessuno si fermi più.

Milan chiuso, viola spenti

La lezione del derby deve essere servita a Gattuso e al suo Milan, che anche contro la Fiorentina comincia a stringere le linee sin dai primissimi minuti: di fatto i rossoneri giocano con un 4-5-1 nel quale i due esterni d’attacco, Suso e Borini, si abbassano praticamente sempre sulla stessa linea del terzetto di centrocampo. Sacrificio, corsa e sudore, con quel pizzico di veleno che anche dalla panchina il nuovo condottiero rossonero non può esimersi dal ringhiare. E così la partita di fatto la fa soprattutto la Fiorentina, con Badelj e Veretout bravi a prendere subito per mano i propri compagni attraverso una fitta trama di passaggi. Con quel Diavolo così chiuso all’indietro, però, gli spazi sono praticamente inesistenti e la squadra di casa fa una fatica tremenda nel costruire azioni degne di questo nome. Ma se la Viola non punge il Milan proprio non riesce a ripartire, con i rossoneri quasi schiacciati dall’intensità mentale che infondono nella fase difensiva. Suso non riesce quasi mai a trovare uno spunto, Borini di fatto è un terzino aggiunto e anche Kessié e Bonaventura, le mezzali che dovrebbero dare sfogo alla manovra con gli inserimenti, sembrano spaesati. E allora non resta che battagliare in mezzo al campo tra calcioni, tentativi di aperture andati a vuoto e corse a per di fiato che si perdono nei meandri di una gara bloccata.

Giallo e non rosso?

Serve l’episodio per accendere la partita, appare quasi troppo chiaro, ed ecco che dopo una mezzora abbondante passata ad annoiarsi i tifosi del Franchi cominciano a scaldare la voce. Lo fanno soprattutto per protestare, quando al 38’ Simeone prima scherza Bonucci e poi supera Romagnoli rimasto ultimo uomo: il difensore rossonero lo stende, Banti fischia ma a sorpresa decide di ammonire e non espellere il numero 13. E’ la miccia che scuote, in parte, il finale di partita. Perché ora la Fiorentina ci crede e spinge contro le corde un Milan che appare quasi moribondo e incapace di reagire. A 5 dalla fine Benassi trova un grande corridoio per Simeone che riceve in area, ma Donnarumma è attento e in uscita bassa riesce a deviare col gambone il tiro di punta dell’argentino. Ma è proprio sul finale l’occasione migliore della partita, ovviamente per la Fiorentina: dalla sinistra Veretout trova sul secondo palo la testa di Dias, il portoghese schiaccia, Donnarumma si allunga e con un mezzo miracolo tocca la palla deviandola sulla traversa e impedendo a Thereau di intervenire. Gattuso tira un ringhio di sollievo. L’intervallo gli potrà solo che portare consiglio. 

Si sveglia il Cholito

Con un primo tempo così avaro di emozioni, esclusi i 10 minuti finali, è quasi ovvio che la ripresa sia destinata ad altri ritmi e scenari. Il Milan sembra come scosso dalle urla che ovviamente Gattuso avrà dispensato ai suoi nello spogliatoio e ora il baricentro dei rossoneri sembra quantomeno alzarsi di qualche metro. La conseguenza, dopo una pericolosa conclusione mancina di Badelj sventata da Donnarumma in angolo, è il primo tiro nello specchio difeso da Sportiello, che interviene sul sinistro a giro di Suso, repertorio classico dell’8 spagnolo. La partita ora sembra molto più viva e per accenderla ancora di più Gattuso inserisce Calhanoglu per un combattivo ma sterile Borini, mentre Pioli decide dopo 8 minuti che il riposo di Chiesa è stato sufficiente. Il figlio di Enrico ci prova immediatamente con un destro che finisce alto, ma è tutta la squadra viola a trarre benefici dal nuovo entrato. Soprattutto Simeone, che dopo un primo tempo difficile comincia a cercare e trovare la porta con continuità: prima di testa, poi di piede, infine, ed è la volta buona, ancora di testa. Il minuto è il 70’, lo stacco tra Bonucci e Romagnoli sul cross di Biraghi perfetto: Donnarumma non può nulla e la strada ora è in piena salita per il Diavolo. Anzi, in discesa verso un baratro chiamato sconfitta.

Reazione, benedetta reazione

Non è mai successo che in questo campionato i rossoneri siano riusciti a recuperare punti da una situazione di svantaggio e trovarsi sotto di un gol al Franchi a 20 dalla fine non è proprio la situazione ideale. Ma il nuovissimo Milan, quello del derby certamente, quello della ripresa di Firenze in parte, sembra poter disporre di una rinnovata anima che il suo condottiero sta provando con pazienza a restituire ai suoi. E pazienza per pazienza, questa volta bastano appena 3 minuti per cancellare in un colpo solo 4 mesi senza rimonte. Perché Suso si inventa la solita giocata delle sue e sulla respinta di Sportiello dopo il sinistro a giro dello spagnolo è Calhanoglu ad arrivare per primo e pareggiare le sorti. Un pizzico di fortuna, ma anche tanto coraggio, quello dimostrato da Gattuso che subito dopo il gol di Simeone inserisce André Silva per un ectoplasma di nome Bonaventura. Due punte centrali, due esterni super offensivi che ora Ringhio rispedisce sulla linea del centrocampo per gli ultimi 15 minuti di battaglia. Che continua quasi ad armi e sicuramente ad occasioni pari. Perché nel finale provano a vincerla tutte e due le squadre, con Thereau e André Silva i due più pericolosi. Alla fine però si chiude 1-1 e forse e giusto anche così. Per la superiorità complessiva della Fiorentina, ma anche per il coraggio e lo spirito mai domo del Milan.

LE STATISTICHE DELLA PARTITA

-Un solo tiro per il Milan in questo primo tempo, meno che in qualsiasi altra prima frazione per i rossoneri in questo campionato
-Il Milan rimane una delle uniche tre squadre, con Lazio e Sassuolo, a non aver ancora concesso gol nei 15 minuti iniziali.
-Oggi Gianluigi Donnarumma disputerà la 100ª presenza con la maglia del Milan (in tutte le competizioni): per lui 33 clean sheets e 313 parate nelle prime 99.
-Record di tiri subiti eguagliato per il Milan in un match di questa stagione: 17 come contro il Benevento
-3 assist in campionato per Biraghi, questo è il secondo per un gol di Simeone
-Si interrompe a 499 minuti l'imbattibilità della Fiorentina in campionato: dal 25' di Lazio-Fiorentina al 74' di Fiorentina-Milan
-Secondo gol in Serie A per Calhanoglu, entrambi sono arrivati in trasferta
-Sesto gol in campionato per Simeone: gli ultimi quattro sono arrivati tutti al Franchi
-17 dei 18 gol di Giovanni Simeone in Serie A sono arrivati su azione e da dentro l'area di rigore, l'altro su penalty.